La Camera dei Deputati ha appena pubblicato l’elenco dei 49 candidati alla nomina di commissario AgCom, in sostituzione di Enrico Mandelli, nominato in quota Lega che è venuto a mancare lo scorso dicembre. Nell’Aula della Camera si terrà il prossimo 30 marzo alle 16.30 la votazione per eleggere un membro dell’Agcom: è stato deciso alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio
Come in tutte le tornate di nomina dei membri delle Autorità sono già scattate tutte le ipotesi sul caso. La Lega non intende rinunciare al posto che le fu riconosciuto all’epoca. Ma il problema è che la composizione del Consiglio Agcom nominato nell’autunno 2020 rifletteva gli equilibri del momento, con la Lega all’opposizione. E la situazione politica è notevolmente cambiata da allora.
Dal 1997 a oggi la nomina dei componenti del consiglio Agcom è sempre stato equamente diviso tra centrosinistra e centrodestra, tra maggioranze ed opposizione. Oggi si verifica nuovamente il caso imprevisto della nomina di un commissario in sostituzione di un altro venuto a mancare. Era già successo nella scorsa consiliatura, con la prematura scomparsa del compianto Antonio Preto. Allora Preto, che era stato nominato in quota centrodestra, fu sostituito con Mario Morcellini indicato dal centrosinistra.
Non è, quindi, per nulla automatico che il nuovo commissario debba essere in quota Lega (che al momento si trova peraltro in una oggettiva condizione di isolamento) e si pone semmai un problema di “garanzia” e di presenza equilibrata tra maggioranza e opposizione, specialmente in considerazione delle prossime elezioni, che rappresentano uno degli ambiti più sensibili nel rapporto tra partiti e Agcom.
Il Parlamento dovrebbe riconoscere la presenza dell’opposizione in seno al consiglio dell’Agcom, evitando colpi di mano dell’ultimo momento che ledono il ruolo stesso di garanzia delle autorità indipendenti.