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L’abbiamo fatta grossa

L'abbiamo fatta grossa

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2015 – Italia

Con L’abbiamo fatta grossa, Carlo Verdone propone il suo film numero venticinque di una carriera iniziata nell’ormai lontano 1979 con Un sacco bello. Al centro della storia c’è una coppia maschile. Un detective privato (Arturo Merlino/Carlo Verdone) riceve la visita di un attore teatrale precario (Yuri Pelagatti/Antonio Albanese) in difficoltà per un esaurimento nervoso dovuto al naufragio del suo matrimonio. Durante l’incontro Pelagatti chiede a Merlino di sorvegliare la moglie e il suo nuovo compagno per avere le prove del tradimento. Ma uno scambio di persona innesca una catena di equivoci difficili da sbrogliare.

‘La vicenda – dice Verdone nasce dall’esigenza di fare un film differente dai miei ultimi, nei quali il fulcro del racconto era rappresentato dai rapporti generazionali o all’interno della famiglia. Sentivo il bisogno di staccarmi dal problema sociale (almeno in parte) e di dare più spazio alla fantasia, partendo dalle figure dei due protagonisti (…). Io del resto per troppi anni ho interpretato personaggi borghesi in giacca e cravatta. Questa volta il mio detective non è proprio un proletario ma certamente di borghese non ha nulla’. Va detto che, nella dinamica scorrevole del copione, tra Verdone e Albanese si stabilisce a poco a poco una alchimia forte nella gestione e nell’utilizzo dei reciproci spazi. Non si crea tra loro un primo e un secondo ruolo; entrambi sono attenti a non sovrapporsi e a fare in modo che la storia abbia la coralità necessaria. Lo dimostra la scelta di un personaggio femminile curioso e insolito come Lena, nel film barista  a Testaccio e appassionata di opera lirica al punto da sognare di entrare nel Coro del Teatro dell’Opera di Roma. Al momento di assegnare questo ruolo, Carlo Verdone ha scelto Anna Kasyan, cantante lirica già affermata, già al lavoro con Verdone nella messa in scena de La Cenerentola al Teatro dell’Opera, e qui all’esordio nel cinema. È il segno di un’attenzione particolare che il regista/attore romano mette nelle costruzione del film, anche nei personaggi che sembrano di contorno e invece diventano importanti per tenere sempre uniforme e sostenuto il tono brillante.

La commedia leggera, che racconta in modo diretto e scanzonato speranze e problemi di alcuni prototipi della nostra società contemporanea resta il riferimento principale di Verdone. ‘Spero – aggiunge – che il pubblico possa apprezzare l’idea che, nonostante i tanti anni in cui sto svolgendo questa professione, l’interesse nell’osservare la società che cambia non è mai venuto meno’.  Se ripensiamo a titoli quali Bianco rosso e Verdone (1981), Compagni di scuola (1988), Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1991) fino a Sotto una buona stella (2013), capiamo meglio che la carriera di Carlo Verdone va avanti ormai nel segno di una continua, puntigliosa, osservazione di usi, abitudini nazionali, di vizi e virtù esaltati e messi alla berlina in una continua alternanza di equivoci, beffe, ironia e sarcasmo, sempre per aiutare a migliorare i difetti e le storture. Da romano autentico, Verdone non dimentica di far diventare la capitale una sorta di coprotagonista, andando a catturarne scorci inediti: per girare le scene in esterni ha scelto alcuni quartieri e vie poco viste sul grande schermo. Ecco il quartiere Castrense, il Nomentano, alcuni scorci di Monteverde Vecchio, il quartiere Aurelio, Centocelle e il Trionfale.

Anche nella scelta degli altri ruoli di contorno Verdone ha usato molta cura. Molto divertente Virginia Da Brescia (zia Elide), particolarmente azzeccate Clotilde Sabatinio (Carla) e Francesca Fiume (Giorgia), mentre il personaggio dell’uomo elegante e misterioso è affidato al bravo e puntuale Massimo Popolizio.

Regia: Carlo Verdone

Attori: Carlo Verdone (Arturo Merlino), Antonio Albanese (Yuri Pelagatti), Anna Kasyan (Lena), Francesca Fiume (Giorgia), Clotilde Sabatino (Carla), Virginia Da Brescia (Zia Elide), Federigo Ceci (Avvocato Franciosa), Massimo Popolizio (Uomo elegante)

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino e Massimo Gaudioso

Fotografia: Arnaldo Catinari

Montaggio: Claudio di Mauro

Scenografia: Giuliano Pannuti

Costumi: Tatiana Romanoff

Durata: 112’

Genere: Commedia

Data di uscita in sala: 28 gennaio 2016

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