Un fondo per le tecnologie più avanzate: AI, quantum e robotica
“Scene un tempo viste solo nella fantascienza stanno ora diventando realtà. Ci stiamo muovendo costantemente verso le frontiere globali della tecnologia e dell’innovazione. Questo dimostra che il tentativo di fermarci e limitarci messo in campo da parte di certe forze serve solo ad accelerare la nostra spinta verso l’innovazione indipendente”.
È quanto affermato da Zheng Shanjie, presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, durante una conferenza stampa a Pechino. “Quest’anno la Cina raggiungerà una crescita del PIL del 5%”, ha precisato Zheng Shanjie, “abbiamo le basi, gli strumenti e le garanzie per ottenere questo risultato”, rispondendo di fatto alla strategia di contenimento messa in atto dagli Stati Uniti negli ultimi anni.
Secondo quanto riportato dalla Cnn, Pechino ha lanciato lo State venture capital guidance fund, un fondo ventennale da 140 miliardi di dollari (1 trilione di yuan) tutto dedicato al sostegno dell’industria tecnologica nazionale: intelligenza artificiale (AI), quantum computing, robotica, chip di fascia alta e nuove fonti energetiche sostenibili, in particolare l’idrogeno (e sistemi di accumulo energetico).
Il fondo sarà alimentato a partire da risorse trasferite dai governi locali e da investitori privati.
La riforma dell’istruzione basata sull’AI
Non solo, il ministro dell’Istruzione cinese Huai Jinpeng ha anche annunciato un ampio piano di riforma dell’istruzione basato sulle tecnologie emergenti.
“Ogni grande rivoluzione tecnologica e trasformazione industriale pone notevoli sfide alla società, in particolare in termini di istruzione, offrendo al contempo grandi opportunità di riforma e sviluppo”, ha affermato Huai.
Nei prossimi anni, secondo quanto riportato dall’agenzia di stato Xinhua, il Paese promuoverà e rafforzerà lo sviluppo di corsi di base, corsi universitari e pubblicazioni per aumentare il numero di diplomati e laureati in matematica e informatica, discipline considerate fondamentali per la crescita del Paese, lo sviluppo industriale e l’innovazione tecnologica.
Il ministro ha annunciato inoltre la pubblicazione entro il 2025 di un libro bianco sull’istruzione in materia di AI: “come parte del piano teso a dotare tutti gli studenti delle competenze necessarie per l’era digitale e dell’intelligenza artifiale”.
In Cina oggi ci sono 40 milioni di studenti universitari e 4 milioni di studenti post-laurea.
Nuovo sostegno ai privati e al mercato interno
Pechino si sta preparando ad una nuova fase della sua storia, soprattutto più recente, fatta di grandi progressi e impetuosa crescita (per certi versi irripetibile), ma legata alle tecnologie disruptive, quelle su cui in fondo tutti gli Stati e le economie moderne e più avanzate puntano per l’autonomia economica e tecnologica e per la competizione sui mercati globali.
Il mese scorso, il leader cinese Xi Jinping ha ospitato nella capitale i massimi dirigenti del settore tecnologico del Paese, dichiarando che era il “momento clou” per le imprese private “di dare pieno sfogo alle proprie capacità”.
Le aziende private contribuiscono per oltre il 60% al PIL cinese e per oltre l’80% all’occupazione, nonostante siano surclassate dal settore statale in termini di dimensioni.
Due Sessioni
Mercoledì a Pechino si è aperta l’Assemblea Nazionale del Popolo, l’evento principale delle Due Sessioni (lianghui), l’annuale riunione del Parlamento cinese, uno degli appuntamenti più importanti nella vita politica della Repubblica Popolare.
Durante questi giorni di fervente attività politica, dovrebbe anche essere discussa la tanto attesa legge sulla promozione dell’economia privata che secondo Yang Decai, direttore del Private Economic Research Institute presso l’Università di Nanchino, dovrebbe garantirebbe alle aziende un maggiore sostegno finanziario e fiscale e una maggiore protezione legale.
La Cina punta ad aumentare i consumi interni, lo sta cercando di fare da tempo, ma a quanto pare è giunto il momento giusto, anche in risposta ai dazi americani (a cui Pechino non sembra intenzionata a rispondere ‘davvero’ con decisione) e per rilanciare i consumi nazionali, indeboliti negli ultimi mesi, anche a causa della crisi immobiliare e la disoccupazione giovanile.
Cresce ancora la spesa per la Difesa
Taiwan rimane l’obiettivo storico della presidenza Xi Jinping, mentre la Spesa per la Difesa e quindi gli armamenti militari dovrebbe raggiungere i 245 miliardi di dollari nel 2025, in aumento del 7,2% su base annua (stesso tasso di crescita anche nel 2024 sul 2023). Un dato molto elevato, ma sempre molto più basso di quello americano.