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L’AI sta riducendo i casi di decessi neonatali in una clinica in Malawi

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Il software, fornito gratuitamente dalla società PeriGen in collaborazione con il ministero della salute del Malawi e il Texas Children’s Hospital, permette di monitorare in tempo reale i parametri vitali dei feti, identificando tempestivamente anomalie durante il travaglio.

In Malawi, l’utilizzo del monitoraggio fetale basato su AI presso il centro sanitario Area 25 ha ridotto gli episodi di nati morti e decessi neonatali dell’82% in soli tre anni.

Il software, fornito gratuitamente dalla società PeriGen in collaborazione con il ministero della salute del Malawi e il Texas Children’s Hospital, permette di monitorare in tempo reale i parametri vitali dei feti, identificando tempestivamente anomalie durante il travaglio.

Questo approccio ha salvato numerose vite, consentendo interventi immediati, come parti cesarei in casi critici. La tecnologia AI richiede meno risorse rispetto ai metodi tradizionali di monitoraggio, rendendola particolarmente efficace in contesti con carenza di personale medico qualificato.

A differenza dei sistemi convenzionali, che dipendono da osservazioni periodiche e interpretazioni manuali, il monitoraggio AI fornisce dati continui e standardizzati, migliorando la qualità delle cure. Nel centro, che gestisce circa 8.000 nascite all’anno, solo il 10% del personale è formato per il monitoraggio elettronico tradizionale, ma la maggior parte può utilizzare il software AI per rilevare potenziali rischi.

I medici del centro Area 25 auspicano un’adozione più ampia di questa tecnologia in altre strutture sanitarie del Malawi e dell’Africa. Secondo Chikondi Chiweza, responsabile delle cure materne, l’AI rappresenta un’opportunità per colmare il divario nella qualità dell’assistenza sanitaria nei paesi in via di sviluppo.

La storia di Ellen Kaphamtengo, una giovane madre il cui bambino è stato salvato grazie a questa innovazione, dimostra l’impatto positivo di questa tecnologia nel migliorare gli esiti per madri e neonati.

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