Energia elettrica pulita via cavo
Dopo circa 4 milioni di ore di lavoro e 5.000 giorni in mare, finalmente il North Sea Link è attivo (costo 1,6 miliardi di euro).
Oggi è stato attivato il collegamento sottomarino più lungo del mondo che consentirà alla Norvegia di vendere alla Gran Bretagna energia elettrica pulita ottenuta da impianti idroelettrici.
Il cavo sottomarino, lungo 720 km, unisce un piccolo villaggio norvegese, Kvilldall, alla cittadina di Blyth, nell’Inghilterra Nord occidentale, fornendo inizialmente una capacità massima di 700 MW, che poi entro i prossimi tre mesi verrà portata a 1.400 MW.
In questo modo, secondo quanto riportato da Euronews, l’energia pulita via cavo alimenterà direttamente circa 1,4 milioni di case britanniche, una volta a regime.
Gran Bretagna sempre più green
L’interconnettore North Sea Link è gestito da una joint venture formata dalla società National Grid del Regno Unito e dalla norvegese Statnett.
La Gran Bretagna ha già grandi fonti energetiche rinnovabili, come l’eolico, a pieno servizio, e a volte, quando il meteo favorevole (come in autunno, quando le tempeste atlantiche passano da quelle parti) riescono a soddisfare gran parte della domanda di energia.
Il 26 dicembre 2020 la tempesta “Bella” ha dato modo alle turbine eoliche britanniche di produrre più della metà dell’energia elettrica offerta dalla rete nazionale.
Per la precisione, è ricordato sul sito Electric in Sight: il vento ha generato il 51% dell’energia elettrica britannica quel giorno (era già accaduto il 21 agosto 2020, quando il dato fu del 49%).
In questi casi, stando a quanto riportato dal sito di informazione europeo, l’energia idroelettrica offerta dalla Norvegia si ridurrà, facendo in modo che i bacini del Paese scandinavo rimangano intatti nel loro potenziale, da tornare a sfruttare per quando ce ne sarà più bisogno.
Più rinnovabili, meno emissioni di CO2
Una strada virtuosa, questa dell’energia pulita dall’acqua, che consentirà al Regno Unito di tagliare le emissioni di CO2 di 23 milioni di tonnellate entro il 2030.
Più in generale, secondo le stime dei progettisti, grazie agli interconnettori ad oggi in funzione (Germania, Belgio, Francia e Paesi Bassi) e a quelli che verranno, sarà possibile offrire energia pulita a tutti, in Europa, con la possibilità di risparmiare 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro i prossimi dieci anni.