Secondo un recente sondaggio condotto da EVA AI su 2.000 uomini, circa l’80% degli intervistati prenderebbe in considerazione l’idea di sposare una compagna virtuale basata sull’AI, se ciò fosse permesso dalla legge.
Inoltre, l’83% ritiene di poter sviluppare un profondo legame emotivo con una partner artificiale, mentre il 78% ammette di voler ricreare digitalmente una propria ex o persino una versione ‘migliorata’ della partner attuale.
Questa tendenza solleva questioni etiche e sociali: mentre alcuni vedono nell’AI un modo per esplorare la propria identità senza timore di giudizi, altri ritengono che la possibilità di replicare persone reali potrebbe risultare problematica, portando a dinamiche potenzialmente pericolose.
L’autrice dell’articolo sottolinea il rischio di un attaccamento eccessivo a figure virtuali, con implicazioni che potrebbero sfociare in fenomeni di ossessione o persino reati passionali. Inoltre, il fenomeno potrebbe amplificare il senso di isolamento sociale, offrendo un’alternativa artificiale alle relazioni umane piuttosto che incentivare connessioni autentiche.
L’AI sta già trasformando numerosi aspetti della vita quotidiana, dal lavoro alle interazioni sociali, e ora sembra rivoluzionare anche le relazioni sentimentali. Ma fino a che punto il confine tra realtà e simulazione può essere spinto prima di generare conseguenze imprevedibili?
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I genitori stanno usando ChatGPT per i compiti dei figli
Un numero crescente di genitori utilizza ChatGPT per supportare i figli nei compiti scolastici, secondo un recente studio. Il 44% dei genitori intervistati ha dichiarato di affidarsi all’AI per trovare risposte ai compiti, soprattutto in materie complesse come la matematica, che l’80% degli intervistati preferisce evitare.
Se da un lato alcuni ritengono che strumenti come ChatGPT rendano l’apprendimento più coinvolgente e aiutino a superare blocchi nello studio, altri sollevano dubbi sul rischio di ridurre la capacità di pensiero critico degli studenti.
Un esempio significativo è quello di un consulente AI britannico che ha creato una versione personalizzata di ChatGPT per aiutare la figlia con la divisione lunga, modellando il chatbot con la personalità di un cane per renderlo più coinvolgente.
Il risultato è stato un netto miglioramento nelle prestazioni scolastiche. Anche negli Stati Uniti, molti genitori trovano nell’AI un valido supporto, soprattutto per studenti neurodivergenti che beneficiano di un approccio strutturato e guidato.
L’uso diffuso dell’AI nella scuola solleva il dibattito sull’importanza di sviluppare nuove competenze critiche. Esperti del settore sottolineano la necessità di insegnare agli studenti come valutare la veridicità delle informazioni generate dall’AI e verificare le fonti.
Aziende come OpenAI e Anthropic stanno introducendo strumenti per rendere le risposte dell’AI più trasparenti e documentate, mentre alcuni genitori richiedono persino mentoring su AI per migliorare la loro alfabetizzazione digitale.
Nonostante le preoccupazioni, l’AI sta diventando una parte sempre più integrata del panorama educativo, spingendo educatori e famiglie a ripensare le modalità di apprendimento e supporto agli studenti.
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Dell vicino a un accordo con xAI di Musk per 5 miliardi di dollari in server con chip Nvidia
ell Technologies sta per concludere un accordo dal valore superiore ai 5 miliardi di dollari per fornire alla startup xAI di Elon Musk server ottimizzati per l’AI.
Secondo fonti vicine alla trattativa, l’accordo prevede la vendita di server equipaggiati con semiconduttori Nvidia GB200, destinati alla consegna nel corso del 2025.
Il crescente fabbisogno di infrastrutture informatiche per l’AI ha portato a un’impennata della domanda di server ad alte prestazioni, rendendo aziende come Dell, Super Micro e Hewlett Packard Enterprise protagoniste del settore. Attualmente, xAI sta costruendo un supercomputer a Memphis, avvalendosi di una combinazione di server Dell e Super Micro.
Dell ha già installato decine di migliaia di GPU presso la struttura e mira a ottenere una quota significativa delle future espansioni del progetto. Secondo gli analisti, Dell avrebbe spedito oltre 10 miliardi di dollari in server AI nel suo ultimo anno fiscale e prevede di raggiungere i 14 miliardi entro gennaio 2026.
L’accordo con xAI rafforzerebbe la posizione di Dell come fornitore chiave di server per l’AI, ma l’impatto sui margini di profitto rimane incerto. xAI, il cui prodotto principale è il chatbot Grok, si appoggia fortemente alle infrastrutture di X, il social network precedentemente noto come Twitter.
Le aziende di Musk sono note per condividere risorse tecnologiche e di calcolo tra loro, il che potrebbe influenzare la gestione delle capacità computazionali di xAI.
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