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Il Governo nomina Panetta a Bankitalia
Dopo giorni di alta tensione, il Governo prova a ricompattarsi scegliendo per la guida della Banca d’Italia Fabio Panetta, che era stato la prima opzione per il ministro dell’Economia. Nove mesi più tardi, Giorgia Meloni punta su di lui per Bankitalia e il Cdm lo indica come Governatore, ruolo in cui l’economista si insedierà a partire dal primo novembre all’indomani della scadenza del mandato di Ignazio Visco. La decisione arriva nella giornata in cui l’esecutivo prende una posizione decisa contro i continui rialzi dei tassi d’interesse della Bce. A inizio giugno Panetta, che fa parte del direttorio della Banca centrale europea, sosteneva che la Bce era “non lontana” dalla fine del suo rialzo dei tassi, notando che “l’inflazione è troppo alta ma non c’è motivo di preoccuparsi”; dall’autunno dovrà affrontare lo scenario da Palazzo Koch, dove ha già lavorato per sette anni, fino al 2019, come vice e poi come direttore generale. L’iter per la nomina è partito nei giorni scorsi con il parere positivo unanime del Consiglio Superiore di Bankitalia il 23 giugno; in Cdm il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha svolto una relazione di presentazione. Come previsto dalla procedura, il decreto di nomina sarà sottoposto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella; con ogni probabilità, Meloni si è già consultata con il Quirinale prima di prendere questa decisione, che ha già l’apprezzamento del Pd e di Matteo Renzi.
Il Governo sceglie Figliuolo come Commissario alla ricostruzione in E-R
Dopo numerose tensioni interne alla maggioranza e tra esecutivo ed enti locali, il Governo ha deciso di affidare a Francesco Paolo Figliuolo il ruolo di Commissario per la ricostruzione sui territori di Emilia Romagna, Marche e Toscana colpiti dalle recenti alluvioni; i governatori delle tre regioni, Stefano Bonaccini, Francesco Acquaroli ed Eugenio Giani, saranno subcommissari. La scelta del generale è arrivata in Cdm e, una volta entrato in vigore il decreto legge sulla ricostruzione, il Governo procederà a formalizzare la nomina con un provvedimento ad hoc. Niente da fare quindi per il governatore dell’E-R Stefano Bonaccini, già Commissario per l’emergenza, che attraverso i canali social non nasconde il disappunto per la strada imboccata dal Governo: “Avevamo proposto una collaborazione istituzionale che valorizzasse i territori e il rapporto diretto con cittadini e imprese, come avvenuto con la ricostruzione post sisma dell’Emilia nel 2012 e lo avevamo fatto insieme ai sindaci, alle associazioni economiche e alle organizzazioni sindacali, con una voce sola. Prendiamo atto che il Governo, dopo due lunghi mesi di gestazione, ha scelto invece un modello centralistico. Una scelta che reputiamo sbagliata ma che, a ogni buon conto, vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia”.
Dopo aver criticato il modus operandi dell’esecutivo, Bonaccini pone un interrogativo legato ai fondi che saranno impiegati per far ripartire il territorio: “Resta da capire con quali strumenti e quali risorse potrà agire da domattina il nuovo Commissario, perché è chiaro che non c’è un minuto da perdere per recuperare il tempo trascorso. Al di là di ogni questione, l’obiettivo su cui collaborare e concentrare ogni sforzo è uno solo: indennizzare subito, al 100%, famiglie e imprese alluvionate, rimettere in sicurezza il territorio riparando argini e strade, far ripartire la Romagna. Siamo pronti a lavorare insieme al nuovo Commissario: sto già rientrando dalla missione istituzionale a New York e gli chiederò di vederci nelle prossime ore”. A difendere l’indicazione di Figliuolo è il Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci: “È persona che gode della fiducia del Governo e lavorerà con il supporto dei presidenti delle tre Regioni. Il generale è stato scelto per le competenze gestionali che ha acquisito in un momento particolarmente drammatico nella vita della nostra nazione”, ovvero nel periodo della pandemia.
Salvini lancia la stretta sulla guida: tolleranza zero su droghe e alcol
Il Cdm ha dato il via libera al ddl sulla sicurezza stradale e la delega per la riforma del Codice della Strada, che impone anche una stretta ai neopatentati: non potranno guidare supercar per i primi tre anni, misura questa introdotta sulla scia del drammatico incidente di Roma che ha coinvolto i giovani youtuber. Nel nuovo Codice entrano poi norme per i monopattini e per la sicurezza dei ciclisti; è prevista anche una delega al Mit per rivedere l’intero sistema di multe e sanzioni stradali. “Nel Codice della strada abbiamo messo l’educazione stradale, la prevenzione, i controlli e poi sanzioni pesanti per chi sbaglia, arrivando alla revoca a vita della patente per i recidivi” mentre ci sarà la “revoca della patente fino a tre anni per chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe”, ha spiegato il Ministro Matteo Salvini. “Il messaggio è molto chiaro: se ti stronchi di canne, ti impasticchi in discoteca o sniffi a tempo perso e ti metti al volante, lucido sì o lucido no io ti ritiro la patente e fino a tre anni non la rivedi più”.
Stretta sull’uso dei telefonini alla guida o per chi va contromano: in questi casi scatta la sospensione breve della patente da 7 giorni fino a 20 se non si è “un virtuoso” della strada e si hanno meno di 20 punti sulla patente. Il nuovo Codice prevede, inoltre, più garanzie per i ciclisti, “che verranno protetti soprattutto in caso di sorpassi”: sarà infatti “obbligatorio” tenere una distanza di un metro e mezzo quando si sorpassa una bicicletta. Nel testo spazio anche a norme sui monopattini: obbligatoria la targa, l’assicurazione e l’uso del casco. Per chi circola senza assicurazione è prevista una sanzione da 100 a 400 euro, mentre per chiunque circoli con un monopattino privo d’indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote viene comminata una multa da 200 a 800 euro. Inoltre i monopattini elettrici noleggiati dovranno essere dotati di un meccanismo che li blocchi se escono dalle aree consentite. Nel Ddl sono comprese poi modifiche in materia di sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, nuove sanzioni per la sosta vietata, nuove norme sulle ztl e sugli autovelox. Da ultimo l’educazione stradale.
Le opposizioni cercano un’intesa sul salario minimo
Uniti almeno sul salario minimo: le opposizioni ci provano e in una riunione alla Camera cercano un’intesa su uno dei pochi temi che vede uniti Pd, M5S, Avs e Azione. Partire dai temi, d’altro canto, è la via indicata più volte negli ultimi mesi da Elly Schlein e da Giuseppe Conte per concretizzare il dialogo fra le forze alternative al Governo. In Parlamento, alla Camera, ci sono da tempo varie proposte di legge in discussione in Commissione Lavoro; ora sono in corso le audizioni e a luglio c’è la possibilità che si entri nel vivo dell’esame; questa riunione punta a vedere se sia possibile convergere su un unico testo: “Il salario minimo è un punto che sta a cuore a tutti quanti” ha spiegato la responsabile Lavoro della segreteria del Pd Maria Cecilia Guerra, “Piuttosto che andare avanti con sei disegni diversi stiamo lavorando tecnicamente a una proposta unica”.
“Il clima è stato costruttivo: ci unisce, difatti, l’intenzione di dare al Paese una misura che riteniamo fondamentale. Stiamo lavorando su alcuni aspetti tecnici con l’intento di chiudere il testo stesso entro qualche giorno”, è l’auspicio di Nunzia Catalfo del M5S. Nella riunione delle opposizioni ci si è confrontati ma si è notata un’assenza, quella di Italia Viva che, interpellata, fa sapere di non essere stata invitata; se questo potrà essere fonte di ulteriori nervosismi si vedrà, il deputato di Avs Franco Mari assicura però che ora l’impegno è a “fare presto”. Evidente però che si tratti di una partita interna al centrosinistra, capace di segnare un punto a favore di un campo allargato alternativo alla maggioranza e che però difficilmente vedrà la luce perché per andare in porto avrebbe bisogno del sostengo della maggioranza: a partire dalla premier Giorgia Meloni, gli esponenti dei partiti delle forze di Governo hanno espresso molte perplessità.
Sulle accuse di Report la Santanchè riferirà al Senato il 5 luglio
L’appuntamento è fissato per mercoledì 5 luglio: alle 15.00, la ministra per il Turismo Daniela Santanchè prenderà posto tra i banchi del Governo e all’Aula di Palazzo Madama riferirà sulla sua attività di imprenditrice in seguito alle polemiche sollevate dall’inchiesta giornalistica: dopo giorni di botta e risposta tra maggioranza e opposizione, la Ministra sarà chiamata a dare chiarimenti al Parlamento. La decisione arriva nella conferenza dei capigruppo del Senato e scontenta chi dalle opposizioni chiedeva una reazione più celere. In molti auspicavano che la data decisiva fosse quella di giovedì 29 giugno, alla fine, però, tra la festa di san Pietro e Paolo, patroni di Roma, e l’indisponibilità di alcuni gruppi, si è optato per il primo giorno utile. Alcuni, in Transatlantico, fanno notare che si è preferito fissare l’intervento al Senato al ritorno di Giorgia Meloni dal Consiglio europeo. La premier, dunque, prima di volare a Bruxelles, lascerà il caso Santanché in un cassetto e non è detto che non subisca ulteriori scossoni: nei loro ragionamenti, molti parlamentari di maggioranza rivelano il timore di nuovi sviluppi dell’inchiesta nel giro di pochi giorni, che potrebbero portare a decisioni radicali. Intanto, una cosa è certa: quella di mercoledì 5, in Senato, sarà un’informativa e non un’interrogazione come volevano le opposizioni.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 e ascolterà le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno 2023; alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata (question time). Dopo che ieri è stata votata la fiducia, dalle 16.00 concluderà l’esame del decreto, già approvato dal Senato, per l’inclusione sociale e l’accesso al lavoro.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali dibatterà sulla pdl per il riconoscimento della lingua italiana come lingua ufficiale della Repubblica e la proclamazione dell’inno nazionale. La Giustizia esaminerà la pdl sull’introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche, la pdl per l’assunzione d’informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere e, con la Affari Sociali, sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità il Forteto. La Esteri esaminerà la risoluzione sull’impegno dell’Italia a favore del disarmo nucleare e quella sulla stabilizzazione e l’integrazione europea dei Balcani Occidentali. La Difesa proseguirà le audizioni sulla risoluzione sul programma Soldato sicuro, esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d’arma. La Finanze entrerà nel vivo della discussione sugli emendamenti alla delega al Governo per la riforma fiscale. La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche e, assieme alla Lavoro, dibatterà sulla risoluzione sui lavoratori del settore dello spettacolo.
La Ambiente esaminerà la pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale, e si confronterà sull’avvio di un’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia (deliberazione di una proroga del termine). Assieme alla Attività Produttive, esaminerà l’Atto Ue sugli imballaggi e i rifiuti d’imballaggio. La Trasporti dibatterà sulla legge quadro in materia di interporti. La Attività Produttive proseguirà le audizioni sulle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti. La Affari Sociali si confronterà sul Piano europeo di lotta contro il cancro, esaminerà le pdl per l’istituzione del servizio di psicologia di base nell’ambito del SSN, la pdl per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche, le pdl per l’assistenza sanitaria per le persone senza dimora e le risoluzioni sulle politiche del farmaco. La Agricoltura ascolterà il Commissario straordinario alla peste suina africana (PSA) Vincenzo Caputo in merito all’evoluzione della situazione epidemiologica e alle nuove iniziative da assumere per l’eradicazione della malattia. Infine, la Politiche dell’Ue proseguirà il ciclo di audizioni sull’Atto Ue sulla politica di ciberdifesa dell’UE.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione del decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale. Dalle 15.30 dibatterà sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue del 29 e 30 giugno 2023.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale e svolgerà diverse audizioni sulle pdl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci.
A seguire esaminerà il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, il ddl per riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, il ddl per l’istituzione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna per il Parlamento europeo, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, il ddl per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, il ddl per la detenzione delle armi da fuoco e il rilascio del porto d’armi, il ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell’amianto, il ddl per la nascita dell’Osservatorio per il sostegno psicologico alle Forze di polizia, il ddl sull’ordinamento della Polizia locale, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, il ddl d’istituzione di una Commissione di verifica degli statuti dei partiti politici, ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali, il ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci.
La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci. Con la Ambiente e Lavoro, dibatterà sui ddl per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica. La Esteri e Difesa incontreranno gli esponenti del think tank ucraino Center for Defence Strategies (CDS). La Politiche dell’Ue proseguirà il confronto sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Cultura dibatterà sul ddl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e l’istituzione dei nuovi Giochi della gioventù. La Industria e Agricoltura esaminerà il ddl per la revisione del sistema d’incentivi alle imprese. La Affari Sociali e Lavoro ascolterà il Coordinatore del tavolo tecnico interistituzionale per l’edilizia sanitaria sull’indagine conoscitiva sulla ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, anche nel quadro della Missione 6 del PNRR.