La rubrica “Digital & Law” è curata da D&L Net e offre una lettura delle materie dell’innovazione digitale da una prospettiva che sia in grado di offrire piena padronanza degli strumenti e dei diritti digitali, anche ai non addetti ai lavori. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.
Con la nuova proposta congiunta di strategia Europea per l’Africa, comunicata lo scorso marzo nella risoluzione del Parlamento europeo, l’Europa si conferma il primo player globale ad investire su un forte partenariato per il futuro del continente Africano, in coerenza con le priorità comuni fissate dall’UE e dall’Unione africana al vertice di Abidjan del 2017 ed alle intese intercorse tra la Commissione europea e la Commissione dell’Unione africana, intervenute nel vertice Addis Abeba del 27 febbraio 2020.
Le priorità del futuro
Mentre la scorsa settimana ha preso il via l’edizione 2021 del forum imprenditoriale Ue-Africa, la Commissione Europea ha sottolineato le priorità dei governi e delle imprese sia in Africa che in Europa. Esse devono essere individuate nella transizione verso l’energia verde e nell’accesso all’energia pulita, favorite da un costante dialogo pubblico-privato e da concrete opportunità di business che rendano possibile l’incontro tra la domanda di finanziamento di progetti e l’offerta di fonti finanziarie pubbliche e private.
D’altro canto, il partenariato pubblico-privato e il finanziamento delle piccole e medie imprese sono considerati essenziali, atteso che le piccole imprese rappresentano il 95% delle imprese in Africa e il settore privato può essere decisivo nella ripresa post Covid.
Ue-Africa per il cambiamento
Va a tal proposito rilevato che l’Europa con un volume di investimenti esteri diretti pari a 222 miliardi di EUR rappresenta il principale investitore in Africa, superando di gran lunga gli Stati Uniti e la Cina.
Nel quadro dell’alleanza Africa-Europa per gli investimenti e l’occupazione sostenibili, gli strumenti dell’UE, quali il mandato di prestiti esterni, il fondo investimenti per l’Africa, i Caraibi e il Pacifico e il più recente piano europeo per gli investimenti esterni, hanno ulteriormente liberato notevoli investimenti in Africa.
In tale scenario, lo sviluppo umano viene individuato come main topic della nuova relazione UE-Africa che passerà dunque per la cooperazione, il più possibile paritetica, su transizione ecologica, energia, trasformazione digitale, sviluppo sostenibile, buon governo e migrazione.
Del resto, già nel 2020, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva annunciato il rilancio delle relazioni UE-Africa, evidenziando come investire nello sviluppo umano debba ritenersi un pilastro fondamentale ed imprescindibile della prossima strategia UE-Africa, con la una priorità verso la lotta alla disuguaglianza, i giovani e l’emancipazione delle donne.
PPP UE-Africa: i settori di investimento
La trasformazione digitale giocherà senz’altro un ruolo chiave in cui assumono importanza prioritaria la convergenza normativa, compreso il rafforzamento della protezione dei dati personali, gli investimenti nelle indispensabili infrastrutture abilitanti sostenibili, la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni per l’erogazione di servizi elettronici, la creazione di maggiori opportunità di istruzione e formazione e l’aumento dei flussi di dati sicuri.
Inoltre, l’Europa proseguirà la cooperazione con l’Africa anche nel campo dell’intelligenza artificiale, nell’ambito di un progressivo sviluppo della tecnologia coerente con l’approccio etico ed umano-centrico declinato nel libro bianco del febbraio 2020, che verrà recepito nella prossima proposta di Regolamento di ormai imminente presentazione.
La trasformazione digitale del continente africano, sarà dunque un propulsore di imprescindibile ammodernamento in tutti i settori economici e, soprattutto, nel settore pubblico in cui si può mettere in campo una cooperazione rafforzata per l’alfabetizzazione digitale e lo sviluppo di competenze con la conseguenziale attuazione di soluzioni digitali interoperabili che promuovano l’uso dei dati aperti ed il più largo ricorso alle nuove tecnologie digitali.
Conclusione
Tutto ciò non potrà a sua volta prescindere da una integrazione economica dei paesi africani che troverà il suo logico presupposto nell’efficace diffusione di nuove soluzioni di e-commerce, servizi di pagamento e più in generale, di finanza digitale per i servizi bancari e assicurativi in tutto il continente.
La creazione di un ecosistema digitale sempre più eterogeneamente interconnesso tenderò ad un aumento della superficie esposta alla minaccia cibernetica che, dovrà inevitabilmente affrontarsi sia nell’ambito di una serie di misure di contrasto incisive, volte a garantire la sicurezza, la resilienza e la deterrenza contro la criminalità informatica, eventualmente preordinata a finalità di disinformazione dolosa, destabilizzazione o sabotaggio; sia attraverso la cooperazione internazionale all’interno di quadri giuridici consolidati, soprattutto con riguardo all’uso di Internet per finalità terroristiche e di estremismo violento.
A ciò si aggiunga che l’accesso libero ai dati forniti dai programmi spaziali dell’UE, costituirà un importante supporto al processo decisionale sull’elaborazione delle politiche africane e potrà ulteriormente contribuire a stimolare il nascente settore spaziale privato africano, consentendo alle start-up e alle piccole e medie imprese di sviluppare soluzioni e servizi locali innovativi.
L’adozione della strategia europea congiunta è attesa entro la fine dell’anno, auspicabilmente in occasione del vertice UE-Unione africana previsto per il prossimo ottobre 2021.
Articolo di Davide Maniscalco, avvocato – esperto in diritto societario e commerciale, componente del D&L NET