la sindrome del criceto

La minaccia dei satelliti di Elon Musk, genio e sregolatezza

di Alberto Contri, docente di Comunicazione Sociale all’Università Iulm |

Pubblichiamo un piccolo estratto preso da La sindrome del criceto, pag 28-32. 2020, www.edizionilavela.it.

(tratto da ‘La sindrome del criceto‘ di Alberto Contri. Pag 28-32. 2020, www.edizionilavela.it)

[…] Ma c’è di più: secondo una ricerca dell’istituto indipendente tedesco IFO, aggiornata nel 2019 dal magazine francese Autoplus, una Tesla elettrica emette più co2 rispetto a una Mercedes diesel.

Tornando a Musk, da un lato promuove un’auto elettrica non così sostenibile, dall’altro, con una delle sue società, la SpaceX, ha appena cominciato a riempire il cielo di satelliti (a regime saranno 12 mila!) capaci di offrire la connessione Internet a tutto il mondo, anche alle zone rurali più povere, ovviamente pagando.

Il tutto, però, esponendo gli abitanti del pianeta a un gravissimo effetto collaterale: riflettendo la luce della Luna, i primi satelliti lanciati già brillano modificando il panorama notturno della volta celeste, disturbano le attività dei radioastronomi, moltiplicano la possibilità di collisioni satellitari in orbite già molto affollate e interferiscono con gli strumenti delle stazioni meteorologiche, riportando indietro i progressi in questo campo di oltre 40 anni, come sostengono gli esperti in materia. Sulle orme di Musk c’è addirittura chi – rispolverando un vecchio progetto rimasto nel cassetto, dove avrebbe dovuto rimanere – vuole creare enormi ologrammi pubblicitari della dimensione di alcuni chilometri quadrati da proiettare nel cielo notturno.

Sicché gli innamorati abbracciati su una panchina del Pincio, invece delle stelle, vedrebbero in cielo un enorme logo della Coca-Cola! Per nulla turbato dai primi gravi incidenti provocati dall’auto senza pilota e dai primi insuccessi delle sue costose auto elettriche – o dalla figuraccia raccattata durante la presentazione del suo modernissimo Cybertruck dai vetri indistruttibili che si sono rotti subito –, Musk è riuscito a farsi autorizzare dalla FCC (Federal Communications Commission) i primi lanci nello spazio. Grazie alla lobby di cui dispone, le maggiori fonti d’informazione hanno plaudito all’iniziativa come a un grande esempio di mecenatismo, dimenticando che lo stesso Musk ha calcolato di poterci ricavare almeno 30 miliardi di dollari annui di fatturato. Ora, nel giardino di casa sua, e anche sul suolo americano, Musk può fare quello che vuole, visto che una pur severa commissione governativa gli ha garantito la concessione, ma non è pensabile che possa ritenersi libero di occupare a suo piacimento il cielo illuminandolo di notte con decine di migliaia di corpi luminosi estranei alle stelle, un cielo che appartiene a tutti gli abitanti della Terra. Una sola persona non dovrebbe avere il diritto di riempirlo di spazzatura elettronica solo per business, anche se in parte a fin di bene. Non si comprende nemmeno come un organismo serio e autorevole come la FCC possa arrogarsi il diritto di fornire concessioni per la navigazione nella volta celeste, sulla quale non può vantare alcuna giurisdizione. Qualche mese dopo i primi lanci, all’inizio di settembre 2019, l’Agenzia Spaziale Europea, con una manovra d’emergenza mai tentata prima, ha dovuto deviare la traiettoria del proprio satellite meteorologico Aeolus per evitare lo scontro con il satellite Starlink 44 del progetto SpaceX di Musk. Diverse fonti ufficiali hanno riferito che la 18a squadra di controllo spaziale dell’aviazione americana aveva segnalato che alle 13.02 (ora italiana) del 2 settembre avrebbe potuto verificarsi una collisione tra il satellite lanciato da Musk e Aeolus. Ma Musk, con grande faccia tosta, dichiarò di non avere alcuna intenzione di spostarlo, in quanto i suoi minisatelliti sono dotati di motori elettrici troppo piccoli. Più tardi si è invece scusato, evidentemente dopo la levata di scudi della comunità scientifica, affermando di essere stato impossibilitato a farlo per un guasto nel sistema di comunicazione! Cosa succederà quando ne avrà sparati in cielo 12 mila, dotati – evidentemente per risparmiare – di questi motori così limitati, disturbando il lavoro di astronomi e meteorologi? È così che questi scatenati innovatori concepiscono la “sostenibilità”? Possibile che adesso la FCC non ci ripensi? O non può farlo perché i Nuovi Padroni del Mondo intendono dimostrare che nessuno li può fermare? Non sarà perché Musk è il fornitore dei razzi vettori della NASA? Mi stupisce, poi, che le grandi organizzazioni ambientaliste (da WWF a Greenpeace, ad Amici della Terra ecc.) non abbiano ancora alzato un sopracciglio, mentre almeno le comunità scientifiche dei radioastronomi e dei meteorologi hanno giustamente cominciato a protestare. Sarebbe il caso che si svegliassero, organizzando una grande petizione mondiale contro l’inquinamento del cielo. Altro che bottiglie di plastica! E tu, Greta, dove sei? E voi, innovatori a oltranza, che ritenete queste critiche frutto di un’ideologia conservatrice – perché secondo voi il progresso non può mai arrestarsi – continuerete ugualmente a fare gli ambientalisti della domenica (o del venerdì gretino), dimenticando ogni coerenza?”

La sindrome del Criceto, pagg. 266, Euro 14, si può ordinare tramite www.edizionilavela.it. .

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