Nonostante lo spoglio lento, l’esito delle elezioni regionali in Molise sembra assegnare nettamente la vittoria al candidato del centrodestra Francesco Roberti, stabilmente intorno al 62,3%, sullo sfidante del centrosinistra Roberto Gravina, intorno al 36,2%. La regione più piccola d’Italia conferma così la coalizione del presidente uscente Donato Toma e soprattutto, a livello nazionale, l’ottimo stato di salute della maggioranza di Giorgia Meloni, un segnale di fiducia, in particolare, per Forza Italia, partito di Roberti (sostenuto anche da FdI, Lega, Udc, Popolari, Molise che Vogliamo e Noi Moderati Roberti Presidente), al suo primo confronto con le urne dopo la scomparsa del leader Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, ha ricordato il neo presidente, “è stato un insegnamento anche per questa campagna elettorale: appena uscito dall’ospedale non solo mi ha chiamato e mi ha incoraggiato, ma mi ha detto che si metteva a totale disposizione perché è sempre stato legato al Molise”. Questa vittoria, ha confermato, “è dedicata a lui” perché “era una persona instancabile, molto sensibile. Si merita tutto questo, ci manca molto”.
Sulla stessa linea il coordinatore nazionale di Fi e vicepremier Antonio Tajani, secondo il quale il voto molisano “onora la memoria” di Berlusconi e “conferma ancora una volta la validità del suo progetto politico”. Sul fronte opposto il pentastellato Roberto Gravina, sostenuto anche da M5S, Pd, Avs, Socialisti, Costruire Democrazia e Gravina Presidente, ha pagato soprattutto il crollo del proprio partito che, da prima forza della regione nel 2018, si è ridimensionato fino al terzo posto nella coalizione sconfitta, dietro alla lista civica del candidato presidente e al Pd. “Se ci fosse Berlusconi farebbe la battuta calcistica: abbiamo fatto il triplete” ha continuato Roberti riferendosi al ridimensionamento del M5S nelle ultime tornate elettorali. La foto scattata in campagna elettorale a Campobasso con la segretaria dem Elly Schlein insieme al leader pentastellato Giuseppe Conte e a quello di Si Nicola Fratoianninon passerà dunque alla storia, a differenza di quella di Vasto del 2011, come emblema del nuovo “campo largo”, anche se la stessa Schlein ha invitato a non mettere in scena la replica del dopo-amministrative invitando i suoi a evitare “psicodrammi” visto che il risultato era più che atteso.
Il Governo punta a rinviare la ratifica del Mes a dopo l’estate
Il Governo lavora per il rinvio della ratifica del Mes a dopo la pausa estiva del Parlamento, con l’obiettivo di trovare nei prossimi mesi una quadra con la Lega e parte di Forza Italia. A Giorgia Meloni serve tempo e proprio questo si sta spiegando a Bruxelles in una serrata interlocuzione che sembra dare i primi frutti, tant’è che un portavoce della Commissione affronta il tema con toni concilianti limitandosi a ricordare che “la ratifica del trattato Mes modificato aggiungerebbe un ulteriore livello di protezione per i cittadini dell’area dell’euro e migliorerebbe la resilienza complessiva dell’Europa” ma che, comunque, “è chiaro che la decisione finale sulla questione spetta al Parlamento italiano”. Sul fronte interno è partita dal giorno della diffusione della lettera del Mef alla Camera, favorevole al meccanismo salvastati, l’interlocuzione politica per lo slittamento della discussione parlamentare a settembre.
Domani è attesa una Capigruppo che dovrebbe prendere una decisione e sarà determinante un accordo perché proprio in quelle ore la Commissione esteri di Montecitorio voterà il progetto di legge di ratifica, pronto ad essere discusso in Aula il 30 giugno. Giorgia Meloni ha già detto con chiarezza che sarebbe “opportuno” un rinvio anche perchè nelle stesse ore la premier sarà in Aula per le consuete comunicazioni che precedono il Consiglio europeo. L’obiettivo dunque è scavalcare l’estate, un tempo che sembra essere stato metabolizzato, con qualche difficoltà, anche in Europa. A Bruxelles non si vogliono quindi far barricare su un eventuale slittamento del voto dal 30 giugno a settembre, l’obiettivo principale era e resta quello di avere la ratifica in tempo utile affinché dal primo gennaio del 2024 il Mes possa assolvere la funzione di backstop per la garanzia sui depositi bancari dei risparmiatori, così come era stato previsto nel 2021 quando venne varata la riforma.
L’Ue firmerà l’intesa con la Tunisia
L’Ue e la Tunisia si apprestano a firmare l’atteso Memorandum d’intesa che potrebbe portare ad una svolta nella cooperazione sull’immigrazione attraverso la rotta del Mediterraneo. A Bruxelles restano prudenti, ma questa volta l’accordo sembra davvero vicino: a firmarlo, oggi a Tunisi è atteso il Commissario all’allargamento e alla politica di vicinato Oliver Varhelyi e lo schema dell’intesa potrebbe essere quello concordato in occasione della visita a Cartagine di Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte: Bruxelles verserà subito 150 milioni di euro mentre l’esborso di altri 900 milioni resta legato all’intesa tra Tunisi e il Fondo Monetario Internazionale. A preannunciare l’accordo è stato il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Affari Esteri che ha anche affrontato il dossier tunisino: “Varhelyi firmerà l’accordo per il pacchetto di aiuti alla Tunisia nella parte che prevede il sostegno contro il traffico di esseri umani”, ha sottolineato, augurandosi che alla fine i fondi “siano più di 150 milioni”.
Nelle prossime ore si comprenderanno meglio i termini del Memorandum e si capirà quali saranno i punti cofirmati da Varhelyi e Saied. Di certo, la dichiarazione congiunta siglata all’inizio di giugno prevede una partnership che non tocca solo il tema dei migranti, ma va dall’energia agli scambi culturali e che, nella lettera inviata ai 27 in vista del Consiglio europeo sul tema flussi, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha definito uno “standard” per analoghi accordi di cooperazione con i Paesi terzi. L’obiettivo dell’Ue resta quello di rafforzare i confini esterni e concretizzare le politiche dei rimpatri non solo con i Paesi di origine, ma anche con quelli di transito. La presidente della Commissione ha anche annunciato un ulteriore lavoro sulla roadmap del sistema di Dublino e “un maggior coordinamento” nelle attività Sar nel Mediterraneo dopo il naufragio di Pylos.
La Santanchè non si dimette e riferirà alla Camere
Daniela Santanchè, ministro del Turismo, non arretra di un passo mentre si prepara a riferire in Parlamento. Per ora regge la sponda della maggioranza mentre le opposizioni attaccano ma con cautela in attesa delle sue spiegazioni in Aula, un appuntamento la cui tempistica non è ancora chiara in attesa della riunione dei capigruppo in Senato, prevista nelle prossime ore. “Risponderò su tutto, sono 23 anni che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate preoccupazioni e aspettate serenamente”, ha replicato ai giornalisti che le chiedevano se avesse intenzione di dimettersi, “Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?”, ha aggiunto da Milano congedandosi con una battuta: “Se sono serena? La parola serena porta sfiga”. Che abbia il sostegno del centrodestra è lei stessa a farlo capire precisando che “la maggioranza sia non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose per far sì che la maggioranza non sia compatta”.
In effetti la premier Giorgia Meloni, dopo qualche giorno di esitazione e tante polemiche, è scesa in campo riconoscendo l’importanza politica di un chiarimento e garantendo che la sua compagna di partito farà tutto quello che sarà necessario, compreso l’intervento davanti al Parlamento, per dare tutte le spiegazioni sulla gestione delle sue aziende, mossa peraltro chiesta a gran voce da tutte le opposizioni che decideranno una eventuale mozione di sfiducia individuale solo dopo averla ascoltata. Le accuse di Report sono pesanti e piuttosto dettagliate: la trasmissione di Rai3 accusa la Santanchè di aver prodotto nelle sue aziende “bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte del tanto celebrato Made in Italy messe in difficoltà o addirittura strozzate dal mancato saldo delle forniture”, nonché l’uso della cassa integrazione covid durante la pandemia.
Alla Camera
Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 19.30 per il voto di fiducia e la successiva approvazione definitiva del decreto, già approvato dal Senato, per l’inclusione sociale e l’accesso al lavoro.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Bilancio, esaminerà il decreto per gli Enti territoriali, per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico. La Giustizia svolgerà delle audizioni sulle pdl sugli illeciti agro-alimentari e alcune sulle pdl di modifica al Codice penale in materia di prescrizione del reato. La Esteri ascolterà la Segretaria generale dell’Organizzazione internazionale italo-latino americana (IILA) Antonella Cavallari sullo stato delle relazioni tra Italia e i Paesi della regione latino-americana e caraibica. La Difesa proseguirà le audizioni sulla risoluzione sul programma Soldato sicuro, esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d’arma e ascolterà l’Amministratore Delegato di Simmel Difesa Paolo Reginaldi sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi d’interesse per la dotazione di mezzi del settore della difesa.
La Cultura proseguirà le audizioni sull’impatto della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica sui settori di competenza della Commissione. La Ambiente esaminerà la pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale. La Trasporti svolgerà delle audizioni sulle prospettive della mobilità “Verso il 2030, dalla continuità territoriale all’effettività del diritto alla mobilità extraurbana”, e alcune sulle risoluzioni sul conseguimento della patente di guida, sul documento unico di circolazione, sugli uffici della Motorizzazione civile e sulla revisione dei veicoli pesanti. Alle 13.00, assieme alla Politiche dell’Ue e alle rispettive del Senato, ascolterà la Commissaria europea per i trasporti Adina Vălean. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la giusta retribuzione e il salario minimo e alcune sulle pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sul Piano europeo di lotta contro il cancro. La Agricoltura svolgerà delle audizioni sull’emergenza legata alla presenza del patogeno Xylella fastidiosa nella regione Puglia, sulla pdl relativa alla denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali e sulla pdl per la disciplina dell’ippicoltura.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per la discussione del decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale e sulla deliberazione del Cdm in merito alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali. A seguire si confronterà su diverse ratifiche di trattati internazionali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale e svolgerà diverse audizioni sulle pdl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci.
A seguire esaminerà il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, il ddl d’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Orlandi e Gregori, il ddl per riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, il ddl per l’istituzione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna per il Parlamento europeo, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, il ddl per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, il ddl per la detenzione delle armi da fuoco e il rilascio del porto d’armi, il ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell’amianto, il ddl per la nascita dell’Osservatorio per il sostegno psicologico alle Forze di polizia, il ddl sull’ordinamento della Polizia locale, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, il ddl d’istituzione di una Commissione di verifica degli statuti dei partiti politici, ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali, il ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci.
La Giustizia esaminerà i ddl per il danneggiamento di beni culturali e artistici, il ddl sul reato di tortura, il ddl sul legittimo impedimento del difensore, il ddl sulla delinquenza minorile, i ddl sulla geografia giudiziaria, il ddl per il contrasto alla delinquenza minorile, il ddl relativo alla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e la lite temeraria, e il ddl per l’elezione di componenti del Consiglio superiore della magistratura. La Finanze ascolterà i rappresentanti di Caltagirone Group e AssoFintech, i proff. Giuseppe Vegas e Raffaele Lener, sul disegno di legge sugli interventi a sostegno della competitività dei capitali. La Cultura ascolterà i rappresentanti di Amazon Prime e dell’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e digitali (ANICA) sull’affare assegnato relativo ai compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme in streaming. La Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Assoferr, Asstra, Confetra, Fercargo e Fermerci sui contratti di programma stipulati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con la società Rete ferroviaria italiana per il periodo regolatorio 2022-2026 – Parte servizi e Parte investimenti. La Industria e Agricoltura esaminerà i ddl sulla produzione e vendita del pane, il ddl per la revisione del sistema d’incentivi alle imprese. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il ddl per l’istituzione della giornata nazionale per la prevenzione veterinaria.