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La Giornata Parlamentare. Il Governo al lavoro per contrastare i dossieraggi

Dopo la vittoria in Liguria Meloni e il centrodestra esultano

“Buongiorno Italia. Il segnale di fiducia ricevuto dai cittadini in Liguria ci dà ancora più forza per proseguire in questa direzione, sempre al servizio degli italiani”. Di buon mattino Giorgia Meloni appare sui social sorridente, mentre fa il segno della vittoria. “Avanti insieme, con entusiasmo e determinazione, per costruire un futuro di concretezza e risultati per la nostra Nazione”, esulta la presidente del Consiglio dopo il successo di Marco Bucci in Liguria. “È la vittoria di Marco Bucci, un ottimo candidato”, assicura Claudio Scajola, sindaco di Imperia ed ex Ministro, considerato tra gli artefici del successo del neo governatore grazie all’ottimo risultato nella sua provincia. “Io ho dato il mio contributo affinché si arrivasse a questo successo elettorale lavorando molto sul ponente ligure” ma “la prima cosa di cui sono contento è quella di aver contribuito a individuare e scegliere un candidato civico, un sindaco, un uomo del fare”. 

“Una persona che ha messo il progetto per la sua terra davanti alle sue difficoltà anche fisiche e umane è qualcosa che ha scaldato più di un cuore”, aggiunge il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che insieme alla coalizione guarda già al successore di Bucci come sindaco di Genova: il nome più accreditato è quello di Pietro Piciocchi, attuale vicesindaco e reggente del Comune fino alle prossime elezioni. “Il sindaco di Genova sarà importante a prescindere dal nome, e per me Piciocchi è persona validissima”, afferma Salvini, contando sul fatto “che i genovesi per le elezioni del sindaco scelgano la continuità e la squadra: squadra che vince non si cambia”.

La sconfitta in Liguria scuote il Pd, i riformisti incalzano la Schlein

Il Pd è il primo partito il Liguria eppure, in quanto partito capofila della coalizione di centrosinistra che ha espresso il candidato, è il primo dei perdenti. Inevitabili la tensione interna sulla gestione della partita, con critiche che tirano in ballo, inevitabilmente, la segretaria Elly SchleinAlessandro Alfieri, membro della segreteria nazionale ed esponente di punta dell’area riformista dem punta il dito contro i “veti” nella coalizione e parla di “un errore politico” l’aver dovuto “scegliere tra il 6% di Conte e il 2% di Renzi”, perché il no a Iv è stato “percepito come un no alla parte centrista della coalizione”. Ora serve concentrarsi sulle sfide in Emilia-Romagna e Umbria, “ma subito dopo serve una discussione seria”. Sulle prossime regionali è completamente concentrata la Schlein, secondo cui le polemiche non pagano e i numeri ottenuti dal Pd attestano che la “strada unitaria” è quella giusta. Dopo il 18 novembre sarà chiamata a un chiarimento politico, anche con gli alleati, per perimetrare il fronte progressista. Dentro il partito il processo sembra già avviato: il presidente del partito ed ex governatore dell’E-R, Stefano Bonaccini esorta a “riflettere (e agire) per fare un passo avanti risolutivo nella costruzione di un centrosinistra nuovo, capace di vincere”. 

Per Debora Serracchiani “l’interdizione non è più un’opzione accettabile e qualcosa va rivisto nel rapporto con un mondo di cosiddetti moderati. Non mi sembra politicamente saggio lasciarli soli alle lusinghe di Forza Italia e simili”. A microfoni spenti sono in tanti nel Pd che lamentano sul rapporto con M5S e sulla necessità di una leadership più forte che sappia anche imporre delle scelte. Nel dibattito interno s’inserisce il sindaco di Milano Beppe Sala per sottolineare che un “M5S sotto il 5% conferma che non ci si può appiattire su un Movimento che sta cercando un’identità e un principio di sopravvivenza. Ciò che palesemente è deficitario nel centrosinistra è la forza centrale”. Dal Nazareno nessuna replica ufficiale, la sensazione, però, è che al M5s non si voglia rinunciare e che l’obiettivo resti “testardamente unitario”.

Il Governo è al lavoro per contrastare i dossieraggi

La persona delegata a maneggiare il dossier del furto delle banche dati a Palazzo Chigi è Alfredo Mantovano e sarebbe stato proprio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, autorità delegata ai Servizi di informazione e sicurezza, a chiedere di prendere tempo sulla stesura di norme ad hoc legate alla vicenda del dossieraggio. Nel primo ordine del giorno del Consiglio dei ministri era previsto l’approdo sul tavolo del Governo di un decreto-legge con misure urgenti in materia di ordinamento giudiziario, di personale di magistratura, di incarichi dirigenziali e di competenza investigativa sulla criminalità informatica, uno schema che conteneva misure legate appunto anche al caso dei dossieraggi. Ma la delicatezza della materia e la necessità di approfondire ogni dettaglio avrebbero portato il Governo a rinviare il provvedimento dopo un confronto che avrebbe coinvolto funzionari dei ministeri, compreso il Dagl. Anche la premier Giorgia Meloni avrebbe condiviso l’importanza di lavorare alla materia senza farsi prendere dalle spinte mediatiche e dalle polemiche. 

Non che il problema dei dossieraggi non sia in cima alle priorità dell’esecutivo. “Il tema non va sottovalutato, riguarda la democrazia”, dice il presidente del Senato Ignazio La Russa. I dossieraggi sono “una cosa incivile”, ha affermato Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI. Ma la direttrice dell’esecutivo sarebbe appunto quella di presentare un pacchetto di misure blindate quali correttivi al sistema che si è rivelato fragile. Da qui la decisione di portare in una delle prossime riunioni un provvedimento ad hoc, anche perché alle Camere da qui a fine anno c’è già la corsa a convertire i decreti. Al Viminale si lavora più all’aspetto tecnico della vicenda, soprattutto sul sistema degli alert. Ieri, intanto, l’Agenzia competente ha convocato il nucleo cybersicurezza per “discutere rilevanti iniziative per la sicurezza informatica del Paese”. Hanno partecipato alla riunione la Banca d’Italia e la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. L’ipotesi è di assegnare le competenze sulla cybersisurezza proprio alla procura antimafia ma si valuteranno le misure nei prossimi giorni. 

Alla Camera

Dopo che ieri il governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 12.00 per il voto di fiducia e la discussione sul decreto-legge per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Ue e sulle procedure d’infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. A seguire, il Parlamento in seduta comune voterà per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sulla mediazione civile e commerciale e la negoziazione assistita. La Esteri esaminerà le risoluzioni sugli esiti delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024 e sulla tutela dello Stato di diritto in Venezuela e ascolterà Tamara Sujù sulla crisi politica in Venezuela. La Cultura, con la Lavoro, dibatterà sugli Atti Ue relativi al miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini e sul decreto in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A seguire, esaminerà lo schema di decreto ministeriale per la rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2019 e 2020 su alcune regioni.

La Ambiente, con la Attività Produttive, si confronterà sulla proposta di nomina del professor Ezio Mesini a presidente del Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare. La Trasporti ascolterà i rappresentanti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) sulla sicurezza del sistema ferroviario. Successivamente, dibatterà sullo schema di dpcm per il conferimento d’incarichi di Commissario straordinario per interventi concernenti infrastrutture ferroviarie. La Attività Produttive, con la rispettiva del Senato, ascolterà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia. Esaminerà il ddl sull’economia dello spazio. 

La Affari Sociali ascolterà i rappresentanti del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (CNOP), della Federazione nazionale degli Ordini dei biologi (FNOB) e della Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici (FNCF) nell’ambito dell’indagine conoscitiva per il riordino delle professioni sanitarie, e i rappresentanti dell’Associazione italiana di sanità digitale e telemedicina (AISDET) e della Federazione delle Associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (FADOI) nell’ambito dell’esame della pdl sulle terapie digitali. La Agricoltura proseguirà le audizioni sulle risoluzioni sulle problematiche del settore olivicolo. La Politiche dell’Ue proseguirà le audizioni sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2024.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per esaminare il ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale delle periferie urbane e la relazione intermedia sull’attività svolta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Giustizia, confronterà sul ddl sicurezza. Svolgerà alcune audizioni sul ddl per la semplificazione delle attività economiche. La Giustizia esaminerà il ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci e i ddl sulle norme per l’attribuzione del cognome ai figli. La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e la legge di delegazione europea 2024, e sulle disposizioni relative alla data di applicazione e sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.

La Bilancio esaminerà il decreto fiscale, provvedimento su cui alle 9.00 ascolterà il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo. La Finanze si confronterà sul ddl per il trasferimento al patrimonio disponibile e la successiva cessione a privati di aree demaniali nel comune di Caorle. La Cultura dibatterà sui ddl sugli alunni con alto potenziale cognitivo, sull’affare assegnato sulle prospettive di riforma del calcio italiano, sul ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della cittadinanza digitale, sul ddl per il fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante e sul ddl per l’attuazione dell’articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva. 

La Ambiente e Lavori Pubblici dibatterà sul decreto per la tutela ambientale, sulla proposta di legge quadro in materia di interporti, sul ddl per la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, sul ddl relativo al vincolo paesaggistico per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti e sullo schema di dlgs in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La Industria svolgerà delle audizioni e dibatterà sui ddl contro lo spreco alimentare ed esaminerà i ddl sul registro nazionale dei pizzaioli professionisti.

La Affari Sociali esaminerà il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl in materia di lavoro, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl sul salario minimo, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare, sul ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, sul ddl sulla sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia e i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.

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