Il potenziale dell’Intelligenza Artificiale ha una duplice sfaccettatura in campo energetico. Se da un lato, infatti, questa nuova tecnologia sta generando un’impennata della domanda di elettricità da parte dei data center di tutto il mondo, dall’altro apre scenari inediti, offrendo grandi opportunità per ridurre i costi, aumentare la competitività e abbattere le emissioni nel prossimo decennio.
In breve, è questo il contenuto dell’ultimo Rapporto speciale dell’IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, sull’impatto dell’AI nella filiera dell’energia. Intitolato “Energy and AI”, rappresenta ad oggi, l’analisi globale più completa e basata su dati concreti mai realizzata finora, sul crescente legame tra energia e intelligenza artificiale.
L’analisi senza precedenti, si fonda su nuovi dataset e approfondite consultazioni con esperti e decisori politici internazionali. Secondo il rapporto, entro il 2030 i data center consumeranno oltre 945 terawattora (TWh) di elettricità all’anno, numeri che valicano il raddoppio dei consumi attuali, più del fabbisogno elettrico totale del Giappone.
A trainare questa corsa sarà proprio l’AI, con i data center ottimizzati per l’intelligenza artificiale che arriveranno a quadruplicare la loro richiesta energetica nello stesso arco di tempo.
AI, emissioni e sicurezza energetica
Il report non nasconde le incertezze in tema di inquinamento atmosferico, tra i primari colli di bottiglia del settore energetico. Secondo l’IEA la principale contraddizione dell’Intelligenza Artificiale sta nel fatto che, sebbene l’aumento della domanda di elettricità da parte dei data center potrebbe far salire le emissioni, questo incremento sarà contenuto proprio grazie alla diffusione dell’AI. In particolare, il documento evidenzia come l’IA possa accelerare l’innovazione nelle tecnologie energetiche, come batterie e fotovoltaico.
“Con l’ascesa dell’AI, il settore energetico si trova al centro di una delle più importanti rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo”, ha affermato Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale. “Sta a noi decidere come usare questo strumento potentissimo. L’IEA continuerà a fornire dati, analisi e spazi di confronto per aiutare i decisori politici a orientarsi in questa trasformazione”.
C’è poi il tema della sicurezza energetica. Gli attacchi informatici contro le utility sono triplicati negli ultimi quattro anni, diventando sempre più sofisticati grazie proprio all’uso dell’intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, però, l’AI si sta rivelando uno strumento fondamentale per prevenire e contrastare queste minacce.
L’impiego dei minerali critici
Un’ulteriore preoccupazione riguarda, poi, la crescente domanda di minerali critici, fondamentali per l’hardware dei data center. L’Agenzia, per la prima volta, ha stimato il fabbisogno globale di queste risorse, la cui produzione è oggi altamente concentrata in poche aree del mondo.
La diffusione dell’AI nei Paesi avanzati
Nei Paesi avanzati la tendenza è netta: i data center rappresenteranno oltre il 20% della crescita della domanda elettrica, riportando il settore energetico in una fase di espansione dopo anni di stagnazione o calo.
Per soddisfare questa “corsa al megawatt” sarà necessario ricorrere ad un mix di fonti diversificate, ma secondo il rapporto saranno le energie rinnovabili e il gas naturale a giocare un ruolo di primo piano, grazie alla loro competitività economica e disponibilità nei mercati chiave.
Nel caso degli Stati Uniti, il consumo energetico dei data center rappresenterà quasi la metà della crescita della domanda di elettricità da qui al 2030. E non solo: l’energia richiesta per elaborare dati supererà quella necessaria alla produzione di beni ad alta intensità energetica come acciaio, cemento o prodotti chimici.
“L’AI è uno dei temi più rilevanti oggi nel mondo dell’energia – ma finora, i decisori politici e i mercati non avevano gli strumenti per comprenderne appieno gli impatti su vasta scala”, ha dichiarato il Direttore Esecutivo dell’IEA. “La domanda globale di elettricità da parte dei data center è destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque anni, fino a raggiungere entro il 2030 i livelli di consumo dell’intero Giappone di oggi. Gli effetti saranno particolarmente significativi in alcuni paesi: negli Stati Uniti, i data center rappresenteranno quasi la metà della crescita della domanda elettrica; in Giappone, oltre la metà; e in Malesia, fino a un quinto.”
Cosa occorre per cogliere le opportunità dell’AI
Per trarre vantaggio dalle potenzialità dell’intelligenza artificiale, il Rapporto suggerisce ai singoli Stati di accelerare rapidamente gli investimenti nella generazione elettrica e nelle reti, nonchè di migliorare l’efficienza e la flessibilità dei data center. In tale contesto il dialogo tra decisori politici, settore tecnologico e industria energetica diventa essenziale.
Lo studio si inserisce nel più ampio impegno dell’IEA sul binomio energia-AI, avviato con la conferenza globale tenutasi nel dicembre 2024 e il summit “AI Action” co-presieduto da Francia e India a febbraio 2025. A breve, l’Agenzia lancerà anche un Osservatorio globale su energia, AI e data center, per monitorare i trend e gli sviluppi più avanzati del settore.E per chi volesse esplorare il tema in prima persona, l’IEA ha rilasciato anche un assistente AI interattivo, pensato per rispondere alle domande dei lettori in modo semplice, diretto e conversazionale.