La spinta innovatrice della mobilità aerea in ambito urbano
Entro i prossimi venti anni il mercato mondiale della mobilità aerea avanzata (Advanced Air Mobility, o AAM) potrebbe arrivare a valere 1,5 trilioni di dollari, secondo quanto affermato all’incontro biennale tra industrie, imprese e investitori attivi nel settore.
Un mercato che corre e che ha al suo centro soluzioni di mobilità aerea che prevedono numerose applicazioni urbane e non a caso uno dei segmenti più rilevanti è la Urban Air Mobility (UAM), per il trasporto di persone e/o merci da un punto all’altro della città.
Il tema è stato oggetto dell’incontro Global Urban & Advanced Air Mobility Summit, in cui si è fatto il punto sulla domanda mondiale di infrastrutture per l’UAM e l’AAM e sul livello di sicurezza.
Per il lancio dei primi servizi di mobilità aerea urbana servono innanzi tutto, dopo le ovvie autorizzazioni e i regolamenti stabiliti a livello internazionale, gli hub di servizi per far circolare i droni passeggeri e merci all’interno del territorio metropolitano.
La domanda di infrastrutture fisiche e digitali UAM e AAM
Servono quindi infrastrutture fisiche e digitali, che consentono la nascita di una rete di porti/vertiporti per atterraggio e decollo di mezzi in verticale (scelta inevitabile in un ambiente urbano), lo sviluppo e l’impiego di sistemi intelligenti della gestione del traffico aereo, nuovi standard di sicurezza.
Un mercato come detto che si sta sviluppando molto velocemente e se questo per imprese ed investitori è un bene, non lo è di certo per gli enti locali, le autorità regolatorie e le Istituzioni, che devono progettare e sviluppare rapidamente l’infrastruttura fisica necessaria.
Un’infrastruttura che deve avere come caratteristiche principali la flessibilità e la possibilità di adattarsi a nuove esigenze e criticità che si possono manifestare in ogni momento, anche considerando che si andranno ad integrare in un tessuto urbano già preesistente, in molti casi (soprattutto in Europa) anche di valore storico-artistico.
Motivo per cui avremo bisogno di soluzioni “leggere”, a basso impatto urbanistico e architettonico, installabili sugli edifici, su cui è facile intervenire per guasti, aggiornamenti ed estensioni tecnologiche.
Ogni hub di servizi UAM installato in una determinata area della città ha in sé il potenziale per supportare anche una crescita economica di prossimità a livello di quartiere, come è sempre accaduto quando storicamente sono nate le stazioni ferroviarie (unico vero mezzo di trasporto pubblico per decenni a livello continentale).
Si tratta inoltre di droni passeggeri e merci a motore elettrico, quindi a zero impatto ambientale, in termini di emissioni di CO2 e di inquinamento acustico, che renderà le tecnologie ed i servizi UAM e AAM fondamentali per lo sviluppo sostenibile ed innovativo degli ambienti urbani.
Innovazione a supporto dei progetti smart city
A partire anche dal ruolo chiave che tali soluzioni potrebbero avere nel favorire ed accelerare le principali transizioni in corso, energetica ed ambientale, nel proporre nuove infrastrutture, nuovi modelli di costruzioni, maggiore connettività e sicurezza.
Come detto, tale modalità di trasporto pubblico e privato, ma anche di mobilità privata, ben si integra con i più recenti progetti smart city, che sono ben centrati ormai proprio sui temi della crescita del territorio urbanizzato, con relativo incremento di popolazione e densità abitativa, dell’inquinamento, della necessità di migliorare la qualità dei trasporti e della vita dei cittadini, dei nuovi servizi di emergenza e sicurezza pubblica (dal pronto intervento sanitario alla protezione civile, alle forze dell’ordine), dell’esigenza di rivedere i flussi di merci e persone che ogni giorno invadono le metropoli globali.
Un mercato, quello delle smart city, che a livello mondiale potrebbe raggiungere il valore approssimativo di 6 trilioni di dollari entro il 2030, grazie ad un tasso di crescita medio annuo (Cagr 2021-2030) del +25%.