Lungo incontro tra Xi Jinping e la Meloni: pronti a ripartire
Il confronto tra Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica cinese Xi Jinping, momento più importante della missione in Cina della premier, arriva dopo il bilaterale a margine del G20 di Bali ma soprattutto dopo lo strappo del governo Meloni sulla Via della Seta del dicembre scorso. La missione è finalizzata a ricucire, rinsaldare i rapporti, dopo il passo indietro italiano Belt and Road Initiative. Ma sul tavolo della residenza di Diaoyutai non c’è solo una cooperazione economica da ridefinire e bilanciare, consentendo all’Italia di pesare di più nei rapporti di forza riequilibrando i commerci, ma anche la complessa situazione internazionale, a partire dall’invasione russa dell’Ucraina. Tema complesso, considerando il recente monito della Nato alla Cina, accusata di agevolare Mosca attraverso forniture militari e sostegno politico. A svelenire il clima la recente visita in Cina del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, a prova del fatto che Pechino potrebbe avere un ruolo decisivo nella fine di un conflitto che si protrae ormai da due anni e mezzo. Ne è consapevole la premier, che, parla di Pechino come di un “interlocutore molto importante”, “per ragionare insieme, partendo dai rispettivi punti di vista, di come garantire stabilità e pace”.
Un’apertura di credito per Pechino, benché dal colloquio tra i due, su Kiev, non trapeli nulla. Mentre arriva la conferma che, oltre che della guerra in MO, nel lungo faccia a faccia abbiano parlato anche delle crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico. Ma sono soprattutto le relazioni economiche a tenere banco. La strada è lunga, il piano d’azione in 3 anni siglato tra Italia e Cina è un passo decisivo ma non risolutivo. Non a caso Xi, dopo l’incontro con la Meloni, ha ribadito come Pechino e Roma “dovrebbero sostenere e promuovere lo spirito della Via della Seta”. Un punto politico colto dalla premier quando, nel colloquio con Xi, candida Roma al ruolo di referente privilegiato per le relazioni tra Cina e Ue. Xi Jinping, dal canto suo, si è detto “disposto a collaborare” con l’Italia “per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale”. La Cina “accoglie con favore le aziende italiane che investono” al suo interno, “disposta ad importare più prodotti italiani di alta qualità”, ma chiede anche “che l’Italia fornisca un ambiente imprenditoriale equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio affinché le aziende cinesi possano svilupparsi in Italia”. Nelle prossime ore la Meloni lascerà Pechino per recarsi a Shangai.
L’Ue gela la maggioranza, report condiviso e con varietà fonti
All’indomani della lettera della premier Giorgia Meloni a Ursula von der Leyen per prendere posizione contro l’uso “strumentale” del documento sullo stato di diritto in Europa messo in atto “dai professionisti della disinformazione e della mistificazione”, la Commissione Ue sceglie di non accendere lo scontro. Ma torna a ricordare che la relazione è lo specchio di “molteplici scambi” politici e si basa su “una varietà di fonti” e sulla collaborazione di tutti gli stati. Inclusa l’Italia con cui “c’è sempre stato un dialogo aperto”. Le squadre dei commissari europei Vera Jourova e Didier Reynders, come aveva spiegato anche il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto nel giorno della pubblicazione del report, hanno lavorato a stretto contatto con i Paesi membri nel corso di tutto l’anno: per redigere il testo sono servite 640 riunioni con autorità nazionali, organismi indipendenti, parti interessate e società civile.
Colloqui che in Italia si sono concentrati soprattutto nella settimana tra il 12 e il 16 febbraio. In quei giorni Bruxelles ha avuto interlocuzioni anche con Romania, Svezia ed Estonia. Raccolte le informazioni, l’esecutivo Ue ha dato ancora una volta a tutti “l’opportunità di offrire aggiornamenti fattuali” per eventuali evoluzioni, passaggio finale di una “metodologia standard” per arrivare all’adozione del testo fortemente promosso dalla von der Leyen. Nelle 46 pagine dedicate all’Italia non si celavano “sorprese” nei contenuti delle raccomandazioni su riforme, libertà dei media, Rai e giustizia. In Italia però le letture di maggioranza e opposizione del documento Ue e della reazione della Meloni sono diametralmente opposte. E il dibattito interno non accenna a placarsi.
FdI è pronta ad accelerare sulle nomine Rai. Si cerca una intesa
Sull’elezione dei componenti del Cda Rai FdI è pronta allo strappo e a chiudere “entro la pausa estiva”. L’ipotesi è Camera e Senato votino domani i 4 componenti del Cda (i membri del Consiglio sono 7: 2 eletti dalla Camera, 2 dal Senato, 2 dal Cdm su proposta del ministro dell’Economia e 1 dai dipendenti Rai). Il partito di Giorgia Meloni, “stanco dell’impasse” che si è prodotto con la Lega su chi debba fare il presidente e chi debba ricoprire il ruolo di direttore generale, vorrebbe addirittura che anche il voto in Commissione di vigilanza, che deve confermare con la maggioranza dei 2/3 la scelta del presidente da parte del Cda, avvenisse prima dell’estate. Nel caso che la Lega, proprio in Vigilanza, votasse contro, non si esclude che si possa arrivare ad un soccorso da parte delle opposizioni. Il nodo resta la nomina del nuovo Presidente Rai, dopo le dimissioni di Marinella Soldi, approdata alla BBC.
Lo schema al quale starebbe lavorando FdI è quello di Simona Agnes alla presidenza del servizio pubblico; Giampaolo Rossi come Ad, al posto di Roberto Sergio, mentre alla Lega spetterebbe un consigliere. Il Carroccio spinge, però, per l’indicazione del direttore generale e molti suoi esponenti si dicono convinti che alla fine uno tra l’attuale direttore della produzione Marco Cunsolo, che sarebbe in vantaggio, e il direttore di Rai Pubblicità Maurizio Fattaccio alla fine la spunterà. Si vocifera anche di un piano B sulla presidenza pronto in caso di problemi sulla ratifica di Agnes in Vigilanza: la maggioranza può contare su 24 voti, altri due voti dall’opposizione sono dati per scontati, ma servirebbe comunque il soccorso dei due membri di Italia Viva per arrivare a quota 28. Se così non fosse la maggioranza potrebbe indicare un nome super partes gradito al Pdper allargare il consenso. Anche per questo gli occhi sono puntati sulle scelte dei dem, che, come consigliere, potrebbe indicare uno tra Antonio Di Bella e Roberto Natale, ma non hanno ancora sciolto le riserve. Il M5S dovrebbe confermare Alessandro Di Majo, la Lega eleggere Alessandro Casarin e Fdi Valeria Falcone.
Alla Camera
Dopo che ieri è stata votata la fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’approvazione definitiva del decreto-legge per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport. A seguire esaminerà il decreto sulle materie prime critiche di interesse strategico.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, proseguirà il confronto sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell’usura e sull’ordinamento penitenziario. Terrà delle audizioni sul ddl costituzionale sul premierato. La Esteri terrà diverse audizioni sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l’adozione del Piano strategico Italia-Africa (Piano Mattei). Con la Lavoro si confronterà sulla risoluzione per modificare ed integrare l’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Moldova in materia di sicurezza sociale. La Difesa esaminerà la pdl per il riconoscimento del relitto del regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo e la pdl per la concessione della medaglia mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare al personale della Polizia di Stato arruolato prima dell’entrata in vigore della legge 1° aprile 1981, n. 121.
La Cultura si confronterà sulla proroga dell’indagine conoscitiva sull’impatto della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica sui settori di competenza della Commissione. La Ambiente esaminerà la proposta di nomina del dottor Emanuele Mauri a presidente del Consorzio dell’Adda. La Trasporti esaminerà lo schema di atto di proroga fino al 30 aprile 2026 del contratto di programma stipulato tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la società Poste italiane Spa per il quinquennio 2020-2024. La Lavoro proseguirà le audizioni sulla pdl per il riordinamento della carriera dei funzionari della professionalità giuridico-pedagogica dell’amministrazione penitenziaria. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulle pdl per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di assistenza e di cura svolta dal caregiver familiare.
Al Senato
L’Assemblea del Senato riprenderà i propri lavori alle 10.00 con il confronto sul decreto-legge per la ricostruzione post-calamità, per gli interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali. A seguire dibatterà sul decreto recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla governance europea dei dati, il ddl sulle guardie giurate e il ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. La Giustizia dibatterà sul decreto sulle misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia, sullo schema di decreto legislativo di modifica del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e sul ddl relativo ai reati di violenza sessuale contro le donne nei conflitti armati. La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.
La Finanze si confronterà sul ddl per la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di testi unici e sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori.La Cultura dibatterà sui ddl per l’accesso alle professioni di restauratore, sul ddl per l’insegnamento della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica e sul ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della cittadinanza digitale.
La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà il decreto per la ricostruzione post-calamità, per gli interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali, l’Atto Ue per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra, lo schema di atto di proroga fino al 30 aprile 2026 del contratto di programma stipulato tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la società Poste italiane Spa per il quinquennio 2020-2024, il ddl di modifica del Codice della strada e i ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale. La Industria e Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la costituzione dell’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività.
La Affari Sociali esaminerà il ddl sull’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia, il ddl sulla medicina di genere, il ddl per la sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, il ddl per la tutela della salute mentale, il ddl per la tutela delle persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, il ddl per la semplificazione in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare.