Franco Angeli editore
Data di pubblicazione: 2018
ISBN: 9788891771445
Pagine: 364
Prezzo: € 30,00
Il libro esplora con decine di storie e casi le applicazioni della blockchain oggi sperimentate anche in ambiti diversi da quello finanziario in cui è nata e mostrandone sempre il potenziale “rivoluzionario” per l’economia e per la società. È scritto da due giornalisti del Wall Street Journal – Michael J.Casey (ora al MIT Media Lab) e Paul Vigna, tra “i principali pensatori di questa tecnologia nascente” (Don Tapscott) – ed è considerato “il miglior libro apparso finora su questo argomento” (Larry Summers). Non è un libro tecnico sulla blockchain, per quanto sia spiegato in modo chiaro cosa sia, come sia nata e dove venga ora sperimentata.
La sua stessa definizione è più culturale che tecnologica: la blockchain non è altro che un libro mastro, l’ultima versione dei registri che da Hammurabi in poi sono alla base del funzionamento delle società; il suo antecedente storico si può trovare nella partita doppia, e forse avrà la stessa carica innovativa per l’economia. È un libro mastro per transazioni di qualsiasi tipo che non è gestito da nessuna istituzione centralizzata ma memorizzato in più copie su computer indipendenti che, grazie ad uno speciale algoritmo, lo aggiornano contemporaneamente.
Ciò produce una registrazione immutabile e condivisa della verità, il che fa della blockchain, in primo luogo, una “macchina della verità” destinata alla creazione di un asset di inestimabile valore: la fiducia. L’idea dominante del libro è che la tecnologia blockchain potrebbe sostituire il nostro modello centralizzato e obsoleto di gestione della fiducia affidato a banche, registri governativi, e un’infinità di altri intermediari che stanno nel mezzo delle nostre transazioni economiche.
Un sistema che presenta costi ed inefficienze che hanno raggiunto il culmine nella crisi del 2008. La via verso la disintermediazione è già stata aperta da internet (salvo poi creare nuovi monopoli), si tratta di andare oltre verso una vera economia di scambi tra pari e la realizzazione del web 3.0. Come da sottotitolo programmatico – La blockchain e il futuro di ogni cosa – la maggior parte del libro è dedicata a documentare le applicazioni di questa tecnologia negli ambiti più diversi. Non a caso si apre con l’esperimento pilota condotto dal WFP (World Food Programme) nel campo profughi siriano di Azraq: un ambiente dove i legami di fiducia e le reti di relazioni sono azzerati e la distribuzione del cibo a oltre 100.000 persone è gestita con questo sistema.
Significativo, in apertura, anche il caso di Commuterz una condivisione degli spostamenti sviluppata a Tel Aviv a partire dalla tecnologia blockchain: una specie di Uber senza Uber. Molte pagine del libro sono dedicate alle possibilità offerte da questa tecnologia per il settore non profit e per i paesi in via di sviluppo. Molte altre al mondo sviluppato dove è in atto una corsa per liberare quella che potrebbe essere una forza poderosa per far crescere l’economia e favorire l’innovazione.
Gli autori raccontano e documentano con precisione e non senza rilievi critici, cosa si sta muovendo nel mondo della finanza, in quello delle aziende (in particolare nell’ambito della distribuzione), in quello dell’IOT e dell’energia, nelle start up che stanno promuovendo una serie di nuove applicazioni distribuite capaci davvero rivoluzionare ogni cosa, dalla pubblicità online alla ricerca medica, al riconoscimento del diritto d’autore, … al voto digitale.
Michael J. Casey è consulente senior della Digital Currency Initiative del MIT Media Lab e presidente del comitato consultivo di CoinDesk. Già editorialista del Wall Street Journal, ha scritto anche per periodici quali Wired, Harvard Business Review, Washington Post e Foreign Affairs. Paul Vigna è giornalista presso il Wall Street Journal, dove si occupa di bitcoin, blockchain e criptovalute, e co-conduttore del podcast MoneyBeat del giornale.
Paul Vigna è giornalista presso il Wall Street Journal, dove si occupa di bitcoin, blockchain e criptovalute, e co-conduttore del podcast MoneyBeat del giornale.