La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.
Sono giorni difficili per la tenuta della maggioranza Ursula
La vittoria di Marine Le Pen in Francia, l’inizio della presidenza ungherese dell’Ue, la prospettiva di un gruppo dei Patrioti che, all’Eurocamera, venderà cara la pelle: il lunedì nero degli europeisti fa da apripista a giorni di profonda incertezza per le istituzioni comunitarie. Da qui alla Plenaria di metà luglio i nuovi assetti sono tutt’altro che blindati e l’effetto domino di una potenziale vittoria del Rassemblement National ai ballottaggi del 7 luglio potrebbe rendere più difficoltosa la strada di Ursula von der Leyen per un bis alla Commissione. La presidente uscente ha ben chiaro un punto: la sua conferma ha nell’Eurocamera il principale ostacolo, solo con un appoggio esterno la trappola dei franchi tiratori può essere evitata con una certa tranquillità. Il tema, per von der Leyen, è che la coperta dei negoziati con le delegazioni esterne alla maggioranza Ppe-Socialisti-Renew rischia di essere troppo corta e quindi ha cominciato a muoversi, ricevendo a Palazzo Berlaymont il co-presidente dei Verdi Bas Eickhout che ha ribadito il suo “non saremo parte di una maggioranza che negozia o fa affidamento con l’estrema destra, Ecr inclusa”.
L’impressione è che, se vorrà incassare il sostegno almeno dei meloniani (24 eurodeputati), la presidente designata dovrà muoversi per vie molto meno ufficiali. Allo stesso tempo, dalle parti di Ecr non è ancora arrivato alcun segnale concreto di apertura; la stessa composizione dei Conservatori non è chiara: il gruppo è impegnato negli study days organizzati in Sicilia e domani sarà la giornata chiave per definire le sorti di Ecr e un eventuale addio dei polacchi del Pis. Ancora più chiarezza nelle destre si avrà dopo i ballottaggi in Francia, non a caso Identità e Democrazia ha rinviato la riunione costitutiva del gruppo dal 3 all’8 luglio. In quell’occasione, alla luce dei risultati del Rassemblement National, in Id si valuterà se confluire o meno nella nascente formazione dei Patrioti animata da Viktor Orban con la partecipazione attiva dei cechi di Andrej Babis e degli austriaci dell’Fpo. Molto dipenderà da cosa vorrà fare la principale azionista di Id, Marine Le Pen. Il rischio, però, è che il gruppo sia condannato all’ininfluenza. La Lega di Matteo Salvini ha già manifestato entusiasmo per il progetto di Orban, i portoghesi di Chega sono andati oltre, preannunciando una loro adesione.
Salvini è pronto a entrare nel gruppo dei Patrioti fondato da Orban
Matteo Salvini è sempre più vicino ai Patrioti fondati da Viktor Orban. L’obiettivo è quello che Salvini insegue da anni: ovvero dare vita a un grande gruppo alternativo alle sinistre in Europa e il primo passo è la costruzione di un’alleanza aperta a chi è stato escluso dall’accordo sui top job tra Ppe, Socialisti e Liberali, definito “colpo di Stato” del vice premier italiano. Il risultato auspicato quindi sarebbe la creazione di un eurogruppo più ampio di Identità e democrazia, dove attualmente la Lega siede insieme ai francesi del Rassemblement national. Ai Patrioti per l’Europa già aderiscono Fpo, storico alleato della Lega e tra i fondatori di Id, e i portoghesi di Chega.
In attesa di vedere cosa farà il Rn, quindi, il leghista mette una fiche sul progetto di Orban, che pare invece non interessare al partito di Giorgia Meloni. FdI è in trattativa con gli alleati del PiS, insieme al quale co-presiede i Conservatori europei. I polacchi però potrebbero aderire ai nuovi Patrioti, superando le distanze storiche con Orban, considerato un tempo troppo filo-russo. “Siamo in trattativa con Ecr e questo è l’elemento principale che deciderà del nostro futuro”, ha detto nei giorni scorsi l’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, specificando che il PiS è tentato di andare “in entrambe le direzioni”. Entro mercoledì dovrebbe esserci una decisione. L’addio dei polacchi avrebbe l’effetto di ridurre da 83 a 63 gli europarlamentari dei Conservatori. Chi non ha dubbio alcuno di ricollocamento è Forza Italia, parte integrante dei Popolari europei; per tutta la campagna elettorale, il segretario nazionale di FI Antonio Tajani si è speso a favore dell’apertura di un dialogo tra il Ppe e i Conservatori di Meloni.
È scontro sulle parole di Piantedosi sul caso di Gioventù Nazionale
Dopo la seconda puntata dall’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale sembrano in arrivo delle espulsioni e qualche sospensione. “L’inaccettabilità delle cose viste è stata affermata anche da Giorgia Meloni e sarà sanzionata con degli allontanamenti dal partito giovanile di FdI”, ha chiarito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, spiegando che “va censurato senza alcuna indulgenza”. “Ma l’antisemitismo che si traduce anche in azioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza e l’ordine pubblico non si è evidenziato da quel gruppo giovanile ma da ben altri che nelle nostre piazze e nelle nostre università hanno bruciato le bandiere di Israele, gli assalti alla Brigata ebraica il 25 aprile, cose molto più pericolose che non sono state poste in essere da quel gruppo giovanile”. Il distinguo ha provocato le proteste delle opposizioni: per il dem Alfredo Bazoli “sono parole da tribuno di partito, e in bocca a un Ministro degli interni sono assai poco istituzionali”; “L’unico obiettivo” di Piantedosi è di “omaggiare il partito di maggioranza”, l’affondo di Nicola Fratoianni; “Che la giovanile del primo partito del Paese sia dichiaratamente neofascista e antisemita dovrebbe preoccupare un Ministro dell’Interno degno di questo nome, invece Piantedosi si aggrappa al solito vittimismo benaltrista della destra. Ascolti piuttosto le parole di Liliana Segre e vigili su questi fenomeni” ha insistito Riccardo Magi di +Europa.
Intanto si attendono i primi provvedimenti di Gioventù nazionale. Nelle ultime ore ci sarebbe stata un’accelerazione dopo contatti fra Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli e Fabio Roscani, il presidente di Gn. In Parlamento si parla di un focus in particolar su Flaminia Pace, segretaria di un circolo romano di Gioventù nazionale, e Ilaria Partipilo, presidente di Gn a Bari, collaboratrice di Donzelli e vicina al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. I probiviri del movimento giovanile (sono gli stessi del partito) dovrebbero attivare un iter più rapido del solito, chiedendo direttamente l’espulsione (in qualche caso la sospensione) che, è convinzione diffusa, arriverà nel giro di 48 ore. Non sarebbe più invece iscritta da qualche tempo Elisa Segnini, che intanto si è dimessa da capo della segreteria di Ylenja Lucaselli, capogruppo di FdI nella Commissione Bilancio della Camera.
Alla Camera
Dopo che ieri il governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 14.15 per il voto del decreto coesione.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell’usura e sull’ordinamento penitenziario. La Esteri proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani. La Finanze esaminerà il ddl per la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di testi unici.
Alle 13.00, la Cultura proseguirà l’audizione del Ministro per l’istruzione e il merito Giuseppe Valditara sul decreto in materia di sport e di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca. A seguire esaminerà la pdl per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. La Ambiente esaminerà lo schema di decreto legislativo per la riduzione delle emissioni in tutti i settori dell’economia dell’Ue. La Trasporti svolgerà delle audizioni sulle pdl per la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo. La Attività Produttive esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto sulle materie prime critiche d’interesse strategico.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per confrontarsi sul decreto, già approvato dalla Camera, sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze armate.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl per la concessione di benefici alle vittime del terrorismo. Esaminerà i ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, lo schema di decreto legislativo sulla resilienza dei soggetti critici e il ddl per la nuova denominazione della Giornata per le vittime dei disastri ambientali. La Giustizia esaminerà il ddl per il contrasto alla surrogazione di maternità e il ddl sui reati di violenza sessuale contro le donne nei conflitti armati. La Esteri e Difesa si confronterà sul decreto, già approvato dalla Camera, sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze armate, sul ddl di modifica della legge sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali e sulla relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, relativa all’anno 2023.
La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Finanze svolgerà delle audizioni sul ddl per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio, esaminerà la proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori, lo schema di decreto legislativo recante gestori di crediti e acquirenti di crediti e lo schema di decreto legislativo sulle disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Unione.
La Cultura proseguirà il ciclo di audizioni sulle prospettive di riforma del calcio italiano, si confronterà sulla proposta di nomina del professor Carlo Ossola a presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, sullo schema di decreto ministeriale per l’adozione del Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, per gli anni 2024-2026 e sullo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2024. La Ambiente e Lavori Pubblici proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl di modifica del Codice della strada e dibatterà sul ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale. La Industria e Agricoltura esaminerà il decreto su agricoltura e imprese d’interesse strategico.
La Affari Sociali esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto per la riduzione delle liste d’attesa, ascolterà la dottoressa Federica Celestini Campanari in relazione alla proposta di nomina a presidente dell’Agenzia italiana per la gioventù, esaminerà lo schema di dlgs per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro, la direttiva Ue per il miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini, il ddl di semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare, il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia e il ddl per la tutela della salute mentale.