Sono Claudia Quintieri, Daniela Monaci e Daniela Perego, in questo ordine, ad accompagnare i visitatori della collettiva – inaugurata ieri ed aperta fino al 17 febbraio 2023 in Via Belsiana 92 a Roma – in un viaggio. Quello che dalla consapevolezza della ineluttabilità del tempo e della caducità del tutto conduce però alla rinascita, o alla riscoperta e consapevolezza di sé.
Partono da un video le prime due artiste.
In quello di Claudia Quintieri, lettere, parole e frasi si muovono piano verso il basso sullo sfondo di belle immagini della natura, l’ultima il mare con la sua capacità distruttiva e vitalissima ad un tempo, trasfigurate in questo progetto dagli effetti speciali, a simulare la profondità dell’atto del meditare che piano piano scende verso il centro della persona, restituendole il suo centro e il suo appiglio, contro l’”ineludibile”. Dallo schermo alle piccole tele le parole stesse approdano poi sui muri dello spazio espositivo, lasciandoci liberi di sceglierne una.
È reduce invece da un’altra mostra di successo, Cosmogonie, al Museo Bilotti, dove la sua arte dialogava con la poesia di Sonia Gilotti, Daniela Monaci, artista che nell’occasione ha voluto seguire il filo rosso di un pensiero sulla vecchiaia e il decadimento fisico, da rendersi attraverso la caducità dei fiori di ciliegio caduti in acqua dopo la sfioritura, eppure tuttora bellissimi. Di una bellezza, naturalmente, “altra”. Li ha visti galleggiare, all’Orto Botanico di Roma, e li ha ripresi, “specchiandosi” ella stessa – come ha detto – in quello sfiorire, realizzando il video “Lo stagno della vita in divenire”. L’arrivo di un bambino acanto a lei che ha scoperto nell’acqua stagnante la presenza di piccoli girini ha però integrato la visione con quella del ciclo della vita e della nascita. Ed ecco allora dalle tele che riprendono quei fiori, e dal muro stesso, emergere fiori nuovi, di creta bianca. Rinascita, trasformazione, vita.
Per restare nel comune denominatore della collettiva rappresentato da luce e natura, sceglie l’albero tra i suoi soggetti, il “suo” albero, che dalla terra sale verso l’alto, quello capace col suo movimento di significare ciò che l’artista desidera esprimere e cioè emozioni, turbamenti, cambiamenti della vita, Daniela Perego.
Anche lei artista che mescola nella sua ricerca diversi media, fotografia, diapositive, video e materia, qui, con i suoi alberi, rivela il suo segno pittorico energico e sensibile, a voler dare senso di rinascita e vitalità. Lo spazio che ospita la mostra è incastonato nel cuore pedonale della Roma del centro.
Aperta su strada, inaugurata nel 2015, Borghini Arte Contemporanea è una galleria piacevole da visitare, come altre in città aperta sul retro ad un cortile prezioso, tra le finestre delle case, cui si accede dal piccolo ufficio. Diretta con entusiasmo ed esperienza da Tamara Borghini, si apre ad accogliere le nuove espressioni dell’arte visiva, in un’alternanza generativa tra affermati artisti internazionali ed italiani e giovani menti creative. Tra sinergie e artisti in dialogo, anche il suo, un energico e continuo divenire.