Di Geert Lovink
UBE editore
Pubblicato: maggio 2016
Pagine: 304
ISBN: 9788883502415
Prezzo: € 25,00
I giganti dell’info-tech hanno perso l’originaria innocenza, la cultura di internet come spazio illimitato, di libertà e apertura si va scontrando sempre più con la realtà delle controversie e delle proteste sulla sorte che possono avere i dati o sugli autobus di Google o su Uber e su Airbnb.
L’autore affronta le questioni emergenti partendo dalle architetture dei social media e dai modelli di business online, non per concedere spazio a una forma di «romanticismo offline» tutto focalizzato su preoccupazioni per eccesso di informazioni, effetto del multitasking e temi simili.
Cose importanti, ma il nocciolo è l’invisibilità di internet, piuttosto che l’onnipresenza: il digitale è la nuova, confortevole norma generale, indiscussa e i social media non sono macchine mostruose, ma uno strumento soft di influenza, che viene raccolta nello sfondo, più che nelle immagini.
È dunque il momento di «progettare» una diversa sensibilità digitale, puntando a reti organizzate, gruppi di utenti mirati, capaci di operare al di fuori dell’economia del «mi piace» e dei suoi deboli link. È possibile – per l’autore – un rinascimento cooperativo su internet.
Geert Lovink, è un teorico dei media, saggista e scrittore olandese. Dal 2004 dirige l’Institute of network cultures ed è professore associato di nuovi media all’università di Amsterdam. In Italia ha pubblicato “Ossessioni collettive. Critica dei social media” (Università Bocconi 2012), “Internet non è un paradiso” (Apogeo 2004) e “Zero comments. Teoria critica di internet” (Bruno Mondadori 2008).