In Aula del Senato arriva il ddl sull’autonomia differenziata
Il ddl sull’autonomia differenziata arriva in Aula al Senato ed è subito scontro. Com’era immaginabile, il provvedimento infiamma il dibattito, con le opposizioni che fanno fronte comune e che promettono una battaglia senza sconti. Il centrodestra tira dritto verso il via libera definitivo, che vorrebbe si concretizzasse già in settimana, e respinge le quattro questioni pregiudiziali presentate da Pd, M5S, Avs e Iv. Ma a segnare la cronaca della giornata lo scontro sulle riforme non è solo quello tra maggioranza e opposizione: anche all’interno dei partiti di Governo la tensione sale tra la discussione sull’Autonomia differenziata e l’accelerazione sul premierato. Le due riforme rappresentano due bandiere: la prima sostenuta dalla Lega, che vuole portare a casa maggiore autonomia regionale; la seconda da FdI che punta all’elezione diretta del premier. Le opposizioni su questa “staffetta” continuano a lanciare lo stesso “J’accuse” di “indecente baratto tra i due partiti”.
Ciononostante, per appianare gli attriti nella maggioranza prima di arrivare in Aula è stato necessario un vertice con il Ministro Roberto Calderoli, il padre di questa riforma, che alla fine benedice i due emendamenti di modifica FdI con i quali si chiede che una volta che verrà approvato il provvedimento con i Livelli essenziali di prestazione (Lep) le risorse verranno aumentate anche per le altre Regioni che non hanno chiesto l’Autonomia. E ciò “al fine di scongiurare disparità di trattamento”. Il Ministro li “benedice” e chiosa “mi sembra che il trenino delle riforme stia andando”. FdI con il presidente della Commissione Affari costituzionali Alberto Balboni commenta: “Grazie a FdI il provvedimento è migliorato”. Poi spiega: “Le nostre proposte mirano a stabilire un principio già partendo dall’articolo 1: ci deve essere la coesione nazionale e l’eliminazione delle differenze che purtroppo persistono tra Nord e Sud, centro e periferia. Ricordo ai critici di sinistra che la messa a punto di queste misure non è un fatto discrezionale che si è inventato il centrodestra ma un obbligo costituzionale previsto da 20 anni e che è rimasto inattuato”.
Le opposizioni scendono in campo contro il ddl sull’autonomia
Il campo progressista si è ritrovato in piazza a Roma contro il ddl sull’autonomia. Nel giorno in cui la riforma ha iniziato il suo percorso in Aula al Senato, la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5S Giuseppe Conte e il leader di Avs Nicola Fratoianni hanno manifestato davanti al Pantheon a Roma dove era in corso uno dei sit in di protesta organizzati in varie città d’Italia. Questa riforma è uno “spacca Italia” è stato lo slogan. Non c’era tutta l’opposizione: mancavano i leader di Azione Carlo Calenda e di Italia viva Matteo Renzi: seppur in maniera meno radicale, anche le due forze centriste sono comunque critiche verso il ddl Calederoli. La lotta alla riforma delle Autonomie è un terreno di battaglia comune per un fronte delle minoranze che fa il seguito alla lotta sulla legge sul salario minimo e sugli emendamenti alla manovra in favore della sanità pubblica. In una piazza con tanti turisti e un numero contenuto di manifestanti, il primo ad arrivare è stato Giuseppe Conte. Elly Schlein si è aggiunta dopo, al termine di un incontro organizzato dal sindacato cui partecipava anche il segretario della Cgil Maurizio Landini. Conte non ha escluso la possibilità di un referendum: “Innanzitutto la battaglia è viva e stiamo contrastando il progetto al Senato. Se non fosse sufficiente, è certo che dovremmo interpellare l’intero Paese e chiamare a responsabilità la coscienza di tutti i cittadini che sono dei veri patrioti per l’Italia”.
La riforma dell’autonomia “è stata barattata in maniera becera da Meloni e Salvini con il presidenzialismo” e “rappresenta il superamento della forma di Repubblica Parlamentare con l’indebolimento del Parlamento e del Presidente della Repubblica, che viene ridotto a un ruolo marginale” ha commentato Schlein. Poi una frecciata al governatore dell’E-R, Stefano Bonaccini, anche lui critico verso la riforma Calderoli, ma che in passato aveva auspicato un percorso che andasse in quella direzione: “Siamo una forza che fa i congressi e la linea è chiara tutto il Pd contrasta questa riforma. Sono qui per questo”. Meno tranchant Carlo Calenda, che ha commentato con un post: “Inizia in Senato un ennesimo inutile show sull’autonomia. La Lega dirà che ha realizzato finalmente l’autonomia che voleva il Nord e la sinistra sosterrà che l’autonomia spacca il paese in due. Entrambe le affermazioni sono false”.
Nulla di fatto al vertice lampo tra Meloni, Salvini e Tajani sulle regionali
Venti minuti di colloquio, ma una quadra non è stata ancora trovata. Prosegue lo stallo nel centrodestra sulla Sardegna e le Regionali, nonostante Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, a margine del Consiglio dei Ministri, abbiano avuto l’occasione per un breve confronto. Le posizioni restano immutate e anzi il quadro si complica ulteriormente; sul terzo mandato per i governatori, chiesto dalla Lega per poter continuare con Luca Zaia in Veneto, l’apertura arrivata da Fabio Rampelli viene ridimensionata da Fratelli d’Italia: “Le decisioni di FdI vengono prese dagli organi di FdI, non da un singolo”. E anche se ufficialmente non c’è una connessione, c’è da registrare il rinvio del Cdm sul provvedimento dell’election day, nel quale è contenuta anche la norma per consentire il terzo mandato ai sindaci dei comuni sotto i 15mila abitanti, una misura che poteva sembrare un viatico al terzo mandato per i governatori o addirittura fornire un veicolo normativo per un emendamento in tal senso.
A scanso di equivoci, per ora rimane tutto fermo. Continua il dibattito sulla Basilicata, individuata come possibile compensazione per la Lega: alle voci di un’apertura in tal senso da parte di FdI rispondono i forzisti che insistono nel ritenere blindata la ricandidatura del loro Vito Bardi. In ogni caso, una compensazione di questa natura potrebbe soddisfare la Lega, non il Partito Sardo d’Azione di Christian Solinas, che insiste nel chiedere la convocazione di un tavolo nazionale in cui rinegoziare i termini dell’alleanza e “riconoscere politicamente che la regola della conferma degli uscenti è stata cambiata”. A quel punto la coalizione tra centrodestra civici e sardisti potrebbe proseguire “e dopo il voto si vedrà il peso delle varie liste”, con il PSd’Az convinto di pesare, col Carroccio, più o meno quanto FdI. In caso contrario, “il PSd’Az si troverà a poter decidere di andare con Renato Soru, che vuole fare il partito della nazione sarda”.
Si è riunita la cabina di regia sul Pnrr. La Meloni è soddisfatta
Giorgia Meloni è soddisfatta al termine della prima cabina di regia sul Pnrr del 2024, anno che definisce decisivo per l’attuazione del piano e quindi per il sostegno all’economia. Mette in evidenza il “doppio primato” centrato: “essere la prima nazione in Europa non solo a presentare la richiesta e a ricevere dalla Commissione Ue la quarta rata, ma anche a presentare entro il 2023 la richiesta per la quinta rata”. Consapevole dell’impegno che attende il Governo nei prossimi mesi, la premier spiega in un post come “il lavoro di squadra che siamo riusciti a costruire in questi mesi, ci ha consentito di chiudere il 2023 con un bilancio estremamente positivo”. Il ministro Raffaele Fitto sottolinea che i risultati “rappresentano un ulteriore stimolo a proseguire, con estremo rigore ed a ritmo serrato”.
L’Anci esprime invece delle riserve, affermando che “ci saremmo aspettati di ricevere informazioni certe su quali Comuni siano stati coinvolti dalla rimodulazione del Piano, o di conoscere i contenuti del decreto che dovrà specificare le nuove fonti di finanziamento e le modalità di impiego, ma così non è stato”. Meloni invece ha elencato i “quattro grandi risultati” ottenuti: “Primo: il completamento e la verifica degli obiettivi per il pagamento della terza rata. Secondo: la verifica e la rendicontazione degli obiettivi per chiedere la quarta rata, versata dalla Commissione Ue. Terzo: il completamento della revisione del Pnrr con l’implementazione del capitolo REPowerEU e l’approvazione del nuovo Piano da parte del Consiglio Ue. Quarto: il raggiungimento degli obiettivi per la quarta rata e la presentazione della nuova richiesta di pagamento”. Quindi conclude “Dobbiamo essere molto orgogliosi di questo traguardo, che non era affatto scontato. È un obiettivo che ha richiesto tanto impegno, ma il risultato finale è molto gratificante e ringrazio tutti, ad ogni livello, per il contributo che hanno dato”.
Alla Camera
Dopo che ieri è stata approvata la pdl sulla prescrizione, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 8.30 per l’elezione di due Segretari di Presidenza. Alle 10.30 ascolterà le Comunicazioni del Ministro Carlo Nordio sull’amministrazione della giustizia e come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Dalle 16.45 esaminerà la pdl sulla prescrizione, il ddl per il contrasto alla distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, la pdl per l’Istituzione del premio di “Maestro dell’arte della cucina italiana”, la ratifica dell’Accordo Italia-San Marino per il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2023, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Ue.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Bilancio, esaminerà il decreto proroga termini il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle 12.00 di venerdì; con la Esteri, proseguirà il confronto sulla ratifica del Protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. La Giustizia svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sulla riforma ordinamentale della Magistratura ed esaminerà lo schema di decreto legislativo sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili. La Finanze svolgerà delle audizioni sul decreto sulle agevolazioni fiscali. La Cultura dibatterà sulla pdl sull’incremento delle aliquote dell’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse relativamente ad alcuni giochi e destinazione del gettito alla promozione dell’attività sportiva e sulla pdl per la partecipazione popolare alla titolarità di azioni e quote delle società sportive e di delega al Governo per l’introduzione di agevolazioni per la gestione di strutture sportive.
La Ambiente, con la Attività Produttive, esaminerà il decreto per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023. La Trasporti esaminerà gli emendamenti al ddl per la revisione del Codice della strada, la legge quadro in materia di interporti e le risoluzioni sul trasporto pubblico locale. La Lavoro riprenderà il confronto sulla pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. Ascolterà il professor Fabrizio D’Ascenzo e l’avvocato Gabriele Fava nell’ambito dell’esame della proposta di nomina a presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)
La Affari Sociali si confronterà, poi, sulla pdl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica; proseguirà le audizioni sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia e, con la Agricoltura, dibatterà sulla proposta di regolamento Ue relativo alle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche, nonché agli alimenti e ai mangimi da esse derivati. L’Agricoltura esaminerà la pdl di delega al Governo in materia di florovivaismo.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Alle 16.00 ascolterà le Comunicazioni del Ministro della giustizia Carlo Nordio sull’amministrazione della giustizia.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl costituzionale per l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri. A seguire dibatterà sul ddl per la modifica al Titolo V della Costituzione e sul ddl relativo alle elargizioni e benefici in favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali all’erogazione di servizi pubblici e di interesse economico generale. La Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, lo schema di decreto legislativo sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, lo schema di decreto legislativo per la riforma ordinamentale della magistratura, il ddl di modifica al Codice civile in materia di cognome e il ddl di modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare,
La Esteri e Difesa si confronterà sul ddl per il controllo import export materiali di armamento, sul decreto per la proroga alla cessione di materiali militari all’Ucraina. La Politiche dell’Ue svolgerà delle audizioni e dibatterà sulla legge di delegazione europea e sull’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti. La Finanze dibatterà sulla risoluzione per la revisione generale dell’imposta di soggiorno. La Cultura svolgerà delle audizioni sul ddl per l’istituzione di un fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante e alcune sul ddl sulla valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. Dibatterà sul ddl sulla sicurezza del personale scolastico e sul ddl per la promozione e valorizzazione dei cammini d’Italia.
La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà lo schema di decreto legislativo correttivo sulle comunicazioni elettroniche, il ddl sull’ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo e il ddl sull’edilizia residenziale pubblica. Esaminerà lo schema di decreto legislativo sugli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi e lo schema di decreto legislativo sui servizi di media audiovisivi. L’Industria proseguirà il confronto nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura e dibatterà sul ddl relativo all’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. La Affari Sociali dibatterà sul documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, anche nel quadro della Missione 6 del PNRR, sul ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, sul ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico e ascolterà il Presidente del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute.