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La Giornata Parlamentare del 14 giugno 2023: è polemica sul giorno di lutto nazionale per Berlusconi, tensione all’interno di Forza Italia

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La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Oggi i funerali di Stato di Berlusconi. Meloni alla Camera ardente ad Arcore

Mentre a Roma la politica si ferma, a Milano fervono i preparativi per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, che saranno celebrati oggi alle 15.00 nel Duomo di Milano. La piazza sarà aperta a circa 10-15 mila persone, che potranno seguire le esequie su due maxischermi, mentre all’interno della Chiesa i posti disponibili saranno circa duemila. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri sera ha raggiunto poco prima delle 20.00 la residenza brianzola del leader di FI, Villa San Martino ad Arcore, dove è stata allestita una camera ardente privata alla quale sono ammessi solo i familiari e gli amici più stretti; ad accoglierla i due figli dell’ex premier, Pier Silvio e Barbara. Con Meloni, a bordo delle rispettive auto, sono arrivati anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini; l’altro vicepremier, il Ministro degli Esteri e coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani, era giunto a metà pomeriggio. 

Per tutta la giornata l’esterno della residenza del Cav è stata meta di miglia di persone. Sull’erba a bordo strada spicca un tappeto di magliette dei campioni del Milan e le sciarpe lasciate dai tifosi del club rossonero del quale Berlusconi è stato per anni presidente. A omaggiare Berlusconi sono stati anche supporter del Monza e di altre squadre, dal Napoli alla Juventus. Tra i primi a varcare i cancelli della villa l’azzurra Licia Ronzulli, seguita dagli storici amici Gianni LettaFedele ConfalonieriMarcello Dell’Utri e Adriano Galliani. A salutare Berlusconi anche l’ex capitano del Milan Franco Baresi, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il direttore del quotidiano La Verità Maurizio Belpietro e il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi. Fuori dai cancelli, nel pomeriggio, sono apparsi anche l’attore comico Massimo Boldi e l’ex senatore Antonio Razzi

Da Mattarella a Orban, molti leader politici al funerale di Berlusconi

Numerose le personalità politiche che saranno presenti oggi pomeriggio al Duomo di Milano per i funerali di Stato Silvio Berlusconi, tra cui capi di Stato e leader di partito, italiani ed esteri. Ci saranno le più alte cariche, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premier Gorgia Meloni, con i suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. E dall’estero arriverà Viktor Orban

Uno dei primi a comunicare la sua presenza è stato proprio il Capo dello Stato. Al suo fianco, siederanno i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. La presidente del Consiglio sarà vicina ai leader del centrodestra, nonché vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Attesi anche diversi ministri dell’esecutivo. Intanto, il cerimoniale della presidenza del Consiglio è al lavoro su una lista che si aggiorna ora per ora. Nelle fila degli ex presidenti del Consiglio sarà presente Mario Draghi. Tra gli storici alleati politici del Cavaliere, ci sarà il padre fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, insieme al leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e al segretario dell’Unione di Centro Lorenzo Cesa. Dall’estero, arriverà il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber

Su richiesta della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, impegnata in America Latina, presenzierà il Commissario per l’Economia Paolo Gentiloni, in rappresentanza dell’esecutivo Ue. La segretaria del Pd Elly Schlein sarà accompagnata dai capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia. Tra i leader delle opposizioni, i primi ad annunciare la partecipazione sono il presidente di Italia Viva Matteo Renzi e il segretario di Azione Carlo Calenda. A Terzo Polo e Pd, si aggiunge anche Benedetto Della Vedova di +Europa. Ma la lista degli avversari politici, per ora, si chiude qui. Non ci sarà il presidente del M5S Giuseppe Conte, né una delegazione. Una scelta presa, fanno sapere fonti vicine al leader, “per rispettare la sensibilità e la storia del Movimento, ma anche quella di Berlusconi come antagonista politico, togliendo qualsiasi velo ipocrita”. Assenti anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Mancheranno poi Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema. Tra i rivali politici di sempre, era atteso invece Romano Prodi, colpito, ieri, dalla scomparsa della moglie Flavia. 

È polemica sul giorno di lutto nazionale per Berlusconi

Quella di aggiungere ai funerali di Stato anche il lutto nazionale è stata “una scelta inopportuna”. A dare fuoco alle polveri è stata Rosy Bindi, più volte Ministro, vicepresidente della Camera ed ex presidente del Pd, che ha dato voce a una minoranza che sta assistendo perplessa alle celebrazioni per Silvio Berlusconi. “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”, ha spiegato in un’intervista. Durissime le repliche del centrodestra come quella di Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia: “Rosy Bindi, come gran parte dei cattolici integralisti, è poco cristiana. Il suo livore è espressione di una simbiosi cattocomunista”. Secco il giudizio di Matteo Renzi: “C’è una legge in questo Paese che prevede che per gli ex presidenti del Consiglio che muoiono ci sia il funerale di Stato”. “Fa sicuramente un certo effetto vedere una caserma della GdF con la bandiera a mezz’asta per ossequiare il ricordo di un uomo che è stato condannato per frode fiscale”, sottolinea Riccardo Ricciardi, vice presidente del M5S. 

Ma a far lievitare la polemica ci pensa anche Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena, annunciando che nel suo ateneo non ci saranno le bandiere a mezz’asta. E contro di lui si registra la levata di scudi del centrodestra che parla di “caduta di stile” e “strafottenza”. Ad ogni modo, una cosa sola è certa: la decisione spetta solo a Palazzo Chigi, come confermano anche dal Quirinale. La decisione è stata presa direttamente da Giorgia Meloni dopo una rapida consultazione con i due vice-premier Antonio Tajani Matteo Salvini, che ovviamente non hanno avuto nulla da obiettare. Con Silvio Berlusconi è la prima volta che viene deciso il lutto nazionale per un ex premier: prevede bandiere a mezz’asta sulle facciate di tutti gli edifici pubblici e due strisce di velo nero per quelle interne; durante la giornata, gli esponenti del Governo sono obbligati a cancellare gli impegni pubblici, mentre c’è la possibilità per i negozi di decidere di tenere abbassate le serrande. Fa discutere anche la prolungata chiusura delle Camere, anche se fonti parlamentari tendono a ridimensionare la portata dello stop spiegando che la Conferenza dei Capigruppo non ha disposto la interruzione delle attività parlamentari se non per il giorno delle esequie di Silvio Berlusconi. 

All’interno di Fi regna la tensione su finanziamenti e nomine

Le future risorse economiche del partito e le nomine dei dirigenti locali sono i nodi che scuotono la vita interna di Forza Italia alla vigilia delle esequie di Silvio Berlusconi. Questi i temi, che sono stati al centro di due riunioni lampo del Comitato di Presidenza: la prima chiamata ad approvare il rendiconto 2022, la seconda a nominare i nuovi coordinatori regionali, due momenti vissuti in un clima di silenzio e di tensione interna. Sullo sfondo restano le incognite di sempre: la maggiore riguarda le decisioni che potrebbe prendere la famiglia Berlusconi sul finanziamento del partito. C’è chi ragiona sul fatto che la grande vicinanza tra la premier Giorgia Meloni e Marina Berlusconi potrebbe portare a un disimpegno della famiglia, i cui interessi sarebbero ben tutelati dall’attuale Governo. Tuttavia, questa incertezza inizia a impensierire anche FdI; il partito di Meloni è fortemente impegnato a mantenere l’assetto della maggioranza: in tanti si rendono conto che se FI diventasse una “maionese impazzita”, si metterebbe in pericolo la tenuta dei gruppi azzurri, in particolare quello del Senato, dove il centrodestra ha una maggioranza non vastissima. Tornando alle dinamiche interne a Fi, in molti hanno storto il naso sull’opportunità di convocare un Consiglio di Presidenza. 

A metà mattinata il tesoriere Alfredo Messina e Sestino Giacomoni sono gli unici nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina. Tutti gli altri si collegano via zoom, dal coordinatore Antonio Tajani ai capigruppo Ronzulli e Barelli, dai dirigenti Gasparri, Mulè, Cattaneo, Barachini, Orsini, Martusciello, Fontana, Baldelli, alla Ministra Bernini, sino ai governatori Cirio, Schifani e Toma. Ad aprire i lavori, Messina: parla pochi minuti, in lacrime ricorda la figura del fondatore di FI, poi si passa all’approvazione del rendiconto. Quindi, dopo una piccola pausa, una seconda riunione sul tema più spinoso, quello degli incarichi interni. Anche qui, nessun dibattito, solo un breve intervento del coordinatore nazionale Antonio Tajani in cui sottolinea che la ratifica dei coordinatori regionali e provinciali è la messa in pratica delle ultime volontà di Silvio Berlusconi. Nessun commento da parte della minoranza. Ma più tardi trapela grande irritazione: c’è chi nota come aver portato a casa queste ultime nomine, di fretta e furia, mentre il Paese piange Silvio Berlusconi, sia stato tutto sommato un segnale di grande debolezza. Una mossa inopportuna, una forzatura, che, secondo le stesse fonti, certamente non lascia presagire una stagione in cui sarebbe più opportuno arrivare a decisioni unitarie e condivise. 

L’Italia chiede all’Ue più risorse in bilancio pluriennale e Fondo Sovrano

Ampliare le risorse del bilancio Ue di lungo termine e istituire subito un Fondo Sovrano: sono queste le richieste dell’Italia contenute in un documento inviato alla Commissione Ue, di cui il Ministro degli Affari europei Raffaele Fitto ha discusso assieme al Commissario al Bilancio Johannes Hahn a Strasburgo. L’Italia ritiene “auspicabile una revisione del Quadro finanziario pluriennale, per far fronte a sfide inaspettate al momento dei negoziati del Qfp”, ovvero “la guerra in Ucraina e i tassi di interesse più elevati” che influiscono sul debito per il Next Generation Eu. La revisione di metà corso del bilancio pluriennale 2021-2017 era già prevista per la seconda metà di quest’anno e la prossima settimana è attesa la proposta della Commissione. 

Il mese scorso il Parlamento Ue aveva lanciato l’allarme sull’insufficienza dei fondi stanziati per far fronte alle spese a causa dall’aumento dei tassi sul debito del Recovery e chiesto di introdurre nuove risorse proprie, tra cui una tassa sulle criptovalute, una sulle transazioni finanziarie e un’ammenda per le società che importano beni nell’Ue e pagano i lavoratori al di sotto della soglia di povertà, risorse proprie che si aggiungerebbero a quelle già introdotte lo scorso anno derivanti dallo scambio di quote di emissioni (Ets), dal meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) e da una quota dei profitti ridistribuiti delle multinazionali. Sulle nuove Risorse Proprie il Governo Meloni “sostiene un esame approfondito della loro introduzione, ma “il dibattito deve essere separato dal dibattito sulla revisione del QfP se si vuole raggiungere un accordo sulla revisione intermedia entro la fine dell’anno”, si legge nel documento. “Per evitare la frammentazione del mercato unico” l’Italia chiede anche “la rapida istituzione di un Fondo di sovranità, per colmare il deficit di finanziamento degli investimenti strategici, anche in infrastrutture”. Si tratta di uno strumento “fondamentale” che “risponderà all’appello urgente più volte lanciato dal Consiglio Ue. Le sue risorse finanziarie potrebbero essere fornite usando “una maggiore flessibilità nell’uso delle risorse esistenti mobilitando quelle messe a disposizione dal bilancio dell’Ue o nell’ambito degli strumenti esistenti”. Il Fondo Sovrano, annunciato da Ursula von der Leyen,torna ora in auge nel quadro della revisione del bilancio settennale. 

Intanto ieri sera c’è stato l’incontro dei tecnici della Commissione Ue a Roma con il Ministro Raffaele Fitto. Si tratta di una missione tecnica che la Commissione fa in tutti i Paesi con cadenza semestrale. Questa è la quarta volta che i funzionari di Bruxelles vengono a Roma, l’ultima fu a novembre. La visita fa parte del sistema di monitoraggio classico sui piani di ripresa e resilienza da parte dell’Esecutivo Ue nei Paesi membri e prevede un punto sullo stato di avanzamento del piano, compreso il pagamento della terza rata da 19 miliardi. Lo sblocco, su cui il Governo italiano si dice ottimista, dovrebbe avvenire entro il mese, a detta del Commissario Paolo Gentiloni. Nella riunione si è parlato delle modifiche al piano, compresa l’introduzione del nuovo capitolo del RePower, che la Commissione si attende avvenga il prima possibile. Ieri Bruxelles è tornata a parlare anche della ratifica del nuovo trattato del Mes da parte dell’Italia e si è detta felice dell’inizio dell’iter parlamentare. 

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera dei deputati non si riunirà poiché è stato proclamato giorno di lutto nazionale a causa della morte del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi i cui funerali di Stato si terranno nel pomeriggio nel duomo di Milano. L’Aula di Montecitorio tornerà a riunirsi domani alle 12.00 per l’esame delle mozioni a favore dell’adeguatezza dei trattamenti previdenziali, con particolare riferimento all’importo delle pensioni minime. Le Commissioni oggi non terranno sedute. 

Al Senato

Nella giornata di oggi anche l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori di Palazzo Madama riprenderanno lunedì prossimo alle 16.45 con la discussione del decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche. Anche le Commissioni oggi non terranno seduta.

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