Il voto per autorizzare l’aumento del debito pubblico è un passaggio obbligato per non mettere gli Stati Uniti in situazione di default. Il Freedom Caucus e altri membri conservatori repubblicani della Camera e del Senato vogliono tagliare la spesa per Social Security e Medicare, Medicaid, Affordable Care Act e altri programmi sociali che beneficiano di un forte appoggio popolare.
Il Presidente Biden si è chiaramente opposto a questi tagli.
Il 9 maggio il Segretario del Tesoro Ms. Janet Yellen ha tenuto una conferenza stampa per annunciare che gli Stati Uniti sarebbero stati in default il 1° giugno 2023; successivamente la data è stata spostata al 5 giugno.
- Janet Yellen ha dichiarato che il governo federale dovrà fare default su alcuni pagamenti se il Congresso non aumenterà il limite del debito. Se il Congresso non alza il tetto rischia di “compromettere davvero il nostro rating di credito”, ha sottolineato il Segretario. “Non potremo adempiere ad alcuni obblighi, che si tratti di titoli di stato o pagamenti ai beneficiari della previdenza sociale”, ha detto Yellen. “È qualcosa che l’America non ha fatto dal 1789. E non dovremmo iniziare ora”.
- https://edition.cnn.com/2023/05/11/economy/yellen-us-debt-ceiling-default-warning-intl-hnk/index.html
- Janet Yellen, durante una conferenza stampa tenuta a Tokyo l’11 maggio in occasione dell’incontro dei ministri delle finanze del G7, ha affermato che “il default provocherebbe un’importante recessione mondiale, una catastrofe finanziaria senza precedenti e indebolirebbe drasticamente la capacità degli Stati Uniti di assicurare una leadership globale. Il default minaccerebbe la ripresa dalla pandemia che è stata molto difficile e costosa.
- (Emiko Jozuka, CNN – Published 5:59 AM EDT, Thu May 11, 2023. Tokyo – CNN)
- Janet Yellen ha parlato a Tokyo poche ore dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, capofila per la nomina presidenziale del GOP nel 2024, aveva risposto alle domande degli elettori in un evento “Town Hall” (municipio aperto) organizzato e trasmesso della CNN il 10 maggio dicendo che i repubblicani avrebbero dovuto rifiutarsi di aumentare il limite del debito se la Casa Bianca non avesse acconsentito a “massicci” tagli alla spesa.
- https://edition.cnn.com/2023/05/11/politics/transcript-cnn-town-hall-trump/index.html
Ritengo utile tradurre qui di seguito i propositi tenuti da Trump a proposito del debito durante l’evento “Town Hall”, che è stato seguito da 3,3 milioni di telespettatori; con altre dichiarazioni in diverse sedi, può contribuire a comprendere il tono della campagna elettorale che Trump sta imponendo tanto ai suoi competitors del Partito Repubblicano che a Joe Biden.
[traduzione di un passo dalla trascrizione integrale dell’evento CNN]
SARAVIA [studentessa tra il pubblico presente]:……, la mia domanda è: cosa ne pensa dell’attuale situazione del debito degli Stati Uniti e come possiamo andare avanti?
TRUMP: Una domanda così importante. Quindi siamo a $ 33 trilioni, un numero che nessuno ha mai ritenuto possibile.
Quando la nostra economia girava appena prima dell’arrivo del COVID, letteralmente, stavamo facendo una fortuna. E il petrolio, avremmo fatto così tanti soldi con il petrolio che avremmo iniziato a ripagare i debiti.
Ma poi con l’arrivo del COVID abbiamo dovuto fare altre cose. Dovevamo mantenere in vita questo paese perché era così grave. Ma dobbiamo riprenderci il paese.
Dobbiamo abbassare i prezzi dell’energia. Dobbiamo abbassare i tassi di interesse. I tassi di interesse sono alle stelle. L’energia deve diminuire, tutto deve diminuire e dobbiamo iniziare a ripagare i debiti.
Ma quando abbiamo un limite al debito, [i democratici] lo usano molto seriamente. Voglio dire …. Schumer [Chuck Schumer, Senatore dello Stato di New York, leader della maggioranza] con Nancy Pelosi [ex-Speaker democratica della Camera dei Rappresentanti] stavano usandolo, lo violeremo, faremo qualunque cosa – hanno parlato in modo molto diverso da come fanno adesso.
Dico ai repubblicani là fuori – membri del Congresso, senatori – se non vi danno tagli massicci, dovrete fare un default. E non credo che faranno un default perché penso che i Democratici cederanno assolutamente perché non vogliono che accada. Ma è meglio di quello che stiamo facendo adesso perché stiamo spendendo soldi come marinai ubriachi. Conosce l’espressione?
KAITLAN COLLINS [intervistatrice CNN]: Quindi, tanto per essere chiari, signor Presidente, lei pensa che gli Stati Uniti dovrebbero andare in default se la Casa Bianca non acconsentisse ai tagli alla spesa che i repubblicani chiedono?
TRUMP: Beh, potrebbero anche farlo ora perché lo faranno più tardi. Perché dobbiamo salvare questo paese. Il nostro paese sta morendo. Il nostro paese viene distrutto da persone stupide, da persone molto stupide.
COLLINS: Una volta lei ha detto che l’uso del – che l’uso del tetto del debito come cuneo negoziale non poteva proprio accadere. Lei… l’ha detto lei quando era nello Studio Ovale.
TRUMP: Certo, allora ero presidente.
COLLINS: Allora perché è diverso ora che lei è qui questa sera?
TRUMP: Perché ora non sono presidente.
COLLINS: Un default degli Stati Uniti avrebbe enormi conseguenze…
……………..
TRUMP: In realtà ho detto di prendere tutti quei soldi che sono stati sprecati
e, francamente, il Senato non avrebbe mai dovuto approvarlo. Prendete tutti
quei soldi che sono stati sprecati. E se non se ne liberano, dovrete tornare in
default.
COLLINS: Signor Presidente…
TRUMP: OK? Allora dovrete andare in default.
……………..
TRUMP: E, a proposito, alla fine andrete comunque in default, ma sarà molto
più disordinato e complicato. Non credo che dovranno andare fino al default.
Penso che se i repubblicani tengono duro e dicono “Ne vogliamo cinque” –
diciamo “Vogliamo uno sconto di 5 trilioni di dollari”, penso davvero che i
democratici non abbiano altra scelta che farlo. E se vincono, i democratici
faranno la stessa cosa tra due anni, ve lo garantisco. Giocheranno
una partita molto dura… e l’hanno fatto prima.
In aprile 2023 lo Speaker McCarthy aveva fatto approvare dalla Camera un disegno di legge con il quale il tetto del debito sarebbe stato aumentato fino al marzo 2024, accompagnato dai tagli voluti dal Freedom Caucus e altri membri della Camera, ma Biden si era opposto fermamente, mettendo McCarthy in difficoltà.
Come riportato anche da numerosi quotidiani italiani, da parte sua, il Presidente Biden aveva esplorato la possibilità di evitare il default, a prescindere dal voto alla Camera, facendo comunque effettuare i pagamenti dovuti per onorare i debiti: il default “Non è un’opzione”, aveva detto il 10 maggio 2023.
Inoltre, aveva annunciato un eventuale ricorso al 14esimo emendamento come mezzo per aggirare lo stallo sul tetto del debito Usa. L’emendamento afferma che il debito pubblico degli Stati Uniti “non deve essere messo in discussione”. Tuttavia il presidente americano aveva espresso il parere che tale scelta “sarebbe contestata legalmente” e “nel frattempo, senza una estensione della scadenza del tetto del debito, tutto finirebbe allo stesso punto”. Il ricorso al 14esimo emendamento non aiuterebbe nel breve periodo perché la Casa Bianca potrebbe utilizzarlo solo con l’approvazione di tribunali federali e, in ogni caso, Biden non sembrava intenzionato a non continuare a esercitare pressioni su McCarthy e altri leader della Camera affinché approvassero l’aumento del tetto del debito con un voto da tenersi al più presto.
Inoltre, la questione in sospeso è aggravata dallo stato d’incertezza riguardante le banche americane e le tensioni che già si stanno registrando negli ambiti finanziari in altri paesi.
L’esito di questo braccio di ferro tra i Repubblicani e Biden è difficilmente prevedibile se si tiene conto da una parte della debolezza di Biden nei sondaggi (alle elezioni presidenziali del novembre 2024 perderebbe sia nei confronti di Trump che di Ron DeSantis, il governatore della Florida, che ha annunciato la sua candidatura alla nomination del Partito Repubblicano), dall’altra degli attacchi sempre più violenti di Trump, solidamente sostenuto dalla sua base elettorale, e anche delle pressioni esercitate su Janet Yellen dalle maggiori e più influenti centrali finanziarie mondiali.
Le negoziazioni tra i Presidente Joe Biden e rappresentanti del Partito Repubblicano guidati dallo Speaker della Camera Kevin McCarthy, verso il voto alla Camera:
Gli incontri preliminari di maggio tra lo Speaker della Camera McCarthy con altri membri repubblicani di primo piano della Camera e del Senato e il Presidente Joe Biden per arrivare a un accordo sul tetto del debito non hanno dato alcun risultato, come era prevedibile, anche per l’opposizione ferma dei membri del Freedom Caucus a qualsiasi compromesso; questi hanno esercitato in tal senso forti pressioni sullo Speaker, che di fatto è loro ostaggio dalla sua elezione a questo ruolo nel gennaio 2023.
Con l’avvicinarsi della data prevista per il default, che il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha indicato per il 5 giugno, Biden e McCarthy hanno annunciato il 28 maggio che è stato stipulato un accordo di principio, che però deve essere finalizzato e, cosa non assicurata a priori, il testo definitivo dovrà essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti e poi, se questo voto sarà favorevole, dal Senato, senza alcun cambiamento testuale.
Alla Camera il Partito Repubblicano ha una maggioranza di soli dieci voti, ma la maggioranza dei commentatori ritiene che potrebbero venire a mancare i venti voti dei membri del Freedom Caucus e di altri membri conservatori; quindi, potrebbero diventare necessari i voti di alcuni membri del Partito Democratico, nelle cui fila però vi è un numero consistente di membri dell’ala sinistra opposti al compromesso annunciato.
La bozza dell’accordo del 28 maggio però non menziona “tetto del debito”, bensì “sospensione del tetto del debito per due anni”. Questo permette al governo di prendere in prestito qualunque somma di denaro di cui abbia bisogno per pagare i propri debiti durante quel periodo di tempo limitato – a condizione che il Congresso approvi il testo definitivo entro il 5 giugno 2023, data alla quale il Segretario del Tesoro Janet Yellen ha previsto che gli Stati Uniti entrerebbero in default.
Il voto si terrà sulla cifra di riferimento di $ 34,1 trilioni.
Come moneta di scambio i Repubblicani hanno richiesto diverse concessioni di natura politica, inclusa la limitazione dell’aumento della spesa discrezionale federale nei prossimi due anni e alcuni nuovi obblighi riguardanti il lavoro di certe categorie di beneficiari di assistenza statale o federale.
Le due parti hanno concordato modesti sforzi per accelerare alcuni progetti nel settore energetico.
Con il nuovo disegno di legge il limite del debito sarà fissato a qualsiasi sarà il livello raggiunto quando la sospensione terminerà nel 2025. Per ragioni politiche, soprattutto interne, i Repubblicani preferiscono sospendere il debito piuttosto che alzarlo poiché potranno affermare presso gli elettori dei loro collegi di non aver accettato tecnicamente di alzare il livello del debito.
L’accordo prevede il taglio delle spese denominate “discrezionali con esclusione di quelle per la difesa”; tra altre categorie di spesa, le spese discrezionali includono questioni di ordine pubblico, la gestione forestale, la ricerca scientifica e altro per l’anno fiscale 2024. L’accordo limiterebbe tutte le spese discrezionali all’aumento dell’1% nel 2025, che di fatto corrisponde a un taglio del budget perché, nelle previsioni, è inferiore al tasso dell’inflazione.
A titolo esemplificativo, le seguenti attività sono previste per il 30 maggio:
- 12pm – I membri del Freedom Caucus della Camera dei rappresentanti terranno una conferenza stampa sulla soglia del Campidoglio.
- 3pm – Riunione dello House Rules Committee per la preparazione del dibattito sul disegno di legge e fissare le regole per portarlo al voto entro il 31 maggio (due membri ultraconservatori hanno espresso fortissime riserve sul disegno di legge e, se un terzo membro repubblicano del comitato dovesse votare negativamente, il disegno di legge rimarrebbe fermo nella commissione).
(N.B.: Questa commissione esamina tutti i disegni di legge che sono stati sottomessi dalle commissioni politiche e di politica fiscale e decide se e in quale ordine mettere in agenda il dibattito alla Camera. Inoltre, il comitato valuta, adotta e mette in agenda l’esame di risoluzioni votate dalla Camera).
- 6.30pm – La Camera voterà su altri disegni di legge; questo fornirà allo Speaker e al leader della minoranza democratica una prima possibilità di contare i voti espressi da ciascun membro della Camera.
Nelle ultime ore molti membri del Freedom Caucus hanno annunciato che voteranno NO alla proposta di legge elaborata da Biden e McCarthy, ma anche altri membri della Camera hanno annunciato un voto negativo.
Questo Tweet è indicativo del tono (Repubblicana della North Carolina):
E (nel thread di Nancy Mace) a conferma della posizione assai delicata dello Speaker McCarthy:
anche se nei due giorni successivi all’annuncio dell’accordo sul debito nessun membro della Camera si è pronunciato apertamente per la rimozione dello Speaker (ricordo che, come concessione molto importante di McCarthy al Freedom Caucus per la sua elezione a Speaker nel gennaio 2023 un solo membro del Congresso può chiedere in qualsiasi momento un voto per rimuovere lo Speaker).
Le negoziazioni tra le varie ali del Partito Repubblicano sono assai complesse perché le posizioni contrarie al disegno di legge non sono tutte definitive e non egualmente motivate; d’altra parte, il partito d’opposizione tradizionalmente non vota a favore di un disegno di legge di questo tipo presentato al voto della Camera dalla maggioranza; infine, durante le negoziazioni per l’elezione dello Speaker nel gennaio 2023, il candidato McCarthy promise che nessun disegno di legge sarebbe stato approvato dallo House Rules Committee per essere presentato al voto della Camera se non fosse stato approvato da tutti i membri repubblicani cella commissione, evento quanto mai incerto.
Sembra ormai chiaro che per il passaggio del disegno di legge sul debito sarà necessario il voto di un certo numero di membri del Partito Democratico, nel quale l’ala più radicale ha annunciato la propria opposizione. Qualora il disegno di legge fosse approvato dalla Camera, dovrà poi essere discusso al Senato, dove diversi senatori repubblicani conservatori hanno annunciato apertamente la loro opposizione.
La partita è dunque quanto mai incerta e un voto negativo provocherebbe automaticamente il default il 5 giugno.
Per leggere le altre Parti de “La Polveriera Americana”
- La polveriera americana: le ragioni di un conflitto interno che pesa sul mondo (Parte 1)
- La polveriera americana: le ragioni di un conflitto interno che pesa sul mondo (Parte 2)
- La polveriera americana. Gli ambiti giuridici riguardanti Donald Trump (Parte 3.1)
- La polveriera americana. Gli ambiti giuridici riguardanti Donald Trump (Parte 3.2)
- La Polveriera americana. Gli ambiti giuridici riguardanti Donald Trump (Parte 3.3)