GHOST

La Tv del futuro avrà schermi malleabili

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Si chiama GHOST ed è un progetto di ricerca finanziato dalla Ue che permetterà di creare display che si possono toccare e sentire.

La nuova frontiera per la Tv? Una tecnologia che permetterà agli utenti di cambiare la forma dello schermo con le proprie mani.

Una vera rivoluzione che ovviamente si estenderà a tutti i display, dagli smartphone ai tablet, ai computer e che sarà disponibile tra cinque anni.

Tutto questa sarà possibile grazie al progetto di ricerca GHOST (Generic, Highly-Organic Shape-Changing Interfaces), sostenuto finanziariamente dall’Unione europea, al quale da due anni sta lavorando un team di scienziati con l’obiettivo di “sfruttare la capacità degli umani di riflettere sopra e manipolare oggetti fisici per mezzo delle interfacce di computer e dispositivi mobili”.

GHOST, che si concluderà alla fine di quest’anno, coinvolge quattro partner dal Regno Unito, Paesi Bassi e Danimarca e riceve 1,93 milioni di euro dal programma Tecnologie future ed emergenti dell’Ue.

E’ vero che oggi i nostri schermi sono diventati sempre più chiari, con una più alta risoluzione e molto interattivi, ma restano ancora molto statici.

Questa tecnologia permetterà di andare ben oltre e di cambiare il modo in cui si interagisce con i display, offrendo la possibilità anche di tirare oggetti e dati fuori dallo schermo per portarli nel mondo tridimensionale e manipolarli sospesi nell’aria.

Una cosa incredibile che aprirà a nuove e diverse possibilità di interazione.

Il coordinatore di GHOST, il prof. Kasper Hornbæk dell’Università di Copenaghen, ha osservato che “non è solo questione di cambiare la forma dello schermo, ma anche dell’oggetto digitale che si desidera manipolare, forse persino mentre è sospeso in aria. Mediante la tecnologia di levitazione a ultrasuoni, ad esempio, possiamo progettare il display al di fuori dello schermo piatto e grazie agli schermi deformabili possiamo immergere le dita dentro di esso”.

Un chirurgo, ad esempio, potrà lavorare fisicamente su un cervello virtuale, con un’esperienza tattile completa, prima di effettuare l’intervento vero e proprio. I designer e gli artisti che usano surrogati fisici come l’argilla potranno modellare e rimodellare gli oggetti e conservarli nel computer man mano che lavorano.

I ricercatori di GHOST stanno lavorando anche con interfacce deformabili come cuscinetti e spugne che i musicisti potranno piegare per controllare il timbro, la velocità e altri parametri nella musica elettronica.

I ricercatori hanno lavorato anche con “morphee”, dispositivi mobili flessibili con display in lycra o leghe che si piegano e si allungano a seconda dell’uso.

Nella nota si spiega che “possono cambiare forma automaticamente per formare ad esempio schermi che coprono le dita quando si digita un codice pin, o per muovere il display a seconda dei movimenti di rotazione e svolta in un gioco. Questi dispositivi possono inoltre essere ingranditi nella mano per esaminare più da vicino i dati e rimpiccioliti nuovamente per conservarli in una custodia o in tasca”.

Uno dei partner di GHOST, l’Università di Bristol, ha creato una startup che adesso conta 12 impiegati, chiamata UltraHaptics, per sviluppare la tecnologia studiata nell’ambito di GHOST che usa gli ultrasuoni per creare il senso del tatto in aria. L’azienda ha attratto un finanziamento di avviamento nel Regno Unito e altri finanziamenti nell’ambito del programma Horizon 2020.

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