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La Lega cerca una compensazione per la Sardegna. Oggi possibile vertice a tre
Ancora una quadra non è stata trovata in vista delle prossime regionali ma sottotraccia però il centrodestra continua a trattare per proporsi con un candidato unico che non spacchi la coalizione e soprattutto per non perdere la Sardegna, che andrà al voto il 25 febbraio. La Lega di Matteo Salvini non sembra aver ancora l’intenzione di mollare il suo attuale governatore Christian Solinas e ufficialmente non ne ha parlato nemmeno nel Consiglio federale del partito che si è riunito a Milano. In realtà su Solinas resta forte ma da più parti è in pressing per un passo indietro. E in molti nel centrodestra se lo aspettano: un’occasione potrebbe essere il Cdmprevisto oggi alle 18.00. Seduti accanto ci saranno la premier Giorgia Meloni e gli alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani e nessuno esclude che prima o dopo possano trovare lo spazio per un confronto a tre. Partendo dal presupposto che la Lega non sarebbe disposta a fare le barricate per Solinas, il braccio di ferro con FdI sembra essere piuttosto orientato sulla compensazione da chiedere e avere in cambio, nonostante i malumori interni al partito. In Sardegna il 22 gennaio scadrà il termine per presentare le liste, ognuna collegata a un candidato governatore. Solinas tace e non si fa vedere. La sua rinuncia aprirebbe la strada a Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari spinto da FdI.
La partita sarda si intreccia con almeno altre due regioni al voto nei prossimi mesi: la Basilicata guidata dal generale Vito Bardi di FI e l’Umbria conquistata nel 2019 dalla leghista Donatella Tesei. In entrambi i territori le urne dovrebbero aprirsi l’8 e il 9 giugno, insieme alle elezioni europee, effetto dell’election day che dovrebbe essere ratificato con un decreto. Un’ipotesi di accordo potrebbe portare alla rinuncia di Solinas, da parte della Lega, in cambio della garanzia di un mandato bis in Umbria. L’ex Carroccio, di conseguenza, lascerebbe campo libero agli azzurri per la conferma di Bardi, ma pretenderebbe mano libera blindando Luca Zaia dal 2025 in poi. Per questo serve sdoganare il terzo mandato dei governatori, ambito dalla Lega. Il partito di via Bellerio ha presentato un ddl ad hoc che seguirà la via parlamentare. Ma, oltre a convincere FdI, bisogna strappare il sì di FI che ha delle riserve. Per ora potrebbe diventare realtà l’estensione al terzo mandato consecutivo dei sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti e fino a 15mila, dove ora il limite è del doppio mandato: è quanto prevede una bozza del decreto legge sulle elezioni che potrebbe essere approvato dal Governo nelle prossime ore.
È tensione nel Pd sulla possibile candidatura di Schlein alle europee
Nel Pd cresce il pressing sulla segretaria Elly Schlein perché la scelta sulla sua corsa o meno alle europee arrivi in tempi rapidi. Al momento, però, dalle parti del Nazareno le bocche sulla vicenda restano cucite, anche se viene per ora esclusa l’ipotesi della candidatura in una sola circoscrizione per valutare poi il trasloco a Bruxelles. “Non sarebbe innaturale”, sottolinea invece in proposito il deputato Dem Roberto Morassut che aggiunge che, anche per la centralità della questione europea nell’azione del partito, non ritiene “alternativo l’impegno di parlamentare europeo a quello di segretario”. Ma tant’è, questa per il momento sembra l’ipotesi più remota. Nel partito, intanto, aumentano le voci critiche rispetto a una corsa della segretaria in tutte e cinque le circoscrizioni: “Le parole di Romano Prodi” sottolinea il senatore Alessandro Alfieri, componente della Segreteria, “non rappresentano soltanto il suo pensiero. Nella comunità democratica è ampiamente condivisa la sua idea: chi si candida deve poi andare a ricoprire quel ruolo”. E a pesare è anche il no di diverse donne Dem; dopo Paola De Micheli, ieri è stata la senatrice Sandra Zampa a sottolineare che “una sua candidatura in ogni circoscrizione sarebbe sbagliata”. Il rischio, in effetti, è quello di danneggiare le candidate donne e questo, di fatto, in qualsiasi posizione venga inserita in lista Schlein.
Per i seggi Ue si vota con la doppia preferenza di genere: se si scrive il nome di una donna si deve poi indicare un candidato uomo; è poi possibile indicare un altro nome, ma si tratta di una scelta che l’elettore non fa molto di frequente. Un tema, quest’ultimo, al quale la segretaria si è sempre dimostrata sensibile tanto che in un primo momento l’ipotesi valutata era stata quella di fare 5 capolista donne. Ma c’è anche chi vede positivamente la corsa della segretaria anche per sfruttare la polarizzazione di una eventuale sfida con Giorgia Meloni. Si tratterebbe di una novità per i Dem ma potrebbe raccogliere il voto degli scontenti del Governo, a maggior ragione se la premier dovesse correre. Non solo, una sua discesa in campo potrebbe servirle anche in chiave interna nel confronto con eventuali altri candidati della minoranza come Stefano Bonaccini o Antonio Decaro. In settimana, comunque, potrebbe esserci una prima occasione di confronto sull’argomento al conclave Dem che si terrà a Gubbio.
Cresce la preoccupazione per gli effetti delle tensioni nel Mar Rosso
Le acque del Mar Rosso sono sempre più agitate. Né il raid coordinato dagli Stati Uniti, né la dura condanna delle Nazioni Unite nella risoluzione del Consiglio di Sicurezza del 10 gennaio sono serviti da deterrente contro gli attacchi che gli Houthi conducono dallo Yemen alle navi cargo che attraversano il canale di Suez. Il mondo teme un ulteriore escalation della crisi in Medio Oriente e un duro contraccolpo economico. E da Bruxelles il Commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni avverte: “Le conseguenze potrebbero materializzarsi nelle prossime settimane”. L’Ue per ora non ha ancora individuato una strategia comune, in attesa dell’incontro dei corpi diplomatici dei 27 nel Comitato Politico e di Sicurezza (Cops) previsto per oggi. Anzi, se Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno firmato una dichiarazione congiunta a sostegno della rappresaglia a guida Usa, la Spagna di Pedro Sanchez ha escluso un suo possibile coinvolgimento in missioni militari nella regione. E Italia e Francia, seppure già inserite nell’operazione Prosperity Guardian lanciata da Washington a metà dicembre con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle navi commerciali e delle petroliere che transitano nel Mar Rosso, aspettano di valutare la proposta dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell per una missione navale europea.
Il piano su cui sta lavorando il Servizio europeo di Azione Esterna (Seae) potrebbe vedere la luce in occasione del Consiglio Affari Esteri del 22 gennaio. Ma il tempo stringe, perché, anche se Gentiloni ha dichiarato che per il momento la crisi “non sta apparentemente creando conseguenze sui prezzi dell’energia e sull’inflazione”, il vicepremier italiano Antonio Tajani ha disegnato un quadro più drammatico. Secondo il Ministro “il danno economico è già iniziato per i nostri porti”. E i dati lo confermano: le navi che oggi attraversano il Canale di Suez sono circa 250, rispetto alle oltre 400 di prima delle tensioni con le milizie sciite degli Houthi. In una riunione di coordinamento che si è svolta ieri pomeriggio a Palazzo Chigi tra il responsabile della Farnesina, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, sono stati esaminati i principali elementi di crisi nell’area del Mediterraneo allargato e in particolare la situazione di sicurezza per la navigazione nel Mar Rosso. C’è stato un confronto poi i tre esponenti del Governo hanno concordato le linee guida da proporre al Consiglio Affari europei del prossimo 22 gennaio.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per la discussione di una interpellanza e una interrogazione. Dalle 15.00 esaminerà la pdl sulla prescrizione, il ddl per il contrasto alla distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, la pdl per l’Istituzione del premio di “Maestro dell’arte della cucina italiana”, la ratifica dell’Accordo Italia-San Marino per il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2023, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Ue.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Bilancio, esaminerà il decreto proroga termini il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle 12.00 di venerdì; con la Esteri, proseguirà il confronto sulla ratifica del Protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria; con la Affari Sociali, dibatterà sullo schema di decreto legislativo recante istituzione dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. La Giustizia svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sulla riforma ordinamentale della Magistratura ed esaminerà lo schema di decreto legislativo sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
La Esteri ascolterà il Direttore generale di Confindustria Raffaele Langella sulle dinamiche del commercio internazionale e l’interesse nazionale. La Difesa dibatterà sullo schema di Dm di approvazione del programma pluriennale relativo all’approvvigionamento di sistemi d’arma High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS) e relativi razzi guidati a favore delle unità di artiglieria terrestre dell’Esercito italiano e sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale relativo all’acquisizione di due sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto con capacità ISR e cinetiche. La Finanze svolgerà delle audizioni sul decreto sulle agevolazioni fiscali. La Cultura dibatterà sulla risoluzione per garantire la tutela del diritto d’autore nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale.
La Ambiente, con la Attività Produttive, esaminerà il decreto per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023. La Lavoro proseguirà le audizioni sulle pdl per favorire l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso e riprenderà il confronto sulla pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni per la promozione e sostegno dell’allattamento al seno, esaminerà le risoluzioni sulla sicurezza delle cure e dei pazienti e di contrasto alla medicina difensiva, sulle problematiche connesse alla cosiddetta transizione reumatologica, sulla raccolta e l’utilizzo dei dati sanitari. L’Agricoltura ascolterà il Commissario straordinario alla peste suina africana (PSA) professor Vincenzo Caputo in merito alle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia ed esaminerà la pdl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame del disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri. A seguire dibatterà sul ddl per la modifica al Titolo V della Costituzione e sul ddl relativo alle elargizioni e benefici in favore delle vittime dell’incuria nella gestione dei beni strumentali all’erogazione di servizi pubblici e di interesse economico generale. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl per i criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale; esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, lo schema di decreto legislativo sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e lo schema di decreto legislativo per la riforma ordinamentale della magistratura.
La Esteri e Difesa si confronterà sul ddl per il controllo import export materiali di armamento, sul decreto per la proroga alla cessione di materiali militari all’Ucraina, sullo schema di Dm di approvazione del programma pluriennale relativo all’approvvigionamento di sistemi d’arma High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS) e relativi razzi guidati a favore delle unità di artiglieria terrestre dell’Esercito italiano, e sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale relativo all’acquisizione di due sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto con capacità ISR e cinetiche. La Politiche dell’Ue svolgerà delle audizioni e dibatterà sulla legge di delegazione europea e sull’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti. La Finanze svolgerà diverse audizioni sulla risoluzione per la revisione generale dell’imposta di soggiorno. La Cultura svolgerà delle audizioni sul ddl per l’istituzione di un fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante.
La Ambiente e Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di ENI sul sistema energetico italiano, esaminerà lo schema di decreto legislativo correttivo sulle comunicazioni elettroniche, il ddl sull’ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo e il ddl sull’edilizia residenziale pubblica. Esaminerà lo schema di decreto legislativo sugli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi e lo schema di decreto legislativo sui servizi di media audiovisivi. L’Industria proseguirà il confronto nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura. La Affari Sociali ascolterà il professor Fabrizio D’Ascenzo e l’avvocato Gabriele Fava nell’ambito dell’esame della proposta di nomina a presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS); dibatterà sulla risoluzione sul piano di ammodernamento del patrimonio sanitario pubblico, sul documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, anche nel quadro della Missione 6 del PNRR, sul ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative e sul ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.