Mattarella: sulla violenza sulle donne non si è fatto abbastanza
I numeri sono ancora “allarmanti” e dimostrano che quanto fatto finora “non è sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua”. Sergio Mattarella, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, torna a parlare in difesa di quelle “madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”. La violenza “è un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”, la sottolineatura del Capo dello Stato che arriva dopo le polemiche sulle parole di Giuseppe Valditara sulla “fine del patriarcato” e la correlazione tra “l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale” e la presenza di “forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”. Mattarella richiama la Convenzione di Istanbul e invita le istituzioni e la società civile a “continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Occorrono azioni concrete”.
Per Giorgia Meloni la violenza sulle donne “è una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte”. Per la premier la sfida è “soprattutto di carattere culturale”: “Le norme non mancano, gli strumenti non mancano, le risorse, quelle mancano sempre ma comunque dedichiamo delle risorse a questa materia, forse il dibattito non è sufficiente”, spiega a Donna moderna, invitando tutti a mettere da parte “lo scontro ideologico”. Sono però proprio le parole pronunciate dalla presidente del Consiglio e dal vicepremier Matteo Salvini a spaccare le forze politiche. Entrambi, infatti, invitano a guardare “senza ipocrisia” alla relazione che, secondo loro, esiste nel nostro Paese tra violenze e migranti irregolari. “Verrò definita razzista, ma” dice sicura Meloni “c’è un’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte”. Dello stesso avviso il leader della Lega, che fa sui social un lungo elenco di vittime e dei loro rispettivi assassini, non dimenticando di scrivere la nazionalità dei killer. “Difendere le ragazze significa anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri. Inevitabili le polemiche con le opposizioni che attaccano duramente.
Il decreto fiscale rallenta per via del nodo sul canone Rai
Quel che appare evidente è che il vertice domenicale dei leader della maggioranza a casa di Giorgia Meloni non è stato affatto risolutivo. Di fatto l’incontro sulla manovra con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi non ha sciolto alcuni nodi. Domenica la presidente del Consiglio avrebbe dispensato parecchi “vedremo”, di fronte alle molte richieste avanzate di modifica della legge di bilancio. La più critica è la riduzione del canone Rai, chiesta a gran voce dalla Lega, una proposta che, si ragiona in ambienti della maggioranza, non vedrebbe di buon occhio neanche la premier che a quel punto dovrebbe fronteggiare la pretesa di FI di compensazioni su altri capitoli. Nella maggioranza c’è chi riconduce a questo clima i toni con cui Matteo Salvini affronta il caso Unicredit-Bpm: una nuova invasione di campo, i commenti maliziosi tra i parlamentari di FdI e FI, dopo la fuga in avanti su Benjamin Netanyahu.
Un paio d’ore più tardi, un leghista solitamente molto cauto come il senatore Massimo Garavaglia esterna “una sensazione strana”, parlando delle proposte di riformulazione degli emendamenti al decreto fiscale all’esame della commissione Bilancio del Senato: “C’è una pervicacia da parte di FdI nell’attaccare la Lombardia sulla sanità” con emendamenti sul payback sanitario che “fanno danno alla Regione”, e da parte di FI c’è la stessa pervicacia ad “attaccare la Regione Lombardia sul trasporto pubblico locale. Ma non capisco perché, governiamo insieme”. Tra le 12 riformulazioni su cui va in stallo l’esame in Commissione non dovrebbe esserci quella dell’emendamento di FI a firma Lotito sullo scudo penale per reati fiscali minori. In ambienti di Governo raccontano anche di un intervento del Quirinale, vigile sul rispetto dell’omogeneità complessiva della materia. In ogni caso il vero nodo è il canone Rai.
“È emerso chiaramente al vertice che è un tema divisivo ed è stato chiesto che i temi divisivi vengano accantonati”, spiega l’azzurro Dario Damiani, uno dei relatori del dl fiscale, quando poco prima delle 17.00 si interrompono i lavori della Commissione Bilancio: “Come Parlamento, chiediamo un ulteriore sforzo su temi che siano omogenei al dl fiscale”. E auspica che Luca Ciriani porti le istanze al Cdm al via di lì a poco. Ma quando il ministro per i Rapporti con il Parlamento torna in Senato senza una risposta definitiva si apre una riunione di maggioranza e la chiusura del decreto slitta almeno di un giorno.
Grillo chiede di ripetere il voto. Conte accetta e parla di sabotaggi
Il giorno dopo il via libera alla rivoluzione voluta e ottenuta da Giuseppe Conte, grazie al voto degli iscritti al M5S che ha avallato le modifiche proposte allo statuto e al codice etico, Beppe Grillo fa la sua mossa. Come gli consente lo stesso statuto ancora in vigore, il garante chiede la ripetizione della consultazione online su tutte le modifiche statutarie che richiedono il raggiungimento del quorum della maggioranza degli aventi diritto per la validità: vanno rivotati dunque i quesiti che riguardano ruolo del presidente e del garante, modalità di modifica dello statuto, proposte relative al comitato di garanzia, al collegio dei probiviri e alle modifiche di nome e simbolo.
Il leader del Movimento Giuseppe Conte non tarda a reagire all’iniziativa annunciando che “noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta”, e che per questo “torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo”, usa però parole durissime contro il fondatore: “Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio”, invocando “una clausola feudale”, attacca. “Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato, e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale”, ma “il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio a Grillo”, aggiunge, osservando che il garante “è passato dalla democrazia diretta al qui comando io e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente. Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica uno vale uno, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”. Ad anticipare le intenzioni del garante era stato l’ex ministro Danilo Toninelli; ora si attende il nuovo voto degli iscritti anche se in moti dubitano che la querelle possa finire dopo di esso.
Alla Camera
Dopo che ieri il governo ha posto la questione di fiducia, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 16.00 per la discussione del decreto-legge in materia d’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni e si confronterà sulla pdl sulla durata delle operazioni d’intercettazione. Dopo che la settimana scorsa è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti segnalati e successivamente per l’indicazione dei super segnalati, questa settimana la Bilancio non esaminerà la legge di bilancio così da consentire alle forze politiche di confrontarsi in vista dell’inizio della discussione delle proposte di modifica previsto per la settimana prossima. (Segui la legge di bilancio sulla pagina dedicata di Nomos). La Cultura, con la Lavoro, dibatterà sul decreto in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La Ambiente dibatterà e svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici. La Trasporti, con la Attività Produttive, ascolterà i rappresentanti di Adiconsum, Altroconsumo e Unione nazionale consumatori, nell’ambito dell’esame delle pdl in materia di organizzazione e funzionamento dei call center e per la protezione dei consumatori. La Attività Produttive domani alle 11.00 ascolterà i rappresentanti di Leonardo, Telespazio, Sitael, dell’Associazione delle imprese per le attività spaziali (Aipas), del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) sul ddl in materia di economia dello spazio. La Affari Sociali proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per dibattere sul ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl per la tutela delle vittime di reati e alcune nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno della prostituzione realizzata attraverso piattaforme telematiche di incontri. Esaminerà, con la Giustizia, il ddl sicurezza. La Giustizia, con la Affari Sociali, proseguirà le audizioni sui ddl in materia di morte volontaria medicalmente assistita. Svolgerà delle audizioni sul ddl sulle spoglie mortali delle vittime di omicidio, sui ddl in materia di successioni e sul ddl relativo al processo telematico. Esaminerà il ddl in materia di spoglie mortali delle vittime di omicidio, il ddl sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale, il ddl sull’autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere, il ddl sulla responsabilità per dolo o colpa grave nell’esercizio della professione forense e il ddl sul procedimento sommario per l’effettiva realizzazione del credito.
La Esteri e Difesa, alle 8.30, ascolterà il Capo di Stato maggiore della Difesa gen. Luciano Portolano sul Documento programmatico per la Difesa per il triennio 2024-2026. La Politiche dell’Ue svolgerà diverse audizioni e si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e la legge di delegazione europea 2024. Dibatterà, poi, sulle disposizioni relative alla data di applicazione e sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Ue. La Bilancio esaminerà gli emendamenti al decreto fiscale.
La Cultura esaminerà il ddl per la valorizzazione e promozione della ricerca, si confronterà sui ddl sugli alunni con alto potenziale cognitivo, sul ddl sulle attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori e sul ddl relativo al contratto di ricerca postdottorale nonché di reclutamento, progressione e trattamento economico dei professori e dei ricercatori. La Ambiente e Lavori Pubblici svolgerà delle audizioni e dibatterà sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al Codice dei contratti pubblici, si confronterà sugli emendamenti sul decreto per la tutela ambientale, e, con la Sanità, sul ddl sull’intelligenza artificiale. La Industria dibatterà sull’affare assegnato sull’artigianato di alta gamma, sui ddl contro lo spreco alimentare ed esaminerà i ddl sul registro nazionale dei pizzaioli professionisti.
La Affari Sociali, alle 14.00 ascolterà il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute. Esaminerà il ddl in materia di lavoro, il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl sulla sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, il ddl sul salario minimo, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico, e il ddl sui disturbi dello spettro autistico.