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La Space economy e l’importanza di sostenere l’ingresso di imprese non-space. Le proposte del prof. Antonio Messeni Petruzzelli (PoliBa)

“La New Space Economy (NSE) sta rapidamente emergendo come un campo economico innovativo e trasformativo, andando ben oltre i confini tradizionali dell’aerospaziale. In un contesto in cui la tecnologia e l’imprenditorialità si intrecciano in un’ottica di sviluppo globale, l’importanza di coinvolgere imprese non spaziali diventa cruciale per alimentare la crescita e la diversificazione del settore”.

Lo ha detto il prof. Antonio Messeni Petruzzelli (Politecnico di Bari e Presidente di BINPBoosting Innovation in Poliba), in occasione degli Stati Generali della Space Economy, che si sono tenuti l’11 e 12 settembre a Torino e Milano.

La trasversalità della Space economy

La forza, infatti, della NSE sta a mio avviso nella pervasività del suo impatto che la rende trasversale e di interesse di diversi settori industriali, creando un forte parallelo con quello che ha rappresentato e sta rappresentando la trasformazione digitale“, ha dichiarato Messeni Petruzzelli.

“Da questa riflessione nascano a mio parere due considerazioni. La prima riguarda l’importanza di sostenere l’ingresso di imprese non-space (che siano essere startup, PMI o corporate) nel settore space al fine di trasferire competenze, soluzioni e servizi utili a sviluppare un settore economico nella sua totalità. È importante, pertanto, favorire attraverso meccanismi e strategie di spin-in la conversione e adattamento di competenze e tecnologie che provengono da comparti apparentemente distanti, ma che con uno sforzo di adattamento possono sviluppare soluzioni di interesse dell’intera economia spaziale.

Gli esempi

“Basti pensare ai casi di Loccioni che ha sviluppato banchi di prova ad hoc per attività di misurazione e controllo. Sabelt, attiva nei sistemi di sicurezza passiva per veicoli stradali e da competizione, che ha realizzato sistemi di sicurezza per trasporto cargo all’interno di moduli spaziali oppure Acquarius, impresa nostrana che produce costumi da nuoto per competizioni che, in collaborazione con la startup REA, sta sviluppando tute per astronauti”, ha aggiunto.

Favorire la creazione di una domanda privata di servizi e tecnologie space-based

Per il professore “La seconda considerazione, collegata alla precedente, riguarda invece la necessità di sviluppare meccanismi che favoriscano la creazione di una domanda privata di servizi e tecnologie space-based. Oltre allo sviluppo tecnologico, è infatti necessario supportare una domanda privata che veda in queste soluzioni la risposta a problemi del business quotidiano che impattano sulla operatività e sulla vita di imprese e consumatori. In questo senso, ritengo che la visione di un’economia spaziale allargata possa favorire questo sviluppo”, ha concluso Messeni Petruzzelli.

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