Meloni sarà a Palermo per l’anniversario della strage di via D’Amelio
Anche Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Palermo oggi per i 31 anni dalla strage di via D’Amelio. La presidente del Consiglio e la segretaria del Pd saranno nel capoluogo siciliano in due momenti diversi della giornata in memoria del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta uccisi il 19 luglio 1992. La premier è attesa alle 8.45 alla caserma Pietro Lungaro dove deporrà una corona di fiori davanti alla lapide in ricordo delle vittime delle stragi di mafia del ’92; alla fine della cerimonia, cui prenderanno parte il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, il questore Leopoldo Laricchia e il prefetto Maria Teresa Cucinotta, Meloni renderà omaggio a Borsellino e a Giovanni Falcone con una breve visita nella chiesa di Santa Maria del Gesù e di San Domenico, dove sono sepolti rispettivamente i due magistrati.
“Sono stati due martiri della lotta alla mafia e sono anche due dei principali attori ai quali noi dobbiamo gran parte di quello che sappiamo nella lotta contro il crimine organizzato”, ha detto la Premier nel suo intervento al vertice Ue-Celac; “L’Italia è riconosciuta per essere una delle nazioni che hanno il know-how maggiore, ma i risultati migliori in questa cooperazione li abbiamo ottenuti proprio con i partner dell’America Latina”.
Prima di ripartire da Palermo la premier presiederà in prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con un focus sulla lotta alla mafia; non parteciperà, invece, come ha sempre fatto in passato prima di diventare presidente del Consiglio, alla tradizionale fiaccolata serale organizzata dalla destra palermitana in ricordo di Borsellino. A Palermo ci sarà anche Elly Schlein: la leader dem, con il segretario regionale Anthony Barbagallo, arriverà intorno alle 16.30 in via Mariano D’Amelio per ricordare le vittime e per presenziare al minuto di silenzio.
Si è chiuso il summit Ue-Celac ma senza l’unanimità sull’Ucraina
Il vertice tra Ue, America Latina e Caraibi ha raggiunto una posizione su Kiev esprimendo “profonda preoccupazione” per la guerra “contro l’Ucraina” ma ai 60 Paesi riuniti a Bruxelles è sfuggita l’unanimità. Il Nicaragua ha alzato il muro e alla fine il vertice è arrivato alle conclusioni con l’appoggio dei 27 dell’Ue e di 32 su 33 dei Paesi del Celac. Il dossier Ucraina ha rischiato di mettere in ombra un vertice destinato a ravvivare le relazioni con l’America Latina, con il blocco europeo che guarda ormai da mesi oltreoceano per la propria autonomia strategica cercando di smarcarsi dalla dipendenza dalla Cina. Nel corso della sessione plenaria del summit è giunto anche il monito di Giorgia Meloni: “Dobbiamo dare alle parole il giusto significato che hanno: la parola pace non può essere confusa con la parola invasione. Se qualcuno ritiene di poter confondere queste due parole non si rende conto che un mondo nel quale non dovesse più esistere il diritto internazionale non sarà mai un mondo di pace”.
“Tutti noi vogliamo la pace e la vogliono specialmente gli ucraini, che soffrono terribilmente”, le ha fatto eco la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, sottolineando come i partecipanti al summit siano tenuti insieme dalla “Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. È un sistema di regole che tutti abbiamo a cuore”. Al summit è sfumata comunque l’idea di convergere nelle conclusioni sulla parola “condanna”. È stato fatto un richiamo solo alle singole posizioni nazionali sulla risoluzione Onu scegliendo di non usare espressioni più forti sulla Russia, non menzionata direttamente. Il testo ricorda il “sostegno” all’iniziativa sul grano del Mar Nero e, formulato in maniera più morbida rispetto alla proposta iniziale dell’Ue, ha garantito anche l’appoggio dei Paesi meno propensi alla condanna di Mosca come Cuba e Venezuela. Il vertice, che ora avrà cadenza biennale, ha portato con sé un’agenda d’investimenti in oltre 135 progetti sulla transizione verde e digitale su entrambe le sponde dell’Atlantico, con l’Ue che ne ha annunciati per 45 miliardi di euro fino al 2027.
Il Centrodestra fa muro. È scontro con le opposizioni sul salario minimo
Sul salario minimo è scontro frontale tra maggioranza e opposizioni. In Commissione Lavoro l’opposizione organizza interventi a pioggia con l’obiettivo di ritardare il più possibile il voto dell’emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza, ostruzionismo che vuole tenere alta la tensione su una pdl che unisce tutti, dal Pd al M5S, da Azione a Avs, passando per +Europa. Ma la maggioranza tira dritto, per chiudere in fretta una partita che rischia di aprire un nuovo fronte prima della pausa estiva. La chiusura arriva anche dal Governo: secondo il vicepremier Antonio Tajani “In Italia non serve il salario minimo. Serve un salario ricco, perché non siamo nell’Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio”. La frase del leader di FI, però, non è l’unica freccia infuocata a far alzare gli scudi; in Commissione, dai Dem ai pentastellati, la voce è unica: la maggioranza ritiri l’emendamento soppressivo; l’iniziativa non preclude l’approdo del testo in Aula previsto per il 28 luglio ma taglierebbe la discussione in Commissione.
Per la deputata Dem Cecilia Guerra, l’emendamento soppressivo “è un messaggio di difesa, hanno paura che questa proposta possa raccogliere consenso nel Paese”. Il presidente della Commissione Walter Rizzetto, di FdI, non si scompone di fronte all’ostruzionismo: considera “legittima” la volontà delle opposizioni di prolungare la discussione, “Ma serve arrivare prima o poi al voto di questi emendamenti che paradossalmente potrebbe essere anche entro il fine settimana”. La segretaria Dem Elly Schlein, dopo aver invitato da Bruxelles la premier Giorgia Meloni “a non voltare le spalle ai lavoratori”, arriva a Montecitorio e prepara il suo intervento in Commissione per ribadire che “sotto i 9 euro l’ora” si parla di “sfruttamento” e che l’unica via è quella che vede la maggioranza “ritirare l’emendamento soppressivo ed entrare nel merito”.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare la pdl per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti, la pdl per la prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo e la proposta di legge per l’introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti nonché nei percorsi d’istruzione e formazione professionale. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Successivamente dibatterà sulla ratifica dell’Accordo sulla protezione degli investimenti tra l’Unione europea e i suoi Stati membri e il Vietnam, sulla ratifica dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina sulla cooperazione di polizia e sulla pdl in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle attività di rappresentanza d’interessi. Alle 13.30 la Esteri, con la Difesa e la rispettiva del Senato, ascolterà il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto sugli esiti del vertice della NATO svoltosi a Vilnius l’11 e il 12 luglio 2023. La Bilancio, assieme al Politiche Ue e Bilancio del Senato, ascolterà il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNNR Raffaele Fitto nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), aggiornata al 31 maggio 2023.
La Ambiente esaminerà la pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale. La Lavoro esaminerà le pdl per il salario minimo. La Affari Sociali proseguirà le audizioni sul Piano europeo di lotta contro il cancro. L’Agricoltura riprenderà le audizioni sull’emergenza legata alla presenza del patogeno Xylella fastidiosa nella regione Puglia e ascolterà i rappresentanti di CNA Agroalimentare e di Confartigianato, nell’ambito dell’esame della proposta di legge in materia di denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del ddl per il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici e del decreto per l’attuazione di obblighi derivanti da Atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (il cosiddetto decreto infrazioni).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, le pdl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute e dibatterà sulla proposta di legge costituzionale in materia di legislazione esclusiva dello Stato. Infine, svolgerà delle audizioni sul ddl relativo a statuti, trasparenza e finanziamento dei partiti politici. La Giustizia dibatterà sul ddl relativo alla geografia giudiziaria, sul ddl per l’elezione componenti del Consiglio superiore della magistratura, sul ddl relativo alla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, sul ddl sulla delinquenza minorile, sul ddl sul legittimo impedimento del difensore e sul ddl sulle spese della giustizia per il recupero dei crediti professionali. La Esteri e Difesa dibatterà sul protocollo di Convenzione sull’inquinamento atmosferico. La Politiche dell’Ue si confronterà sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.
La Bilancio si confronterà sul Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022 e le disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2023. La Finanze esaminerà la delega fiscale approvata la settimana scorsa dalla Camera. La Cultura dibatterà sul ddl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei nuovi Giochi della gioventù e sul ddl per diffondere la conoscenza della tragedia delle foibe. La Industria e Agricoltura esaminerà il ddl per la revisione del sistema d’incentivi alle imprese, il ddl sulla produzione e vendita del pane e proseguirà le audizioni sulla situazione della bufala in Campania. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza da SARS-CoV-2, il ddl per la tutela delle persone affette da patologie oculari cronico-degenerative e lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza per l’anno 2023.