È disgelo tra Meloni e Macron. L’interesse nazionale prevale
Ieri all’Eliseo c’è stato il faccia a faccia tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni. L’incontro, durato un’ora e quaranta, mostra con chiarezza quanto ci fosse da discutere tra i leader di Francia e Italia dopo le tensioni degli scorsi mesi che hanno richiesto una lunga preparazione diplomatica oltre che l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era stato a Parigi lo scorso 7 giugno. Alla fine, la premier è soddisfatta: “L’incontro è andato bene” e “mi sembra che ci siano importanti punti di convergenza”; la volontà è quella di lavorare insieme, in modo “pragmatico”, fa sapere l’Eliseo. “Le relazioni personali tra me e Macron tutte le volte che ci siamo incontrati sono state sui contenuti”, precisa la Meloni, aggiungendo che “non leggerei la politica estera come se fosse una relazione tra ragazzini che litigano e fanno pace, sono gli interessi delle nazioni che vengono prima di tutto e mi pare che ci siano diversi punti di interesse comune tra Italia e Francia”.
Anche Macron da parte sua conferma che “i legami fra le nostre società, economie, artisti e università fanno vivere ogni giorno la relazione unica fra Italia e Francia: talvolta vi possono essere delle controversie ma sempre in un contesto rispettoso”. Tra i dossier su cui collaborare Meloni ha messo naturalmente come prioritaria la questione dei migranti, anche in vista del Consiglio europeo di fine mese: la Premier auspica che da Bruxelles arrivino “passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco, cioè la difesa della dimensione esterna”. Su questo la premier trova il sostegno di Parigi: “Vogliamo rafforzare il controllo delle frontiere esterne di cui fa parte anche l’Italia come Paese di primo accesso, trovare l’equilibrio giusto di solidarietà e responsabilità di tutti i Paesi”, assicura l’inquilino dell’Eliseo.
Sulla riforma del Patto di stabilità Macron non si sofferma, ma la posizione francese è abbastanza vicina a quella italiana. Per la Premier “Non possiamo consentire” che nel nuovo Patto di stabilità “tornino parametri oggi inadeguati, la grande sfida della nuova governance deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche, transizione verde e digitale, difesa e sostegno all’Ucraina, non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo”. Piena condivisione di vedute, infine, sul sostegno “fino a quando ce ne sarà bisogno” all’Ucraina. Nell’incontro non si è parlato di dossier come la Tav, né degli interessi italiani di Vivendi, ma in futuro “potrà capitare l’occasione”. Allo stesso modo, non si è discusso del sostegno francese alla candidatura di Riad come sede dell’Expo 2030: Meloni è arrivata a Parigi anche per un evento all’ambasciata italiana e per appoggiare la candidatura di Roma all’assemblea del Bie: “Non mi permetto di sindacare le scelte degli altri, Roma è un’ottima scelta che possono fare ancora 179 Paesi, ci concentriamo su chi ancora non ha espresso le sue preferenze e vedremo”.
Passano le mozioni sul Pnrr. Fitto rassicura, Schlein attacca
Alla Camera passa la mozione di maggioranza sul Pnrr ma le opposizioni ottengono il parere favorevole dal Governo e poi il voto sui loro testi solo sul punto relativo all’esclusione dell’uso dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per armamenti e munizioni. Anche al Senato va in scena un copione analogo. A Montecitorio il dibattito è acceso. Il Ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto segnala che “questo Governo in due mesi ha raggiunto i 30 obiettivi mancanti, oltre ai 25 già raggiunti precedentemente. Si è poi aperto un confronto con la Commissione Ue, che io ritengo si chiuderà nelle prossime ore positivamente, e lo abbiamo fatto con uno spirito costruttivo, per cui vedo difficile che si possano individuare responsabilità o ritardi da parte di questo Governo” e aggiunge: “Il Governo Meloni non ha alcuna intenzione di utilizzare i fondi del Pnrr per interventi che possano finanziare le armi. Lo ha abbiamo già ribadito in tutte le occasioni”. In Aula prende, quindi, la parola la segretaria del Pd Elly Schlein che attacca: “Sono passati mesi, rischiamo di perdere miliardi e ancora non ci avete spiegato quali siano le modifiche che volete fare a questo piano. Ditelo all’Italia se non lo volete dire a noi in quest’Aula”.
E non solo: “L’atteggiamento di questo Governo è inspiegabile. Che la destra non ci abbia mai creduto ce lo dimostra il fastidio con cui sta affrontando il tema dell’attuazione. Credo siano da stigmatizzare questi primi mesi del Governo in cui avete colpito i più fragili, i più poveri. Sono anche preoccupata dalle dichiarazioni del ministro Nordio che legittimano l’evasione fiscale. Ci faccia capire se la linea del governo Meloni è usare la clava sui poveri e fare le carezze agli evasori, perché noi non siamo d’accordo”. Secca la replica del capogruppo a Montecitorio di FdI Tommaso Foti: “Anziché preoccuparsi di criticare il Governo e sperare che gli obiettivi del Pnrr non siano raggiunti tifando contro l’Italia, meglio farebbe Schlein a preoccuparsi delle dure critiche che una parte significativa dei dirigenti del Pd le rivolge”. Per il capogruppo del M5S Francesco Silvestri “Quello che si sta facendo sul Pnrr sta trasformando il sogno di un intero Paese in un incubo”. Non finisce qui, perché a un certo punto i Cinquestelle abbandonano l’Aula per protesta, dopo le sospensioni da 10 a 15 giorni e il richiamo scritto arrivati all’indirizzo dei deputati del Movimento che il 30 maggio scorso occuparono la Giunta per le elezioni.
Il Senato commemora Silvio Berlusconi. Il M5S sceglie il silenzio
Il Senato ricorda per l’ultima volta il senatore Silvio Berlusconi ma l’abbraccio non è completo. In aula, a segnare la distanza dal Cavaliere è il movimento di Giuseppe Conte che resta in silenzio, muto e fermo. Nessun senatore del Movimento 5 Stelle applaude per tutta la cerimonia, lunga un’ora e mezza, e nessuno interviene. Scelta di coerenza perché “nei giorni scorsi abbiamo già espresso la nostra opinione riguardo alla storia politica di Berlusconi e su questo non abbiamo cambiato idea”. Resta il rispetto per la famiglia dell’ex premier ma “senza ipocrisia”. A parte il M5S, il ricordo del fondatore di Forza Italia scorre con vicinanza, commozione e parole di rispetto; tra le più sentite quelle di Licia Ronzulli. Orgoglioso dell’amicizia con Berlusconi da cui lo divideva solo la fede interista, il presidente del Senato Ignazio La Russa apre così il ricordo: “Berlusconi non c’è più o forse in qualche modo c’è più di prima”, quindi invita a mettere “per un attimo nell’angolo odiatori impenitenti” e far emergere “il giudizio sulla unicità dell’uomo”.
Unica voce fuori dal coro più netta, e per questo contestata dal vociare di alcuni parlamentari del centrodestra, Julia Unterberger: la senatrice esponente delle Autonomie definisce l’ex premier “divisivo come pochi altri” e cita il suo “populismo che poi ha fatto da modello a figure come Trump”. Alla commemorazione partecipa anche gran parte del Governo: dal vicepremier Antonio Tajani, che di Berlusconi è stato fedelissimo ed è destinato a prendere le redini di Fi fino al prossimo congresso, all’altro vicepremier Matteo Salvini: da milanista, il leghista omaggia l’alleato con una pochette rossonera nel taschino, ammette che mancheranno “il genio, la guida, i consigli, il sorriso e i rimproveri”, ma guarda avanti: “Il nostro dovere è portare avanti la sua straordinaria eredità di valori”. Nega invece che possa esserci un erede del Cavaliere Matteo Renzi: “Togliamoci dalla testa che qualcuno possa raccoglierne l’eredità politica”; unico consiglio che dà a Giorgia Meloni e Salvini è di ricordarsi che nel 1998 “Berlusconi scelse la strada del popolarismo europeo”, perché “l’esperienza della destra in questo Paese ha un senso se è collocata in una grande famiglia europea”. Dal Pd un omaggio rispettoso nonostante la distanza politica: il capogruppo Francesco Boccia ribadisce che “Da avversari tributiamo l’ultimo saluto politico all’uomo che ci ha lasciato. Lo facciamo con rispetto, ma anche con la considerazione che l’idea di società che vogliamo è molto diversa dalla sua”.
Alla Camera
Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per il confronto sul decreto sulle disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale. A seguire esaminerà la proposta di legge di delega al Governo sull’esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza in caso d’impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura, la pdl sull’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e l’istituzione dei relativi albi professionali, e le mozioni sulle iniziative a favore dell’adeguatezza dei trattamenti previdenziali, con particolare riferimento all’importo delle pensioni minime. A seguire dibatterà sulla pdl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’operato del Governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del COVID-19, e sulla proposta di legge per la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata (question time).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni sulle pdl sugli illeciti agro-alimentari. La Esteri ascolterà i rappresentanti di Euromed Rights sulla recente evoluzione della situazione politico-istituzionale in Tunisia ed esaminerà la proposta ratifica ed esecuzione dell’Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES). La Finanzeproseguirà la discussione sulla delega al Governo per la riforma fiscale e si confronterà sulla pdl per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti. La Ambiente svolgerà delle audizioni, esaminerà la pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale e ascolterà Antonello Pasini, primo ricercatore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del CNR, sulle iniziative per contrastare il cambiamento climatico. La Trasporti svolgerà delle risoluzioni sul conseguimento della patente di guida, sul documento unico di circolazione, sugli uffici della motorizzazione civile e sulla revisione dei veicoli pesanti. La Attività Produttive proseguirà le audizioni sulle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la giusta retribuzione e il salario minimo. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sul Piano europeo di lotta contro il cancro. Infine, la Politiche dell’Ue proseguirà il ciclo di audizioni sull’Atto Ue sulla politica di ciberdifesa dell’UE.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato, con voto di fiducia, il decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per la discussione sul decreto per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre, il ddl per riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, il ddl per l’istituzione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna per il Parlamento europeo, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, il ddl per la detenzione delle armi da fuoco e il rilascio del porto d’armi, il ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell’amianto, il ddl per la nascita dell’Osservatorio nazionale per il sostegno psicologico alle Forze di polizia, il ddl sull’ordinamento della Polizia locale, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, il ddl d’istituzione di una Commissione di verifica degli statuti dei partiti politici, ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali e diritti umani, il ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci e il ddl d’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Orlandi e Gregori.
La Giustizia dibatterà sul ddl per l’elezione di componenti del Consiglio superiore della magistratura e proseguirà le audizioni sul tema delle intercettazioni. Esaminerà i ddl per il danneggiamento di beni culturali e artistici, il ddl sul reato di tortura, il ddl per il contrasto alla delinquenza minorile, il ddl relativo alla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e la lite temeraria e i ddl sulla geografia giudiziaria. La Politiche dell’Ue proseguirà il confronto sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea ed esaminerà il decreto anti-infrazioni. La Industria e Agricoltura, assieme ad Affari Sociali e Lavoro, ascolterà i rappresentanti di Nas, Efsa, Federbio, Assica, Assalzoo, Legambiente, Copagri, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul ddl sul divieto di produzione e d’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.