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La Giornata Parlamentare. Meloni riunisce la maggioranza su patto di stabilità, Mes e balneari

Giorgetti difende la manovra in Commissione Bilancio

Quella per il 2024 è una manovra “prudente”, austera sì ma “espansiva nei confronti dei redditi medio-bassi” e che mira a garantire la sostenibilità del debito; considerata la fase difficile e i “vincoli stringenti”, meglio di così non si poteva fare. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti difende la legge di bilancio dalle critiche ma apre anche a possibili modifiche e ammette che il Pilquest’anno potrebbe crescere un po’ meno del previsto. Paventa rischi per la crescita anche l’Upb, che avanza diversi rilievi, a partire dalla frammentarietà delle misure e dalla “trappola” del cuneo fiscale per i redditi che superano anche di poco i 35mila euro. Se c’è una critica che proprio non piace al titolare del Mef è quella che arriva dal mondo del lavoro: “I sindacati hanno la totale legittimità a scioperare”, ma dire che il Governo che non abbia “a cura gli interessi dei dipendenti con minor reddito”, questo proprio no, dice in audizione, “i due terzi dell’intera manovra” vanno ai redditi medio bassi. Giorgetti replica poi a chi dice che la manovra ha “trascurato le imprese”; la stoccata è a Confindustria, che ha lamentato un miliardo in meno: la manovra, spiega, va letta in combinato disposto con il Pnrr e “ulteriori risorse” arriveranno con il RepowerEu

Rassicura anche sulla sanità: le risorse a disposizione del SSN “continueranno a crescere nel tempo” e in manovra s’interviene anche per ridurre l’annoso problema delle liste d’attesa. Giorgetti respinge le critiche sulle pensioni, difende la tassa sugli extraprofitti delle banche e la scelta di rialzare l’Iva sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti. Insomma, considerate la fase “estremamente complicata”, la sintesi da trovare “tra le diverse istanze” della maggioranza e i vincoli interni ed esterni di bilancio, è stato fatto “il meglio possibile”. Sull’inemendabilità della manovra il Ministro dell’Economia precisa di avere espresso “un auspicio”. Il 21 novembre, quando scadrà il termine per gli emendamenti, si vedrà se e quanto la maggioranza si sarà adeguata, ma qualche modifica è già allo studio.

Giorgetti ribadisce la sua preoccupazione per il Superbonus, una “emorragia” che continua a intaccare la finanza pubblica: l’attenzione è massima e se non si riesce dimostrare che il sistema dei crediti “pagabili” è finito si dovrà “riscrivere tutta la manovra in modo ulteriormente prudente e restrittivo”. Si guarda con attenzione anche alla crescita: l’economia regge, ma se la stima preliminare del Pil del terzo trimestre (fermo a zero) venisse essere confermata, l’obiettivo di +0,8% a fine anno “potrebbe essere soggetto ad una correzione al ribasso”. 

Salvini annuncia la precettazione. Cgil-Uil confermano lo sciopero

Come immaginabile, lo scontro tra il ministro Matteo Salvini e i sindacati si è concluso con un tavolo fallimentare e un ordine di precettazione entro la mezzanotte annunciato dal Mit. Ma i sindacati non cedono: “Andremo avanti, lo sciopero è confermato nelle sue modalità e nella sua natura di sciopero generale”, assicurano uscendo dal Ministero dei trasporti dopo un confronto lampo di nemmeno mezz’ora. Maurizio Landini attacca, accusando la premier Giorgia Meloni di offrire “un silenzio assordante” di fronte a quello che il segretario definisce “un atto gravissimo. Vorrei capire se la posizione di Salvini è la stessa del Governo”; intanto, per oggi pomeriggio è fissata una conferenza stampa dei leader della Cgil e della Uil. La polemica, alimentata da un serrato botta e risposta tra il leader del Carroccio e l’asse Landini-Bombardieri, era partita pochi giorni dopo la proclamazione della protesta che coinvolge i trasporti, il pubblico impiego e la scuola e che si somma al percorso di mobilitazione territoriale contro la manovra al via proprio il 17 novembre con le regioni del Centro. 

Lunedì, infatti, il Garante degli scioperi aveva deliberato che quello programmato per venerdì non poteva dirsi uno sciopero generale bensì intersettoriale, invitando quindi le sigle a escludere dalla mobilitazione il comparto aereo, a ridurre a 4 ore quello degli altri trasporti e a rimodulare l’orario dell’astensione del Corpo dei vigili del fuoco. A quel punto Cgil e Uil hanno esentato il personale del settore aereo e tagliato l’astensione dei pompieri dalle 9.00 alle 13.00. Ma sui trasporti nessun passo indietro: stop nazionale, per otto ore o intero turno. Da Salvini, però, era arrivato un ultimatum chiaro: dimezzare anche la protesta dei trasporti; altrettanto puntuale la risposta dei sindacati: “Non sono venute meno le ragioni dello sciopero, che continuiamo a considerare sciopero generale nazionale”. Poco dopo è arrivata la convocazione al Mit, e, insieme, la decisione dei due leader sindacali di non andare, mandando i confederali al loro posto: nessuna sorpresa, dunque, che il confronto sia stato così rapido e che si sia risolto in un nulla di fatto, con entrambe le parti arroccate sulle proprie posizioni. 

Meloni riunisce la maggioranza su patto di stabilità, Mes e balneari

Ieri c’è stato un doppio vertice di maggioranza. Giorgia Meloni ha riunito a Palazzo Chigi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, oltre ai rappresentanti politici competenti per materia, affrontando le varie tematiche in due differenti riunioni. L’incontro è stato una delle periodiche occasioni di confronto per discutere delle diverse iniziative dell’agenda di Governo, col titolare del Mef che in particolare ha riferito sullo stato della trattativa europea sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita, una partita cui Meloni ha legato il destino della ratifica del trattato del Mes. In occasione dell’ultimo Consiglio Ue la premier ha infatti ribadito che il Governo italiano sta facendo “una trattativa sui nuovi vincoli del Patto, e chiaramente se oggi approvassimo un trattato che riporta ai vecchi parametri del Patto di Stabilità non faremo una cosa utile per una trattativa che noi stiamo conducendo”. A spingere per la ratifica, oltre all’opposizione che tornerà alla carica dalla prossima settimana quando il dossier tornerà d’attualità alla Camera, è ovviamente anche il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, che il mese scorso con una lettera al presidente del Consiglio Ue e dell’Euro Summit Charles Michel ha rimarcato “l’importanza di finalizzare la riforma del Mes; attendiamo con impazienza la ratifica del Trattato Mes in Italia”. 

Nel corso del vertice si è affrontato anche il nodo balneari. Al tavolo per analizzare il dossier presenti anche per FdI il capodelegazione al Parlamento europeo Carlo Fidanza, oltre a Maurizio Gasparri e Maurizio Lupi (Nm). Al termine Matteo Salviniha espresso “piena soddisfazione”, aggiungendo: “Avanti compatti a difesa del lavoro, delle spiagge e del mare italiano”. Nella riunione lo stesso Fidanza ha poi spiegato che è stato fatto un punto della situazione visto che c’è una interlocuzione aperta con la Commissione Europea: “Il tema è delicato e ormai storico e atavico. Naturalmente partiamo dal dato del tavolo tecnico che ha concluso la mappatura”, secondo cui solo il 33% circa delle aree demaniali delle coste è in concessione. La tesi del Governo è che con il 67% di coste libere non c’è scarsità di risorsa e si può evitare perciò di applicare la Bolkenstein sulle concessioni esistenti. 

Meloni interviene sui controlli alle frontiere tra Italia e Slovenia

Lo spazio Schengen è “una conquista straordinaria da preservare” e lungo il confine fra Italia e Slovenia sarà “ripristinato il regime ordinario appena le condizioni lo permetteranno”. Giorgia Meloni assicura di condividere la linea con il Primo Ministro slovacco Robert Golob, che la invita a ricambiare presto la visita, magari a Nova Gorica, che con la dirimpettaia Gorizia condivide il titolo di Capitale europea della Cultura 2025. Dal 21 ottobre, poco dopo l’esplosione del conflitto in MO, per attraversare i confini bisogna superare i controlli, ripristinati dall’Italia per ragioni di sicurezza “a causa della congiuntura internazionale e per la crescente pressione migratoria sui nostri confini”, ricorda Giorgia Meloni. “Siamo consapevoli delle difficoltà per le nostre comunità transfrontaliere” spiega la premier, assicurando di essere allineata con Golob nella convinzione che “per difendere lo spazio della libera circolazione interna ai confini europei è fondamentale continuare a lavorare sulla dimensione esterna”. 

Dopo un’ora d’incontro, la presidente del Consiglio incassa la conferma del sostegno di Lubiana alla candidatura di Roma per Expo2030 e si congratula con il partner per l’incarico di membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite da gennaio. Dal bilaterale arrivano il riscontro di “un confronto costruttivo sulle minoranze” e un impulso alla cooperazione in settori strategici come energia e difesa. “Ci saranno legami più stretti anche nell’industria militare”, spiega Golob, perché “la Slovenia è davanti a un acquisto importante di attrezzature; l’Italia sarà fornitrice benvenuta”. Sul tavolo anche la necessita di “accelerare” l’adesione dei Balcani Occidentali alla Ue, focus della prossima missione di Meloni a Zagabria, tra domani e venerdì. 

Alla Camera

Dopo che ieri è stata votata la fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’approvazione del decreto sulle misure urgenti in materia di energia e per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio. A seguire si confronterà sul disegno di legge relativo al divieto di produzione e d’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati, sulla pdl prescrizione, sulle mozioni sull’aggiudicazione e gestione degli appalti con particolare riguardo alla tutela delle retribuzioni e alla sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle mozioni per la prevenzione e la cura del tumore al seno. Come di consueto, alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà il decreto in materia d’immigrazione e protezione internazionale e per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno. La Giustizia esaminerà le pdl sugli illeciti agro-alimentari. La Esteri esaminerà la ratifica dell’Accordo di Lisbona sulle denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche, proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno internazionale dell’Italia per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. Alle 8.30, la Difesa, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Capo di Stato maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone sul Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025. A seguire, esaminerà la pdl sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.

La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo recante attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema d’imposte sui redditi. La Cultura, con la Lavoro, esaminerà il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle tematiche afferenti al lavoro sportivo. Dibatterà sulla risoluzione per la destinazione del 2 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a favore delle associazioni culturali e sulla pdl relativa alle manifestazioni di rievocazione storica. La Ambiente, con la Attività produttive,svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue sugli imballaggi e rifiuti d’imballaggio e si confronterà sul decreto per la prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. 

La Trasporti svolgerà delle audizioni sulle pdl per la sicurezza stradale e di delega per la revisione del Codice della strada, esaminerà le risoluzioni per la valorizzazione del sistema portuale nazionale e proseguirà il ciclo di audizioni sulle risoluzioni sul trasporto pubblico locale. Con la Lavoro, ascolterà i rappresentanti della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in merito allo sciopero indetto per la giornata di venerdì 17 novembre 2023. La Attività Produttive proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano. Alle 14.45 ascolterà il Ministro del turismo Daniela Garnero Santanchè in merito alla situazione del turismo anche alla luce della chiusura della stagione estiva 2023 e all’esito della campagna promozionale curata dal Ministero del turismo. 

La Lavoro svolgerà delle audizioni sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l’intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro. In sede di comitato ristretto, esaminerà la pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La Affari Sociali per le persone con disabilità e la pdl per l’istituzione del servizio di psicologia di base nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. A seguire, dibatterà sulla pdl per il riconoscimento e la promozione della clownterapia o terapia del sorriso e sulle risoluzioni in materia di sicurezza delle cure e dei pazienti e di contrasto alla medicina difensiva. La Politiche dell’Ue dibatterà sulla relazione annuale 2022 sull’applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità e sui rapporti con i Parlamenti nazionali.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per esaminare la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, il decreto proroga di termini normativi e versamenti fiscali e il ddl di disciplina della professione di guida turistica.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl sull’autonomia differenziata. La Giustizia esaminerà il ddl per il sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali. Dopo che ieri ha terminato le audizioni sulla manovra, la Bilancio esaminerà la legge di bilancio 2024 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato a martedì 21 novembre 2023 alle 18.00. A seguire dibatterà sul decreto fiscale. La Finanze esaminerà il cosiddetto decreto proroga termini e lo schema di decreto legislativo recante attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi. La Cultura esaminerà, assieme alla Affari Sociali, lo schema di decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori del settore dello spettacolo. La Industria e Agricoltura ascolterà Natalia Bobba nell’ambito della proposta di nomina a presidente dell’Ente Nazionale Risi.

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