Sono di piccole e medie dimensioni, situate soprattutto nell’Europa centrale e settentrionale. Ecco la mappa delle città con la migliore qualità della vita al mondo secondo il Rapporto “Quality of Living”. Nell’edizione 2017 si riconfermano in Top ten sempre gli stessi centri urbani: Vienna sul podio più alto, seguita da Zurigo e l’australiana Auckland.
Completano le migliori dieci Monaco, la canadese Vancouver, Düsseldorf, Francoforte, Ginevra, Copenaghen e Basilea. Otto città delle prime dieci sono europee.
Ciò che emerge con chiarezza, per quanto riguarda il Vecchio continente, è che la Mitteleuropa batte l’Europa mediterranea.
La Germania piazza un gran numero di città tra le prime 20 posizioni.
E l’Italia?
Secondo la classifica stilata da Mercer, siamo rappresentati da solamente due città: Milano tiene il 41# posto come l’anno passato, mentre Roma scivola al 57°, perdendo ben sei posizioni. I fattori che hanno determinato questo arretramento sono sempre gli stessi: inquinamento e cattiva gestione dei rifiuti.
Lo studio utilizza 39 indicatori per realizzare ogni anno la Living Survey, con cui mettere a confronto 231 centri urbani di tutto il mondo. Nel testo, inoltre, si possono trovare informazioni utili, sempre in tema smart city, per altre 450 città.
Gli indicatori scelti per questa diciannovesima edizione del Rapporto globale sulla qualità della vita nelle aree urbane sono la situazione politica e sociale, quella economica e socio culturale, il livello di assistenza sanitaria, il sistema scolastico e i percorsi formativi, i servizi pubblici e i trasporti pubblici locali, l’offerta ricreativa e l’intrattenimento, i beni di consumi, la questione abitativa, i livello di inquinamento e le soluzioni approntate per promuovere la sostenibilità ambientale, gli spazi verdi e le infrastrutture di base.
Quest’ultima voce è stata esaminata separatamente, perché le infrastrutture sono considerate fondamentali nel determinare la qualità della vita di una città e perché sono viste come fattore chiave per le imprese, grandi e piccole, nella scelta del posto dove investire, dove aprire uffici e creare nuovi posti di lavoro.
Accessibilità dei mezzi di trasporto, presenza di reti energetiche e acqua potabile, ad esempio, sono elementi importanti nel determinare le indennità di disagio, che compensano le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato.
La prima classificata nella Top ten riguardante proprio le infrastrutture è Singapore, mentre le città dell’Europa Occidentale detengono la maggior parte delle posizioni: Francoforte e Monaco al secondo posto a pari merito nella classifica mondiale, seguite da Copenaghen e Düsseldorf. Londra si colloca al sesto posto, mentre Amburgo e Zurigo sono entrambi al nono posto.