“Siamo tutti consapevoli degli epocali cambiamenti tecnologici e di mercato che si stanno consolidando nei mercati di riferimento e della necessità di adeguamento degli obiettivi e degli strumenti regolamentari settoriali.
La riflessione sugli “aggiustamenti” da apportare al vigente quadro legislativo europeo delle comunicazioni elettroniche, com’ è noto, è partita già da qualche anno fa; con il dibattito relativo ai rapporti tra Content and Application Provider e Internet Service Provider ed i riflessi sulle consolidate dinamiche dell’interconnessione IP.
È prevedibile che il futuro quadro legislativo settoriale europeo introdurrà alcuni nuovi obiettivi, quali quelli della promozione della competitività del Continente e della sicurezza delle reti, alla luce del complesso quadro geo-politico nel quale ci troviamo a vivere”, ha detto il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella, intervenendo alla settima edizione della Conferenza “Telecommunications of the Future”, promossa dal CNIT e organizzata dal nostro editore Supercom, di cui Key4biz è tra i media partner.
“Quanto alla promozione della competitività europea, si tratta certamente di un nuovo obiettivo di settore cruciale, che tuttavia a mio avviso dovrà essere contemperato rispetto ai tradizionali obiettivi settoriali: quelli della promozione di un quadro concorrenziale di lungo periodo, del raggiungimento dell’obiettivo del mercato interno e della tutela degli utenti finali.
Guardando agli obiettivi fissati nel Digital Decade Policy Programme, il quadro europeo degli investimenti in Very High-Capacity Network non è peraltro così negativo, come sembra emergere almeno in parte dalla narrazione proposta dal Libro Bianco della Commissione europea “How to master Europe’s digital infrastructure needs”, ha precisato Lasorella.
“Il primo obiettivo, quello più generale, è certamente quello di ottenere la massima copertura di connettività.
dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni aggiornati al dicembre 2024 evidenziano una continua ed inarrestabile crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico giornaliero nel 2024 su rete fissa mostra una crescita del 16,8% su base annua (9.3 Gbyte per linea), e quello su rete mobile del 15.4% (0.86 Gbyte per SIM Human).
Una “fame di connessione” che non accenna a placarsi e che richiede e ha richiesto una costante attenzione ed una coerente e decisa risposta infrastrutturale nel quadro delle politiche di sviluppo approvate dal Decisore pubblico.
D’altro canto – ha continuato Lasorella – la leva maggiormente efficace per favorire investimenti infrastrutturali – fermo restando che gli operatori debbono disporre di adeguate risorse per investire – continua, a mio avviso, ad essere quella della concorrenza: appare quindi oggi opportuno mantenere comunque una grande attenzione alle dinamiche della domanda, anche attraverso incentivi al take-up e una regolamentazione favorevole alla migrazione ai servizi in fibra”.
“Credo quindi che, se si può certamente ragionare degli spazi e dei modi per possibili semplificazioni procedurali che facilitino la vita alle imprese che intendano effettuare investimenti transfrontalieri in Europa, non mi sembra che sussista l’esigenza di una trasformazione radicale dello strumentario regolamentare.
Ad una copertura sempre più capillare del territorio quale risultante delle iniziative di parte pubblica (e privata) sin qui descritte deve necessariamente accompagnarsi, per quanto attiene nello specifico i servizi radiomobili di quinta generazione, un utilizzo quanto più efficiente possibile della risorsa spettrale.
La convergenza tra TLC, servizi IT ed Intelligenza Artificiale è ormai un dato di fatto, ed è proprio quest’ultima, nella sua componente generativa, con i suoi modelli sempre più sofisticati, a guidare la crescita delle architetture di comunicazione ed elaborazione”, ha detto il Presidente Agcom.
“La profonda intersezione tra reti e piattaforme di servizio impone pertanto un radicale cambio di prospettiva anche per i regolatori, chiamati a ripensare, a partire dall’esperienza fin qui acquisita, i razionali della loro azione in chiave modulare e multidisciplinare.
In tale ottica, sulla scorta delle più recenti esperienze in materia (cfr. caso DAZN), l’Autorità ha avviato, nel mese di marzo scorso., uno specifico procedimento volto alla ricognizione delle condizioni di applicabilità del regime di autorizzazione generale previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche alle Content Delivery Network (Network (CDN) per la distribuzione dei contenuti in streaming via Internet”, ha sottolineato Lasorella.