Fitto interviene alle Camere sul Pnrr. Critiche le opposizioni
Dopo giorni di polemiche, il ministro Raffaele Fitto interviene alla Camera e al Senato sulla revisione del Pnrr. Per il ministro “il confronto costante con la Commissione Ue sta producendo risultati positivi”. Per poi assicurare che la rimodulazione del Piano, “per detta della stessa Commissione Ue, si completerà entro il 2023 e ci consentirà di avere, entro l’anno, i 35 miliardi della terza e della quarta rata”. Quindi “le nuove misure non sono oggetto di definanziamento”, garantisce il ministro, mandando un messaggio anche “ai sindaci, con i quali ho parlato, o a chi ha immaginato scenari catastrofici: gli interventi del Pnrr vanno avanti regolarmente”, “non c’è alcuna interruzione” e “lavoreremo per salvaguardare tutti gli interventi”. Un “pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali”. A sollevare incertezze è però il Servizio studi della Camera, che in un dossier sottolinea l’attuale mancanza di coperture per i progetti esclusi, perché non si specifica “quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr” per “un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Tali misure dovranno essere rifinanziate con altre fonti”.
La replica di Fitto arriva dal Senato, dove nel pomeriggio si sposta la discussione. “Il definanziamento degli interventi si concretizzerà al termine del confronto con la Commissione Ue e sarà quello il momento in cui andremo a riarticolare i finanziamenti degli interventi con gli altri fondi europei”. Ma la linea del ministro non convince le opposizioni. “Ci avete fatto attendere per 10 mesi queste modifiche” da cui il “Parlamento è stato esautorato”, attacca Elly Schlein: “Dieci mesi che avete passato non ad attuare i progetti del Pnrr, ma a deciderne la cancellazione per 16 miliardi”. Secondo la leader dem “è sempre più evidente che vi siano due diverse Meloni, una che qualche giorno fa ha fatto un video per annunciare la necessità di un grande piano di prevenzione del dissesto idrogeologico e l’altra che guida un governo che ha appena scelto di tagliare risorse destinate esattamente a questo scopo. Chi volete prendere in giro?”, si chiede, offrendo aiuto: “Noi ci siamo”. Non meno duro il leader di Azione Carlo Calenda: “La marea di chiacchiere, giustificazioni, recriminazioni sul Pnrr nasconde un punto e uno solo: siamo incapaci di gestire, implementare e spendere. Per questo stiamo fallendo l’obiettivo. Fine”.
Zaia rilancia polemicamente sull’autonomia. Calderoli rilancia: entro il 2024
A Cervia, alla festa della Lega Romagna c’è ancora tensione per le frasi infuocate del presidente della Regione Veneto Luca Zaia sull’autonomia differenziata. “Se non arriva nel 2024 fallisce il governo”, ha detto ai militanti romagnoli. Ultimatum poi ammorbidito nel corso della giornata. Il fallimento, spiega, sarebbe relativo “all’impegno preso con i cittadini”. “Non fare l’autonomia significa venire meno a un patto. E quando il patto si rompe non si sa mai da che parte vanno i cocci”, ha affermato Zaia. La metafora dei “cocci” fa sobbalzare più di qualcuno e i telefoni dello staff del presidente del Veneto cominciano a squillare. Il dubbio ricorrente è se la frase di Zaia possa essere un messaggio interno alla Lega. Magari nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, che a Cervia ha mostrato il suo profilo più “governista”, non menzionando affatto il cavallo di battaglia degli amministratori del Nord e rilanciando i “cinque anni di governo del centrodestra”.
I più vicini a Zaia, però, smentiscono. E allontanano anche l’ipotesi che quella tra il presidente e Salvini sia stata una mossa concordata: prima la linea soft della Lega di governo, e poi quella dura del partito dei territori. “No”, ripetono da più parti, “l’obiettivo è comune: portare a casa un risultato che aspettiamo da più di vent’anni”. E a ribadirlo arriva il primo firmatario del disegno di legge in discussione in Senato. Per il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli il via libera al ddl si concretizzerà entro l’inizio del prossimo anno. Un risultato che, per qualcuno, si potrebbe raggiungere anche prima. Ma il senatore leghista vuole andare avanti “senza accelerazioni e senza stop”, con la massima disponibilità al dialogo, purché lo si faccia nel merito. Calderoli si rivolge alla platea di Cervia in collegamento video.
Renzi rilancia sul premierato, sfida la maggioranza e bacchetta le opposizioni
A pochi giorni dalla pausa estiva Matteo Renzi riapre il dibattito sulle riforme istituzionali. In conferenza stampa presenta una pdl sull’elezione diretta del premier. “Firmo davanti a voi un disegno di legge di riforma costituzionale che il governo Meloni non ha avuto la forza di fare in nove mesi”. “Un testo di quattro articoli dove il presidente del consiglio è eletto contestualmente alle elezioni delle Camere e nomina e revoca i ministri”. Al grido di “Basta giochi di palazzo, ridiamo il ruolo di arbitro al cittadino”, Matteo Renzi tira in ballo anche il presidente del Senato: “La Russa facci votare” è il suo appello affinché palazzo Madama “rinunci a una settimana di ferie” per accelerare anche su salario minimo e Salva Italia le altre due proposte con le quali, il primo agosto, lancia la sua sfida al governo. Con una mossa a sorpresa sui tempi, ma non sui contenuti, il leader di Italia viva scavalca dunque la maggioranza sul primo cittadino d’Italia e pesta i piedi a Pd e M5S su salario minimo sostenendo che un fondo esiste già e puntando sulla proposta della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori agli utili.
I gruppi evitano di commentare le sue parole e in molti si chiedono se l’affondo di Renzi è da interpretare come un intervento a gamba tesa sulla maggioranza o un assist a Fratelli d’Italia. Certo è che per i meloniani si tratta del rilancio di un loro cavallo di battaglia, non sfugge infatti che caldeggiare il premierato oggi significa far tornare sotto i riflettori la promessa del ministro per le Riforme Elisabetta Casellati che 8 mesi fa si era impegnata per un ddl entro l’estate di cui però si sono perse le tracce. Renzi precisa subito di non essere la stampella al centrodestra: “siamo gli unici che fanno una opposizione seria e non ideologica”, rivendica. Sollecita il governo per portare a casa al più presto l’elezione diretta del presidente del consiglio. “A parole tutti d’accordo, ma vedo solo chiacchiere”. “Perdono tempo, allora firmo io, vediamo chi ci sta. Vogliamo stare ad agosto a discuterla? Siamo pronti”.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per l’esame sul Conto consuntivo della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2022 e sul Progetto di bilancio per l’anno finanziario 2023, e sulla mozione sulla strage di Bologna, con particolare riferimento al processo di desecretazione degli atti; a seguire celebrerà la commemorazione dell’anniversario. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Infine, discuterà sul decreto per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure d’infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Cultura ascolterà, assieme alla rispettiva del Senato, il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi sulle recenti iniziative del Governo in merito al rinnovo degli organi societari di Sport e salute Spa e successivamente dibatterà sulla proposta di nomina di Marco Mezzaroma a presidente del Consiglio di amministrazione della società Sport e salute. La Ambiente alle 8.15 ascolterà il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sugli esiti della riunione del Consiglio Ambiente dell’Unione europea del 20 giugno 2023. A seguire ascolterà i rappresentanti di Confagricoltura, Copagri, Coldiretti, Coordinamento FREE e Legambiente sull’Atto Ue che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio e riprenderà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia.
La Trasporti proseguirà le audizioni sulle prospettive della mobilità verso il 2030, dalla continuità territoriale all’effettività del diritto alla mobilità extraurbana e dibatterà sulla legge quadro in materia di interporti. La Attività Produttive proseguirà le audizioni sulle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti e le audizioni sulle pdl sul turismo accessibile e sulla partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La Affari Sociali riprenderà le audizioni sul piano europeo di lotta contro il cancro.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per esaminare la delega fiscale e a seguire il decreto in materia di organizzazione delle Pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Affari sociali, esaminerà il decreto in materia di organizzazione delle Pa, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo, il ddl per la modifica dell’articolo 116 della Costituzione, in materia di attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni a statuto ordinario, e dell’articolo 117 della Costituzione e in materia di legislazione esclusiva dello Stato, i ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute e gli e schemi di decreto legislativo sulle condizioni d’ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati e sulla programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025. Riprenderà le audizioni sui ddl relativi a statuti, trasparenza e finanziamento dei partiti politici e delega al Governo per la piena attuazione dell’art. 49 della Costituzione.
La Giustizia discuterà dell’indagine conoscitiva sul tema delle intercettazioni e del ddl in materia di sequestro di strumenti elettronici. Esaminerà il ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle intercettazioni, il ddl per l’elezione componenti del Consiglio superiore della magistratura, il ddl relativo alla geografia giudiziaria, i ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, il ddl sulla delinquenza minorile, il ddl sul legittimo impedimento del difensore, il ddl sul reato di tortura e il ddl sulle spese della giustizia per il recupero dei crediti professionali. La Politiche dell’Ue dibatterà sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Ue.
La Cultura dibatterà sulla proposta di nomina di Marco Mezzaroma a presidente del Consiglio di amministrazione della società Sport e salute, sull’affare assegnato sulla situazione in cui versano le istituzioni concertistico-orchestrali (ICO) e dibatterà sul ddl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e l’istituzione dei nuovi Giochi della gioventù. La Industria e Agricoltura esaminerà il ddl per la revisione del sistema d’incentivi alle imprese, il ddl sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, il ddl sul contrasto al bracconaggio ittico e il ddl sulla produzione e vendita del pane. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il ddl per il riordino del sistema emergenza-urgenza e il ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza da SARS-CoV-2.