La pandemia di Coronavirus e il blocco di tutte le attività hanno chiuso in casa gli italiani fin dall’inizio di marzo. Solo con l’inizio della cosiddetta fase due a maggio, si sta tentando di riaprire tutto e tornare ad una vita normale, nonostante il distanziamento sociale ancora in vigore.
In questo periodo di lockdown e di attività economico-lavorative bloccate, gli italiani hanno avuto molto tempo a disposizione e lo hanno speso, ad esempio, per guardare contenuti audiovisivi online, tramite la tv on demand.
Tv on demand: tempo speso e contenuti più richiesti
Secondo un’indagine GfK Sinottica, durante questi mesi, il tempo dedicato alla fruizione di Video on Demand (VoD) è aumentato in maniera significativa: +73% rispetto al periodo antecedente l’inizio dell’epidemia.
Durante il periodo di confinamento è stata rilevata anche una riscoperta delle narrazioni lunghe, con una decisa crescita della fruizione dei film, che sono passati da una visione nella settimana media del 49%, prima del lockdown, ad una del 64% nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 3 maggio 2020.
Anche con l’inizio della fase 2 gli italiani sono rimasti affezionati a questo tipo di contenuto, che è stato scelto dal 61% dei fruitori on demand, nel periodo compreso tra il 4 maggio e il 14 giugno.
Bene anche le serie Tv on demand, secondo lo studio: “si è passati da una visione del 55%, prima del confinamento, al 62% raggiunto nel pieno della crisi Coronavirus. Anche in questo caso – si legge nel commento ai dati – la fruizione delle serie tv è rimasta più alta della media anche dopo la fine del lockdown (con un 61% nella fase 2)”.
La caduta degli eventi sportivi
Altri due generi che hanno visto cambiare in maniera significativa le abitudini di fruizione degli italiani negli ultimi mesi sono stati lo Sport e l’Animazione.
Nel primo caso, la cancellazione delle principali manifestazioni sportive ha portato a un netto calo della fruizione (dal 17% al 7%), che nella fase 2 non è ancora tornata ai livelli precedenti la crisi (anche se bisognerà attendere i dati relativi alla ripresa dei campionati di calcio in Italia e altri Paesi europei).
Il mondo dell’animazione, al contrario, ha fatto registrare un picco di fruizione durante il periodo del confinamento (dall’11% al 16%) probabilmente legato alla necessità, colta dal mercato, di intrattenere i più piccoli durante le lunghe giornate passate in casa.
Il mercato globale dell’on demand
Un aumento di pubblico e tempo dedicato ai video on demand non può che far crescere anche il valore di questo mercato di tecnologie, servizi e prodotti. Entro il 2025, il settore VoD raggiungerà i 120,9 miliardi di dollari, con un tasso di crescita medio annuo del +13,5% (Cagr 2020-2025), secondo un Report Mordor Intelligence.
Rispetto al 2019, quando si attestava attorno ai 56 miliardi di dollari, l’incremento di valore del mercato VoD entro il 2025 sarà del +113%.
Secondo il recente Rapporto dello European audiovisual observatory, i servizi tv on demand disponibili in Europa sono 3.069, suddivisi in catch-up tv (1.832), a pagamento (1.040) e gratuiti (197).
I servizi on demand a pagamento sono per il 62% costituiti dall’offerta di film e serie tv, generalisti nel 19% dei casi, dedicati all’intrattenimento nell’8%, ai bambini nel 4% e allo sport per il 3%.