Dal vertice Nato Meloni ribadisce il sostegno all’Ucraina
L’Italia continuerà a fornire all’Ucraina i sistemi anti-missile Samp/T e ribadisce l’impegno a portare le spese in difesa all’obiettivo Nato del 2% entro il 2028 o anche prima, se l’Ue consentirà di scorporarle dal Patto di stabilità. È questo il doppio messaggio che viene dal Governo italiano nel primo giorno del vertice Nato di Washington dedicato alla celebrazione dei 75 anni dell’Alleanza. È stato il presidente americano Joe Biden ad annunciare, nel suo discorso, nuovi sistemi Patriot a Kiev, mentre l’Italia invierà un’ulteriore batteria anti-missile Samp/T.
La difesa anti-aerea, ha sottolineato Giorgia Meloni, è quella su cui si concentra l’Italia “perché significa difendere soprattutto civili e infrastrutture critiche che la Russia continua ad attaccare” e il bombardamento di ieri sull’ospedale pediatrico di Kiev testimonia “l’importanza di questo lavoro”. Oggi, con il via dei lavori, oltre al tema dell’Ucraina saranno affrontate le altre sfide che riguardano l’Alleanza tra cui Meloni porrà quello dell’attenzione al fianco Sud: “L’Alleanza atlantica non deve dimenticare che lo scenario che viviamo è globale e dobbiamo guardare a tutte le parti della scacchiera. Noi continuiamo a ritenere che il Mediterraneo sia un quadrante strategico per l’Europa ma anche per l’Alleanza atlantica e quindi chiediamo maggiore attenzione. Nelle conclusioni ci siamo molto spesi per riconoscere un inviato speciale per il Sud e dare piena dignità a un lavoro che va fatto di attenzione sul Sud. Mi pare che ci siano segnali interessanti”, ha sottolineato la premier.
All’Italia sarà anche chiesto conto degli investimenti in difesa, per rispettare l’obiettivo del 2% previsto dalla Nato, un tema particolarmente rilevante, anche per un’eventuale vittoria alle elezioni di novembre di Donald Trump che proprio ieri è tornato ad attaccare i Paesi “inadempienti”, chiedendo che l’Europa metta sul piatto “100 miliardi” per “almeno pareggiare” i costi sostenuti dagli Usa in Ucraina. La premier ha assicurato che l’Italia (ora all’1,5%) “deve tenere fede ai suoi impegni e lo farà” con “i tempi e le possibilità che abbiamo”. Non è però esclusa un’accelerazione rispetto alla scadenza del 2028 prevista dai governi Conte e Draghi: la possibilità di un anticipo, ha spiegato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, “dipende dalle regole europee”, se non sarà possibile l’obiettivo “rimane il 2028 e noi faremo di tutto per raggiungerlo”.
Nessun ruolo ai Patrioti in Ue. Ppe punta all’apertura verso Ecr
I partiti europeisti, a una manciata d’ore dalla nascita dei Patrioti per l’Europa, ritengono che il neopartito di Viktor Orban non avrà nessun ruolo all’Eurocamera. Ursula von der Leyen, incontrando Ppe e Socialisti, ha ribadito che non ci sarà alcun dialogo con i sovranisti; di più, ha assicurato che, se pur fosse invitata, non li incontrerebbe neppure. La linea rossa dei filo-Ue si estende anche al nascente gruppo Europa delle nazioni sovrane che dovrebbe prender forma sotto l’egida dei tedeschi di AfD; per entrambi non ci sarà alcun ruolo apicale al Parlamento: “Chi è contro l’Ue non può rappresentarla”, è stato il muro eretto da Manfred Weber. Nelle riunione del Ppe con von der Leyen il dossier Orban è stato centrale: i viaggi a Mosca e Pechino del premier Viktor Orban potrebbero avere conseguenze non solo a livello di Consiglio Ue ma anche all’Eurocamera. Di fronte all’onda sovranista, forse un po’ in ritardo, i gruppi filo-Ue stanno correndo ai ripari, anche perché i Patrioti, con 84 eletti, sono il terzo gruppo dell’emiciclo.
A rafforzare il fronte sovranista ci sarebbe anche il neo gruppo targato AfD: si tratterebbe di una formazione con una trentina di eurodeputati, tra i quali i polacchi di Konfederacja, i cechi dell’Spd di Tomio Okamura, il partito di estrema destra greco Niki, i bulgari di Revival, la mina vagante iberica Se acabò la fiesta e Sarah Knafo, unica eurodeputata superstite di Reconquete dopo la frattura tra Marion Marechal e Eric Zemmour. In dubbio, invece, l’adesione di Sos Romania: i loro legami con Mosca sono ritenuti eccessivi perfino da AfD. Lo spostamento a destra dell’Assemblea agevola, indirettamente, i Conservatori e Riformisti di Giorgia Meloni: Von der Leyen li vedrà, anche se l’appuntamento ufficiale non è ancora fissato in agenda. Una parte dei Popolari, Fi in testa, continua a spingere per un’apertura a una parte di Ecr. Von der Leyen è consapevole che i 24 voti dei meloniani sono importanti contro i franchi tiratori; discorso a suo modo simile per l’altro possibile sostenitore esterno alla triade Ppe-S&D-Renew, i Verdi: diverse delegazioni del Ppe non vogliono il loro ingresso in maggioranza, chiesto invece dai Socialisti. Un nuovo incontro tra von der Leyen e il gruppo ecologista servirà anche a chiarire le richieste di questi ultimi.
Diverse, invece, sono state le priorità recapitate dal gruppo S&D in una riunione con von der Leyen: Green Deal, uguaglianza di genere e attenzione ai temi sociali sono alcune delle richieste avanzate da Iratxe Garcia Perez. Con una novità, un Commissario Ue ad hoc per le Politiche abitative. Gli S&D hanno anche ribadito il no all’alleanza con l’estrema destra. Il no ai Patrioti non si è abbassato neppure nella distribuzione delle presidenze di Commissione. Ai sovranisti il metodo d’Hondt assegnerebbe due Commissioni ma entrambe saranno redistribuite. Il Ppe ne ha ottenute sette, tra cui la Affari Esteri e la Industria; cinque le Commissioni assegnate ai Socialisti, tra le quali Ambiente e Affari Economici; tre le presidenze incassate da Renew, due dai Verdi, una dal gruppo The Left, che von der Leyen vedrà lunedì. Ecr ha ottenuto infine due commissioni, Budget e inizialmente Libertà Civili e Giustizia (Libe), che si occupa anche di migranti. S&D e Renew hanno però protestato con veemenza: alla fine è passata al Ppe. A Ecr, nello scambio, dovrebbe andare quella Agricoltura.
È tensione nella maggioranza sulla questione Rai
Dopo le tensioni interne alla maggioranza sembra oramai chiaro che Matteo Salvini punti a capitalizzare sulle nomine Rai. Il leader leghista, sono convinti all’interno di FdI e FI, sta cercando di alzare la posta nella partita sulle nomine dei vertici della tv di Stato, che in questi giorni è al centro delle polemiche anche per come sono stati coperti i risultati francesi: un “buco” l’ha definito la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5S), chiedendo una “relazione urgente e dettagliata” all’amministratore delegato Roberto Sergio, che si è impegnato a trasmetterla entro venerdì. L’attivismo di Salvini è vissuto con difficoltà a Palazzo Chigi. Mentre Giorgia Meloni è a Washington per il vertice Nato, il leader leghista in una diretta social ha ribadito i suoi dubbi sul sostegno militare all’Ucraina (“Più armi si inviano, più la guerra va avanti”) alimentando chi sostiene che La lega punti al logoramento.
Da quando una settimana fa la Lega ha avanzato una pdl per l’azzeramento del canone Rai, gli alleati si sono convinti che l’obiettivo di Salvini sia la partita per i vertici della tv pubblica, entrata in una fase di stallo. C’è qualche difficoltà, ammettono nella maggioranza, seppure da tempo appaiano definite le scelte per i due ruoli apicali, con Roberto Sergio destinato ad essere sostituito nel ruolo di ad da Giampaolo Rossi, scelto dalla Meloni, e Simona Agnes, indicata per la presidenza da FI. In questo quadro la Lega starebbe puntando alla sostituzione del direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci anche se la casella sarebbe appannaggio del partito di maggioranza relativa e quindi di FdI. Ad ogni modo sembra evidente che la questione Rai è ancora lontana dall’essere risolta.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per il voto finale sul disegno di legge di modifica al Codice penale, al Codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare. A seguire esaminerà il decreto per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese d’interesse strategico nazionale. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell’usura e sull’ordinamento penitenziario. Successivamente esaminerà sulla proposta di legge costituzionale per la separazione delle carriere giudicante e requirente della Magistratura. La Esteri proseguirà le audizioni sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico. La Difesa ascolterà i rappresentanti di Innovery sulla difesa cibernetica. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Ue e di revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi e lo schema di decreto legislativo per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA.
La Cultura si confronterà sul decreto in materia di sport e di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca e sulla pdl per la valutazione delle studentesse e degli studenti e per la tutela dell’autorevolezza del personale scolastico. L’Ambiente dibatterà sul decreto per le infrastrutture e gli investimenti d’interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport e, con la Attività Produttive, si confronterà sulla pdl per l’adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione e sulla indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione: deliberazione di una proroga del termine
La Trasporti svolgerà delle audizioni sulle pdl per la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo e alcune sull’Atto Ue per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra, e si confronterà sulle risoluzioni per l’attuazione del principio d’insularità. La Lavoro proseguirà le audizioni sulla pdl per il riordinamento della carriera dei funzionari della professionalità giuridico-pedagogica dell’amministrazione penitenziaria. Con la Affari Sociali, esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulle pdl per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di assistenza e di cura svolta dal caregiver. La Politiche dell’Ue svolgerà delle audizioni sull’efficacia dei processi d’attuazione delle politiche dell’Ue e di utilizzo dei fondi strutturali e d’investimento europei per il Sistema-Paese.
Al Senato
Nella giornata di oggi e per tutto l’arco di questa settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama riprenderà i propri lavori martedì prossimo alle 11.00 con il confronto sul decreto-legge per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie e sul decreto-legge per la ricostruzione post-calamità, per gli interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali lo schema di decreto legislativo sulla resilienza dei soggetti critici, terrà delle audizioni per la concessione di benefici alle vittime del terrorismo e alcune sulle Guardie giurate. Infine, dibatterà sui ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. La Giustizia esaminerà e terrà delle audizioni sul decreto-legge sulle misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia. Con la Finanze, dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la rendicontazione societaria di sostenibilità e adeguamento della normativa nazionale. La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.
La Finanze dibatterà sullo schema di decreto legislativo sulle disposizioni nazionali complementari al Codice doganale dell’Ue e di revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi, e lo schema di decreto legislativo per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA. Esaminerà la proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori, lo schema di decreto legislativo in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e proseguirà il confronto sul ddl sulle agevolazioni fiscali start-up.
La Cultura proseguirà il ciclo di audizioni sulle prospettive di riforma del calcio italiano e riprenderà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica. La Ambiente e Lavori Pubblici svolgerà delle audizioni sul decreto per la prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei e per interventi di protezione civile e di coesione e alcune sul ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale. La Industria e Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulle piante da frutto destinate alla produzione di frutti, sull’artigianato di alta gamma, sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica per l’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e dell’organismo indipendente di valutazione della performance e sul ddl per l’istituzione dell’albo degli acconciatori professionali.