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La Giornata Parlamentare del 28 maggio 2024: botta e risposta tra Meloni e Schlein sul premierato; il M5S presenta una mozione sullo stato palestinese

C’è fermento in Europa. Macron parla di vento dell’autoritarismo

Sarà l’avvicinarsi del voto o il ritrovato feeling con Marine Le Pen, ma da qualche giorno Giorgia Meloni sembra aver cambiato direzione in Europa. Da un lato la premier continua a ripetere che solo dopo le elezioni il quadro potrà essere chiaro, dall’altro pone l’accento sulla possibilità di un’alleanza diversa alla guida dell’Ue. Intanto, ai partiti europeisti si è rivolto, da Dresda, Emmanuel Macron, scandendo un avvertimento: “Il vento dell’autoritarismo tira ovunque in Europa. Per questo motivo dobbiamo svegliarci!”. Il presidente francese ha lasciato ben poco al caso nella sua missione in Germania, una visita punteggiata dagli incontri con il cancelliere Olaf Scholz che ha avuto un duplice obiettivo: smussare le divergenze degli ultimi mesi e dare nuova linfa all’asse europeista di fronte all’ascesa dell’ultradestra. Nel suo discorso da un palco situato accanto alla Frauenkirche Macron ha voluto anche lanciare un messaggio al fronte dei frugali, Germania inclusa, quello di un “nuovo paradigma” della crescita adeguato alle sfide che ha di fronte l’Ue. “Dobbiamo raddoppiare il nostro bilancio europeo”, ha sottolineato il capo dell’Eliseo, citando l’opzione più detestata dal fronte del Nord, quella del “debito comune”. 

Le parole di Macron danno forza a un messaggio che sia i liberali sia i socialisti da giorni recapitano al Ppe e a Ursula von der Leyen, accusati di aver eccessivamente strizzato l’occhio alle destre e ai sovranisti. “La nostra linea rimane chiara: non collaboreremo né con l’estrema destra né con chi stringerà accordi con loro”, ha sottolineato la capogruppo di S&D Iratxe Garcia Perez. I liberali, guidati proprio dai macroniani, neppure hanno cambiato posizione e considerano non percorribile un’alleanza con Meloni. Una maggioranza tra liberali, popolari e conservatori, al momento sembra impossibile, certo, bisognerà anche vedere sotto quali gruppi si presenteranno le destre e i sovranisti. Il primo segnale è stata l’espulsione di AfD dal gruppo Id, un secondo segnale potrebbe essere l’avvicinamento di Viktor Orban a Ecr o, chissà, anche in Id. Il nocciolo della questione, tuttavia, non cambia: Von der Leyen potrebbe, teoricamente, contare su un sostegno di Meloni ma non può e non vuole sorreggersi su lepenisti, leghisti, orbaniani, spagnoli di Vox. In ogni caso solamente il voto determinerà i prossimi equilibri.

Botta e risposta tra Meloni e Schlein sul premierato

Non c’è stato il confronto televisivo in vista delle europee, ma il duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein va avanti a distanza. Dopo il botta e risposta al Festival dell’Economia di Trento, la presidente del Consiglio e la segretaria dem sono tornate a scontrarsi sulla riforma costituzionale del premierato attualmente all’esame del Senato. Secondo la premier, intervenuta a Rai Radio1, “Io sono partita da quello che avevano chiesto” i partiti all’opposizione, ovvero “non toccare il Presidente della Repubblica”. “Loro hanno cambiato idea” poi “perché in realtà la riforma non la vogliono”, attacca Meloni, mettendo nel mirino Pd e M5S, “forze della conservazione, dello status quo” che “vogliono continuare a fare i governi nel Palazzo”. Schlein coglie al balzo l’accusa rispondendo a margine di un evento elettorale in Calabria: “Mi guardi, le sembra che io rappresenti lo status quo? Sono arrivata da un anno e vengo da un percorso politico che ha sempre contrastato le larghe intese. Quando Giorgia Meloni era già al governo, io andavo ancora all’università”. Guardando al futuro, poi, Meloni non può poi fare a meno di soffermarsi sul referendum: “Vedremo i cittadini che cosa ne pensano, ma per me qui bisogna cambiare perché le cose non hanno funzionato con questi Governi fatti nel Palazzo che pensano di decidere tutto sulla pelle degli italiani”. 

Anche su questo, la Schlein attacca la premier: “È passata nel giro di 24 ore da o la va o la spacca al chi se ne frega dell’esito, io resto. È allucinante la leggerezza con cui questa presidente del Consiglio scambia la Carta costituzionale che ci deve tenere insieme tutti con il suo destino personale. Anche per questo noi ci batteremo contro questa riforma che indebolisce il Parlamento, indebolisce la figura del Presidente della Repubblica e quindi indebolisce la democrazia”. Rispetto alla tempistica della riforma, è invece il sottosegretario Alfredo Mantovano a ricordare che “la stabilisce il Parlamento, certamente non il Governo”: “Noi abbiamo un obiettivo: rispettare gli impegni assunti in campagna elettorale, tra questi quello di dare un senso diretto al voto dei cittadini avendo chiarezza al momento dell’apposizione della propria preferenza sul simbolo elettorale di quali impegni elettorali saranno rispettati e soprattutto di chi governerà la nazione per i cinque anni successivi. Quando ciò avverrà dipende dalla dinamica parlamentare. Certo è qualcosa che puntiamo avvenga in questa legislatura”.

Crosetto critico su Rafah; il M5S presenta una mozione sullo stato palestinese

Con l’offensiva a Rafah “ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso una posizione netta sul conflitto in Medio Oriente e il M5S ha colto la palla al balzo per rilanciare, depositando una mozione alla Camera che chiede al governo il riconoscimento dello Stato di Palestina. Sui social, Crosetto ha spiegato in modo più ampio il significato del suo ragionamento che, ha sottolineato, ha già condiviso con il suo “omologo israeliano”. Ci sono “il riconoscimento del forte e legittimo risentimento che prova Israele in seguito agli attentati del 7 ottobre” e la condivisione di una “necessaria immediata reazione militare su Gaza” ma tutto questo “non può essere disgiunto dalla preoccupazione che effettivamente desta la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e dagli effetti che si stanno registrando in tutto il mondo”. Per Crosetto, il rischio è “far crescere ancor di più e radicare i sentimenti di odio per Israele sia in MO che altrove”. 

Per il M5S “Meloni non può più nascondere la testa sotto la sabbia”. La sfida sul riconoscimento della Palestina è alla premier, ma lo scatto ha messo le altre opposizioni nella condizione di dover decidere se inseguirlo. Il terreno è condiviso ma, col voto alle europee che si fa sempre più vicino, chi parte per primo marca la posizione. Eppure, il percorso è già stato battuto: a metà febbraio, alla Camera vennero discusse una serie di mozioni presentate da PdM5S e Avs che, tra l’altro, chiedevano il riconoscimento della Palestina da parte dell’Ue, ma vennero respinte. Pur senza citare la mozione M5S, il Pd ha ribadito l’orientamento con Chiara Braga: “È tempo di fermare il Governo israeliano. La strage di Rafah segna l’ennesima violenza contro civili, molti bambini. L’Europa faccia la sua parte per imporre il cessate il fuoco e il riconoscimento dello stato di Palestina”. Ci sarà da capire se stavolta le opposizioni riusciranno a presentare una mozione unitaria, prendendo magari le mosse da quella depositata dal M5S. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per la discussione delle interrogazioni. Dalle 14.00 esaminerà la proposta di legge per la riforma del conflitto d’interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione, le mozioni sulla posizione del Governo italiano sulla riforma della governance economica europea e del Patto di stabilità e crescita, la proposta di legge sulla responsabilità dei componenti del Collegio sindacale, e il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell’usura e sull’ordinamento penitenziario. La Giustizia svolgerà delle audizioni sulla pdl per la protezione dei diritti del consumatore nel procedimento di ingiunzione. La Esteri, con la Attività Produttive, dibatterà sulla risoluzione sul progetto “Il turismo delle radici – una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post COVID-19”, ascolterà Gianclaudio Torlizzi, fondatore della società T-Commodity, sui risvolti geopolitici connessi all’approvvigionamento delle cosiddette terre rare, esaminerà la ratifica del Protocollo di emendamento all’Accordo istitutivo dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino relativo alla localizzazione della sede, e la ratifica dell’Accordo di sede tra Italia e il Tribunale unificato dei brevetti. 

La Difesa esaminerà il decreto sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze armate e lo schema di decreto ministeriale del programma pluriennale relativo all’acquisizione per l’Esercito italiano di sistemi controcarro di terza generazione SPIKE con munizionamento e relativi sviluppi addestrativi e logistici. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino del sistema nazionale della riscossione. La Cultura svolgerà delle audizioni sulla pdl per la partecipazione delle persone con disabilità a pubblici spettacoli o a manifestazioni di intrattenimento o di carattere sportivo. La Ambiente esaminerà la risoluzione per apportare modifiche al Codice dei contratti pubblici, concernenti lo svolgimento delle procedure di affidamento, la revisione dei prezzi e l’esecuzione degli appalti. 

La Attività Produttive ascolterà i rappresentanti della Federazione italiana esercenti pubblici e turistici (FIEPET), della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (CNA) e di Confartigianato imprese sulla proposta di legge per il riordino delle norme relative alla concessione di spazi e aree pubbliche d’interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per l’istallazione di strutture amovibili funzionali all’attività esercitata, ascolterà i rappresentanti di Confartigianato imprese e della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (CNA) sulla pdl sugli incentivi per l’acquisto di grandi elettrodomestici a elevata efficienza energetica con contestuale riciclo degli apparecchi obsoleti, esaminerà lo schema di decreto legislativo per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche e ascolterà il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) Roberto Rustichelli sulle criticità del passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia elettrica. 

La Lavoro proseguirà le audizioni sulle pdl per la riduzione dell’orario di lavoro e ascolterà i rappresentanti dell’Inail, sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l’intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro. La Affari Sociali dibatterà sulle pdl per l’assistenza sanitaria per le persone senza dimora, sulle pdl per la prevenzione e la cura dell’obesità e sulla pdl per il finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché di delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all’assistenza sanitaria complementare. 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 15.00 per proseguire il confronto sul ddl costituzionale per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l’abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica, il cosiddetto ddl premierato. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà i ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. La Giustizia, con la Affari Sociali, ascolterà i rappresentanti di enti e associazioni sul ddl relativi alla morte volontaria medicalmente assistita. A seguire esaminerà il ddl per l’introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, il ddl per il contrasto alla surrogazione di maternità e il ddl d’istituzione dell’ordine e dell’albo professionale dei grafologi. La Esteri e Difesa si confronterà sul ddl per la modifica della legge sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali ed esaminerà il ddl di ratifica della Convenzione tra Italia e Libia per l’eliminazione delle doppie imposizioni e per la prevenzione delle evasioni fiscali. 

La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci. La Bilancio esaminerà il decreto in materia di politiche di coesione il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per oggi alle 13.00. La Finanze proseguirà il confronto sullo schema di decreto legislativo per il riordino del sistema nazionale della riscossione. Alle 13.00 la Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche. Esaminerà i ddl sui manufatti e macchine per la pesca tradizionali, i ddl per lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale e sullo schema di decreto legislativo sulla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio. 

L’Industria e Agricoltura svolgerà diverse audizioni ed esaminerà il decreto su agricoltura e imprese di interesse strategico e si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. La Affari Sociali esaminerà il ddl relativo al terzo settore, l’Atto Ue sulle condizioni di lavoro dei tirocinanti e sulla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini, il ddl di semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare, il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl sulla mototerapia, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia e il ddl per la tutela della salute mentale.

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