La Lega tenta il blitz ma ancora una volta il terzo mandato viene bocciato
Al Senato durane la discussione sul decreto elezioni va in scena una nuova spaccatura della maggioranza, del tutto attesa, sul terzo mandato ma a palazzo Madama la tensione è alta anche sullo stop ai ballottaggi per i sindaci. La tregua, fortemente voluta da Giorgia Meloni, siglata a Palazzo Chigi all’indomani della vittoria in Abruzzo, dimostra immediatamente la sua fragilità. Due sono gli emendamenti della Lega, uno è appunto quello che mira a introdurre la possibilità di un terzo mandato per i presidenti di Regione. In aula si ripete esattamente lo stesso copione già andato in scena in Commissione: il Governo si rimette all’aula, la proposta viene bocciata, la maggioranza si spacca lasciando il partito di Matteo Salvini isolato. Il secondo emendamento, presentato invece a sorpresa, è quello che abolisce i ballottaggi per i sindaci se al primo turno si raggiunge il 40%. Gli altri partiti della coalizione sarebbero anche d’accordo nel merito, ma la proposta arriva come una doccia fredda, senza che se ne sia discusso, e suscita immediatamente l’indignazione del Pd e dell’Anci. Alla fine, per evitare che le votazioni in Senato certifichino un’altra spaccatura nella maggioranza, si stabilisce un invito al ritiro da parte del Governo e la decisione della Lega di trasformarlo in un ordine del giorno.
Al di là dei tecnicismi parlamentari, ovviamente il nodo resta tutto politico. Per il Matteo Salvini c’è un doppio problema: il rischio che le Europee certifichino il sorpasso su tutto il territorio nazionale di FI e poi il ruolo di Luca Zaia. In FdI si sospetta che l’insistenza della Lega sul terzo mandato, anche di fronte a bocciatura certa dell’emendamento, sia fatta per tenere buono il governatore del Veneto e dimostrare che è stato fatto di tutto per provare ad arrivare al risultato. Intanto, Giorgia Meloni sarebbe diventata più possibilista sull’ipotesi di lasciare al Carroccio la facoltà di indicare il prossimo governatore del Veneto, sebbene le ultime Politiche abbiano certificato che da quelle parti la prima forza è FdI: un modo per stemperare le tensioni, anche considerando che una sempre più probabile candidatura di Meloni alle Europee (e conseguentemente di Antonio Tajani) rischierebbe di penalizzare ancora di più il leader del Carroccio.
Il Governo rilancia l’azione sul “fisco amico”
La “scommessa” è quella di uno Stato “giusto”, che “non merita di essere raggirato”; anche se le tasse “non sono bellissime” i soldi incassati vanno usati con “responsabilità”, evitando di “sperperarle” sull’orizzonte breve del consenso elettorale. Giorgia Meloni si prende una mattinata per riconoscere l’onore delle armi al suo viceministro dell’economia Maurizio Leo, che, come dice anche il Ministro Giancarlo Giorgetti, ha portato avanti “a tempi di record” quella riforma verso il “fisco amico” che l’Italia “aspettava da 50 anni”. Parterre delle grandi occasioni in cui spunta anche l’Ad di Poste Matteo Del Fante: ci sono Gianni Letta e Giulio Tremonti, tornano alla Camera Gianfranco Fini e l’ex ministra Paola Severino, e poi la prima linea della GdF, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, il resto del Mef e un paio di capigruppo di maggioranza (niente opposizioni, a eccezione di Luigi Marattin). L’occasione è la presentazione del prossimo passo per l’attuazione della delega fiscale, la messa in consultazione da qui al 13 maggio di 9 testi unici che avranno il compito di riordinare, semplificare, sfoltire le duplicazioni e rendere più facilmente fruibile l’enorme mole di norme tributarie che si sono stratificate negli anni.
È un punto centrale per Ruffini che con l’Agenzia ha riorganizzato per “settori omogenei” le norme che poi saranno oggetto, per due mesi, delle osservazioni e delle proposte di modifica di accademici, professionisti e contribuenti. C’è tutto, dalle imposte sui redditi all’Iva fino alle sanzioni e alle agevolazioni tributarie. Il buon proposito, ha spiegato Maurizio Leo, è di arrivare all’approvazione definitiva entro l’estate. L’obiettivo da centrare con la prossima legge di bilancio è quello di dare una mano al ceto medio, perché, ha ribadito il viceministro di Fdi, “chi guadagna 55mila euro non può essere considerato un super ricco” ma oggi “paga oltre il 50% di tasse”. Parte delle risorse necessarie potrebbero arrivare dalla minimum global tax al 15% ma che potrebbe essere depotenziata se, come ha paventato Giorgetti, dovesse “naufragare” l’altra parte del progetto internazionale per tassare le multinazionali.
Per la Basilicata il centrosinistra ha scelto Lacerenza
Domenico Lacerenza sarà il candidato del centrosinistra per le elezioni regionali in programma in Basilicata il 21 e il 22 aprile. L’accordo è stato raggiunto da Pd, M5S, Avs, +Europa e ha trovato il consenso anche di Angelo Chiorazzo, che era stato indicato come candidato governatore da Basilicata Casa Comune. Sarà quindi un medico, Lacerenza è il direttore della Sic (Struttura interaziendale complessa) di Oculistica dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, a sfidare il governatore uscente Vito Bardi (FI), ricandidato alla guida della coalizione di centrodestra, che dovrebbe allargarsi fino a Italia Viva e ad Azione.
Le liste dovranno essere presentate venerdì 22 e fino alle 12.00 del 23 marzo: la sensazione è che entrambi i partiti dell’ex Terzo Polo inseriranno loro esponenti nelle liste a sostegno dell’ex generale della GdF, che fu eletto nel 2019. Anche cinque anni fa, quando Bardi vinse con il 42,2%, il centrosinistra scelse a pochi giorni dalla presentazione delle liste un altro medico, Carlo Trerotola (che si fermò al 33,1%). Il “profilo di alto spessore professionale” è messo in evidenza nella nota congiunta di Pd, M5S, AVS e +Europa che, insieme a Basilicata Casa Comune, hanno chiesto “di comune accordo” a Lacerenza “di offrire la sua disponibilità quale interprete di un solido progetto politico e sociale per imprimere una svolta nell’amministrazione della Regione Basilicata”.
Alla Camera
Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto sull’amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per le Comunicazioni del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Affari Sociali dibatterà sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle tendenze demografiche nazionali e sui loro effetti economici e sociali. A seguire esaminerà la pdl per la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura e svolgerà delle audizioni sul ddl, già approvato dal Senato, sull’autonomia differenziata. La Giustizia esaminerà le pdl sui reati contro gli animali. La Esteri, con la Difesa dibatterà sul ddl governativo relativo alle nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. La Difesa esaminerà lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma denominato “Potenziamento delle capacità ISR delle unità navali” e lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale denominato “Full Flight Simulator (FFS) rappresentativo dell’elicottero multiruolo HH169 per l’Arma dei carabinieri”.
La Bilancio svolgerà delle audizioni sul decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) tra cui quella del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto. La Cultura esaminerà le pdl sulla dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani. La Lavoro ascolterà i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL, nell’ambito dell’esame dell’Atti Ue sulla mobilità delle competenze e dei talenti. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto legislativo per la definizione della condizione di disabilità. Alle 13.30 la Agricoltura, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida sugli esiti del Consiglio “Agricoltura e pesca” e sulla posizione del Governo in vista della riunione del Consiglio dell’Ue “Agricoltura e pesca” del prossimo 26 marzo 2024.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per lo svolgimento delle interrogazioni e alle 15.00 per le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl costituzionale sul premierato, il decreto sulle consultazioni elettorali dell’anno 2024 e il ddl sulle modifiche al Titolo V della Costituzione. La Giustizia esaminerà il ddl per il sequestro di strumenti elettronici, il ddl per il contrasto alla surrogazione di maternità, il ddl per l’introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio e il ddl sul conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da Ordini e Collegi professionali. Infine, svolgerà delle audizioni sui ddl sul reato di diffamazione a mezzo stampa e alcune sul ddl relativo ai criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale.
La Esteri e Difesa, con la Politiche dell’Ue, ascolterà l’Ambasciatore del Giappone, Satoshi Suzuki in merito ai rapporti tra l’Ue e il Giappone, con particolare riferimento all’Accordo di Partenariato UE-Giappone (EPA). La Cultura svolgerà delle audizioni sul ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. La Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Cassa Depositi e Prestiti, Poste Italiane e Ferrovie dello Stato sull’indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche.