Von der Leyen trova l’intesa sulla Commissione Ue. Confermato Fitto
A tarda sera la nuova Commissione Ue di Ursula von der Leyen ha avuto l’atteso, ma ancora informale, via libera dei gruppi della maggioranza. Tra qualche ora, alla Conferenza dei presidenti dei gruppi von der Leyen presenterà la sua lista, con una sorpresa dell’ultima ora: al posto di Thierry Breton, nella casella destinata alla Francia ci sarà Stéphane Séjourné. Tra i principali nodi che la presidente della Commissione ha dovuto affrontare c’è stato quello della vicepresidenza esecutiva da destinare a Raffaele Fitto. Il ministro italiano avrà la delega alla Coesione e al Pnrr e dovrebbe mantenere il ruolo pensato per lui prima della protesta di socialisti, liberali e verdi, quello, cioè di una vicepresidenza forte, formalmente dello stesso peso di quelle che avranno il francese Séjourné, la spagnola Teresa Ribera, il lettone Valdis Dombrovskis, lo slovacco Maros Sefcovic e l’estone Kaja Kallas, il tutto nonostante il voto contrario a von der Leyen di Giorgia Meloni a luglio. Sul tavolo di Fitto ci sarà subito un dossier caldissimo, quello del rinvio della deadline del Pnrr.
Al di là della distribuzione dei ruoli, ciò che emerge dalle nomine di von der Leyen è che la futura Commissione sarà nettamente di sua fiducia. I socialisti avranno la delega della Concorrenza affidata a Teresa Ribera, mentre sul portafoglio del Commercio è dato in vantaggio il ceco Jozef Sikela sull’olandese Woepke Hoekstra, dato tra i papabili per l’Economia. La delega alla Giustizia appare diretta alla svedese Jessika Roswall, quella dell’Agricoltura al lussemburghese Christophe Hanses, i Trasporti al greco Apostolos Tzitzikostas. Il dossier della Migrazione potrebbe finire invece nelle mani della belga Hadja Lahbib mentre il Digitale avrà i colori finlandesi di Henna Virkkunen. Resta da capire se oggi von der Leyen presenterà la squadra, undici in totale le donne, anche alla stampa, perché il Parlamento sloveno non ha dato ancora via libera alla candidata Marta Kos.
Meloni incontra Starmer: al centro il contrasto all’immigrazione illegale
Dopo Rishi Sunak anche il premier britannico laburista Keir Starmer dà prova di una forte intesa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul tema del contrasto all’immigrazione illegale. Nel vertice bilaterale a Villa Pamphilj il tema ha assunto una prominenza assoluta, tanto che, è stato poi sancito nella dichiarazione congiunta secondo cui l’Italia collaborerà con la Gran Bretagna anche attraverso il nuovo Border Security Command del Regno Unito per smantellare le reti che traggono profitto dalle migrazioni illegali. Per la premier “Italia e Regno Unito non hanno timore di esplorare soluzioni nuove”. Per combattere le organizzazioni criminali che trafficano con gli esseri umani “dobbiamo puntare al cuore di questi traffici: follow the money, segui i soldi, avrebbero detto due grandi giudici anti-mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un approccio che Italia e Uk hanno condiviso già al G7”.
“Vogliamo combattere i trafficanti di esseri umani con la messa a sistema del lavoro dei servizi di polizia e di intelligence, fino ad arrivare, un domani, a rendere il più possibili armoniche le nostre legislazioni in materia”, ha aggiunto la Meloni. Ma il piatto forte della discussione sul tema, come ha rivelato la stessa presidente del Consiglio, è stato il protocollo siglato dall’Italia con l’Albania “al quale il governo della Gran Bretagna guarda con attenzione”. “Avete conseguito risultati notevoli lavorando a monte”, ha detto il premier britannico lodando la premier Meloni per il lavoro fatto dall’Italia con i paesi di transito della migrazione, sottolineando come gli arrivi illegali si siano ridotti del 60%. “In un certo senso siamo tornati al pragmatismo britannico. Quando vediamo una sfida con gli alleati ne parliamo e discutiamo dei diversi approcci”.
Salvini attacca sul caso Open Arms e annuncia che sarà una Pontida di lotta
Niente armi per carità, ridimensiona netta Giulia Bongiorno, né uno scontro a viso aperto con i pm, ma una battaglia “pacifica e democratica” a difesa di Matteo Salvini ci sarà, scandita a tappe, dal prossimo weekend e, di sicuro, fino al 6 ottobre. Quella domenica, Pontida accoglierà di nuovo il popolo della Lega per il tradizionale raduno bergamasco e stavolta avrà una causa in più da sostenere: la difesa della libertà. Quella del suo segretario, prima di tutto, messa a rischio da “un tentativo della sinistra di attaccare il Governo e il diritto alla difesa dei confini nazionali”. Salvini descrive così i sei anni di carcere che rischia per l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, è quanto gli contesta la procura di Palermo per aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave Open Arms a Lampedusa, da Ministro dell’Interno nel 2019. Ora la Lega fa scudo attorno al suo leader. E in un consiglio federale convocato d’urgenza, 48 ore dopo la requisitoria dei pm, il partito traccia la linea: “Si tratta di un processo politico”, arringa Salvini, a inizio riunione. Tesi che il presidente dell’associazione magistrati smonta: per Giuseppe Santalucia, di politico c’è solo l’imputato ma “non è un processo alla politica” perché, rimarca, “in un sistema di democrazia costituzionale come il nostro, anche un Ministro può essere soggetto a controlli di legalità”.
Intanto la Lega va avanti e nella riunione del partito definisce un battage con gazebo nelle piazze dal prossimo weekend e nel successivo. Così fino a Pontida, che il numero due di Salvini Andrea Crippa promette sarà “vivace” e “internazionale”; invitati i principali alleati europei: da Marine Le Pen all’olandese di ultradestra Geert Wilders. Il marcamento è serrato nei toni e stretto nei tempi, per tenere alta la causa con elettori e militanti. E non si esclude che possa essere un crescendo verso una grande manifestazione di piazza a Palermo il 18 ottobre. Quel giorno è prevista l’arringa dell’avvocata di Salvini (oltre che senatrice della Lega) Giulia Bongiorno, nell’aula bunker di Palermo dove si celebra il processo.
Tensione massima tra Conte e Grillo. L’ex premier valuta stop a suoi contratti
Il garante non ha nessun diritto di veto, le sue esternazioni sono incompatibili con il Movimento e il suo contratto per la comunicazione è a un passo dal diventare carta straccia. Nella lettera inviata da Giuseppe Conte in risposta alla diffida di Beppe Grillo, il recente gelo tra il presidente e il fondatore M5S diventa un vero e proprio scontro che sembra giunto alla battaglia finale. “La custodia dei valori fondamentali dell’azione politica del movimento e il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme statutarie (non voglio qui discutere la legittimità e la concreta rilevanza giuridica di tale altisonante previsione), si risolvono in una moral suasion, ma di certo non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto o addirittura all’inibizione della consultazione assembleare su uno o più temi della vita del Movimento”. E ancora: “Le tue reiterate esternazioni pubbliche stanno accreditando agli occhi dell’opinione pubblica una concezione dominicale del Movimento”, scrive Conte.
“Queste esternazioni sono del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento con riferimento sia alla malleveria sia ai contratti di pubblicità e comunicazione; ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione”. La lettera porta la data dell’11 settembre; a sei giorni prima risale, sempre via pec, la diffida nella quale Beppe Grillo chiede di fermare il processo costituente e ribadisce i tre pilastri insindacabili, ovvero la regola dei mandati, il simbolo e il nome del movimento. Passano altri quattro giorni e scoppia la battaglia finale: nei giorni scorso Grillo, “irritato” dai contenuti della lettera, confidava ai suoi che “vogliono farlo fuori”; ieri incalza Conte affinché pubblichi “in tempi brevi” e sul sito del Movimento il loro carteggio; poi sulla stampa spunta la lettera al vetriolo di Conte. E non manca, nella lettera di Conte, la frecciata contro l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi che non ha fatto mistero di schierarsi dalla parte del fondatore: “Giro questa mia nota anche al Comitato di Garanzia visto che un suo Componente ti ha appena invitato pubblicamente a far pieno uso dei tuoi poteri statutari”.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione delle interrogazioni. alle 12.30 il Parlamento in seduta comune voterà per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale. Dalle 14.30 l’aula esaminerà il ddl in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura, di ordinamento penitenziario, diverse ratifiche di trattati internazionali, il ddl per la revisione della disciplina sulla valutazione delle studentesse e degli studenti, per la tutela dell’autorevolezza del personale scolastico e sugli indirizzi scolastici differenziati, la mozione per una riforma della disciplina della cittadinanza, la mozione sul diritto allo studio e la proposta di legge per l’istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale. A seguire si confronterà sulla relazione della Giunta per le autorizzazioni nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di Vittorio Sgarbi (deputato all’epoca dei fatti).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà la pdl per modifica della composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La Giustizia esaminerà la pdl sulla disciplina della magistratura onoraria. La Esteri, con la Difesa, dibatterà sullo schema di Dpcm per il finanziamento della prosecuzione nel 2024 delle missioni internazionali. La Trasporti, con la Attività Produttive, esaminerà la pdl per l’organizzazione e funzionamento dei call center, per la formazione del personale, per la tutela dell’occupazione e per la protezione dei consumatori. La Lavoro esaminerà il ddl in materia di lavoro. L’Agricoltura dibatterà sulle risoluzioni sulle problematiche del settore olivicolo.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame del ddl sulla morte medicalmente assistita, del ddl sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà i ddl sulle guardie giurate, il ddl sulle elargizioni dei benefici alle vittime d’incuria, i ddl sull’approvazione di disegni di legge e omogeneità dei decreti-legge, lo schema di decreto legislativo sulla governance europea dei dati, e con la Giustizia, dibatterà sullo schema di decreto legislativo relativo allo scambio d’informazioni tra le Autorità di contrasto degli Stati membri. La Giustizia, con la Affari Sociali, svolgerà delle audizioni sui ddl sulla morte volontaria medicalmente assistita e, con la Finanze, esaminerà lo schema di decreto legislativo sul testo unico delle sanzioni tributarie, amministrative e penali e lo schema di decreto legislativo sul Testo unico della giustizia tributaria.
La Esteri e Difesa dibatterà sul ddl per il rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all’estero, sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale denominato Site Activation dell’unità navale LHD Trieste e sullo schema di Dpcm per il finanziamento della prosecuzione nel 2024 delle missioni internazionali. La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e sull’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.
La Bilancio, con la Finanze, dibatterà sul decreto-legge recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi e interventi di carattere economico. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul testo unico dei tributi erariali minori. La Cultura dibatterà sul ddl per l’insegnamento della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica, sul ddl relativo alle competenze non cognitive e sul ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della cittadinanza digitale. La Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti on. Tullio Ferrante sulla linea metropolitana “Metro2” di Torino e sulle grandi opere in generale e svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sull’artigianato di alta gamma e si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la costituzione dell’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività.Alle 15.00 la Affari Sociali ascolterà Comunicazioni del Ministro della salute Orazio Schillaci sulle tematiche afferenti ad assistenza sanitaria territoriale, emergenza-urgenza, nonché sui recenti episodi di violenza ai danni del personale sanitario.