La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.
Expo 2030: stravince Riad. Roma arriva solamente terza
L’esito era quasi scontato ma non con queste proporzioni: Riad ha ottenuto di ospitare l’Expo 2030 raccogliendo il voto di 119 Paesi del Bie; seconda e staccatissima la città sudcoreana di Busan, con 37 voti (insufficienti per arrivare al ballottaggio), addirittura terza Roma che si è fermata a quota 17. Per la capitale la delusione è cocente e induce a riflessioni su come si sia arrivati a una votazione plebiscitaria tra i 182 Paesi del Bureau international des Expositions riuniti a Parigi. I numeri solo in parte sono spiegabili con il budget stanziati ufficialmente per le campagne promozionali: 190 milioni di euro per Riad, 160 per Busan e 30 per Roma. Il presidente del Comitato promotore di Expo Roma 2030 Giampiero Massol, ha denunciato “una deriva mercantile”: “Fino all’ultimo, né a noi né ai coreani risultavano numeri di questa portata, quindi, anche sull’ultimo miglio qualcosa deve essere successo. Oggi l’Expo, prima i mondiali di calcio, poi chissà le Olimpiadi. Non vorrei che si arrivasse alla compravendita dei seggi in Consiglio di sicurezza perché, se questa è la deriva io credo che l’Italia non ci debba stare”, ha avvertito.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha parlato di “brutta sconfitta”. La capitale italiana, rappresentata al Bie anche dal ministro dello Sport Andrea Abodi e dalle tre sponsor donne, Trudie Styler, Bebe Vio e Sabrina Impacciatore, perde quindi un’altra opportunità di rilancio, dopo le Olimpiadi di Roma del 2024. Stavolta, però, la politica era compatta a sostegno dell’idea partita da Unindustria Roma e culminata nella candidatura formalizzata dall’allora premier Mario Draghi nel segno di una rigenerazione urbana all’insegna della sostenibilità. Non si sono ricreate però le condizioni che avevano portato a Milano l’Expo nel 2015: “Dobbiamo accettare i risultati, ma Roma organizzerà comunque eventi importanti”, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La Commissione Ue dà il via libera alla quarta rata del Pnrr
Dopo il via libera di venerdì scorso alla revisione complessiva del Piano, la Commissione Ue ha dato luce verde alla quarta rata del Pnrr da 16,5 miliardi. “L’Ue conferma il grande impegno del Governo al fine di attuare pienamente il Pnrr per rendere il Paese più moderno e più competitivo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video. Superare la quota cento, su un totale di 194,4 miliardi assegnabili con il Next Genaration Ue, per l’Italia significherà entrare ufficialmente nel secondo tempo di una partita che finirà inderogabilmente nel 2026. Il sì di Palazzo Berlaymont ai 21 milestone e 7 target della quarta rata era nell’aria ma la valutazione della task force Recovery non è stata rapida.
Ad ogni modo “Le autorità italiane hanno fornito prove dettagliate ed esaurienti che dimostrano il raggiungimento delle 28 tappe. La Commissione ha valutato attentamente queste informazioni prima di presentare la sua valutazione preliminare positiva della richiesta di pagamento”, ha spiegato l’esecutivo europeo mentre, via social, arrivavano le congratulazioni dei due Commissari in prima linea sul Recovery, Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni. “Una serie di riforme” sono state attuate “in aree politiche chiave come la giustizia penale e civile, il pubblico impiego, gli appalti pubblici e l’assistenza agli anziani e a lungo termine. Ad esempio, sono stati compiuti ulteriori passi avanti nell’attuazione delle riforme della Pa e del sistema giudiziario penale e civile”, ha osservato la task force Recovery. “Le risorse per il Pnrr arriveranno interamente a terra e lo faranno nei tempi previsti”, ha assicurato dal canto suo la premier. Nei prossimi giorni il Governo varerà un decreto-legge ad hoc sull’attuazione del Pnrr modificato con l’obiettivo primario di evitare futuri ritardi.
Il Governo rassicura i sindacati sulle pensioni e si dice pronto a modifiche
L’impegno c’è, la soluzione ancora no. Giorgia Meloni si è confrontata per più di tre ore a Palazzo Chigi con i sindacati e assicura che il Governo è pronto a rivedere la stretta sulle pensioni dei dipendenti pubblici. Non saranno toccati gli assegni di vecchiaia, per tutti, non solo per i medici, l’unica certezza al tavolo, da cui i sindacati escono divisi e scontenti. Se la Cisl di Luigi Sbarra apprezza lo sforzo del Governo e l’apertura di dialogo, Cgil e Uil confermano la mobilitazione (venerdì prossimo nelle regioni del Sud) perché “il Governo non cambia la manovra, che resta sbagliata” va all’attacco Maurizio Landini. Pierpaolo Bombardieri, che condivide la linea, si è presentato a Palazzo Chigi con un modellino di Frecciarossa “a batterie”: un regalo “per Salvini e Lollobrigida”, ironizza il leader Uil in radio e sui social. “Più ci precettano più le piazze si riempiono” il messaggio che affidano alla premier, visto che i due ministri “se ne sono andati via prima”.
Alla riunione, durata tutta la mattinata, si parla a lungo della revisione del Pnrr; i Ministri intervengono tutti e rifanno il quadro della manovra ma, dopo due ore di confronto, ancora non si parla di pensioni. I sindacati tutti chiedono lo stralcio della norma (così come le opposizioni): eliminarla non si può ma l’esecutivo apre però a delle modifiche, non solo tutelando chi raggiunge i requisiti di vecchiaia ma anche, dice Meloni, “garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31.12.2023 i requisiti attualmente previsti”. Nessuno entra però nei dettagli, ancora tutti da definire, però Meloni assicura che per il comparto sanità (i camici bianchi per ora mantengono lo sciopero del 5 dicembre) si sta cercando di andare oltre, studiando “un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia”. “Correggere e risolvere” è l’impegno.
Salvini è pronto per la convention di Identità e Democrazia
Prosegue la corsa della Lega in vista delle europee e Matteo Salvini continua il pressing agli alleati italiani perché non escludano il suo gruppo Identità e Democrazia, lasciando campo libero alla sinistra e vanificando così “l’occasione storica” del centrodestra di espugnare Strasburgo. “Io non mi permetterei di dire: non voglio Tizio o Caio perché sono nel Ppe o nei conservatori e perché non mi stanno simpatici. La stessa inclusività mi aspetto dagli altri”, insiste il segretario. A FI e FdI, insomma, chiede per l’ennesima volta di non mettere “veti e ideologie” sulla famiglia leghista, che comprende “l’amico” Geert Wilders, il leader dell’estrema destra olandese, trionfatore alle ultime elezioni e che ora accarezza il sogno di diventare premier. Il suo nome non è casuale: Wilders sarà la guest star della reunion degli alleati della Lega in Europa, in tutto 14 delegazioni che domenica punteranno a riempire la Fortezza da Basso a Firenze.
La new entry potrebbe mettere in ombra la storica alleata e amica di Salvini, Marine Le Pen che domenica manderà un videomessaggio. Wilders per ora “ha confermato la sua presenza”, annuncia Salvini. “Credo sarà la sua prima uscita internazionale”, aggiunge gongolante. Ma non è un mistero che il leader anti Islam non sia apprezzato dai Popolari e da FI, in quanto “non compatibile con i valori” del partito guidato da Manfred Weber. E allo slogan dell’olandese che disse “Neanche un euro all’Italia”, il Ministro ribatte: “Altri hanno fatto dichiarazioni anche peggiori. Lui ha difeso l’interesse nazionale olandese come fa Orban”, citando il leader ungherese in buoni rapporti con Giorgia Meloni. Alla convention fiorentina non mancheranno i tedeschi di Afd, gli austriaci, esponenti dall’est Europa fino alla Danimarca; per la Lega ci saranno Ministri, Governatori e un centinaio di Sindaci.
Alla Camera
Dopo che ieri è stato approvato il decreto in materia d’immigrazione e protezione internazionale su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 12.00 per la discussione sulle mozioni sull’aggiudicazione e gestione degli appalti, con particolare riguardo alla tutela delle retribuzioni e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata e successivamente esaminerà il decreto per la prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, la pdl sugli illeciti agro-alimentari e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Ue nell’anno 2023 e il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 e il programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Ue. Alle 9.30 è previsto il voto, con il Parlamento in seduta comune, per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali 13.45, assieme alla Trasporti, ascolterà il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale Alessio Butti sullo stato di attuazione delle misure relative alla transizione digitale nell’ambito del PNRR. La Esteri si confronterà su diverse ratifiche di trattati internazionali e ascolterà la giornalista Giada Messetti sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’indo-pacifico. La Difesa ascolterà l’amministratore delegato di Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani nell’ambito dell’esame del Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025. Alle 13.30, la Bilancio, con la Politiche dell’Ue, ascolterà il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto nell’ambito dell’esame congiunto di diversi Atti Ue sul tema delle risorse proprie.
Alle 14.30 la Finanze, assieme alla rispettiva del Senato, ascolterà i rappresentanti del Gruppo Controesodo e della Fondazione Migrantes sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. LaCultura esaminerà le pdl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù, la pdl per l’introduzione dell’educazione alle pari opportunità femminili nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, la risoluzione sui costi degli abbonamenti e all’accesso alla visione degli eventi sportivi, anche in streaming, e lo schema di decreto ministeriale per la definizione del programma triennale di utilizzazione delle risorse del Fondo per l’istruzione tecnologica superiore.
La Trasporti svolgerà delle audizioni e si confronterà sulle pdl per la sicurezza stradale e di delega per la revisione del Codice della strada ed esaminerà la legge quadro in materia di interporti. La Attività Produttive esaminerà il ddl per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy e la pdl sugli incentivi per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad elevata efficienza energetica con contestuale riciclo degli apparecchi obsoleti. La Lavoro esaminerà la pdl sul salario minimo. La Affari Sociali riprenderà il confronto sulla proposta, già approvata dal Senato, di istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2. Svolgerà delle audizioni sugli Atti Ue sull’autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per esaminare diverse ratifiche di trattati internazionali e il ddl per la dichiarazione di monumento nazionale del Teatro Olimpico di Vicenza.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri e il ddl sulla tutela della vittima di reati. La Giustizia dibatterà sul ddl sulla dichiarazione di morte presunta delle persone scomparse, sul ddl sulle intercettazioni tra l’indagato e il proprio difensore e proroga delle operazioni, sul ddl sui criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale e il ddl sul sequestro di strumenti elettronici. Con la Esteri e Difesa, dibatterà sullo schema di decreto legislativo sul funzionamento del Consiglio della magistratura militare e sull’ordinamento giudiziario militare, e, con la Affari Sociali, sul ddl relativo all’oblio oncologico. La Esteri e Difesa svolgerà delle audizioni sul decreto sul Piano Mattei.
La Politiche dell’Ue dibatterà sull’Atto Ue in materia di circolarità per la progettazione dei veicoli e di gestione di quelli fuori uso. La Bilancio si riunirà alle 15.00 e alle 20.00 per esaminare il decreto fiscale. Provvedimento su cui il Governo oggi presenterà una decina di emednamenti. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo recante attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema d’imposte sui redditi e lo schema di decreto legislativo recante attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. La Cultura esaminerà il ddl per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.
La Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Assoporti, Confitarma, Assarmatori, Assiterminal e Assonautica Italiana sull’ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo, ascolterà i rappresentanti di ASTM, Gruppo SAVE, Gruppo Tarros e ANCE sull’utilizzo delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali e logistiche. La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sul monitoraggio della misura a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno denominata “Resto al Sud”. Esaminerà l’Atto Ue sulle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche, nonché alimenti e mangimi da esse derivati. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sull’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico.