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La Francia vuole davvero vietare le super-offerte di giga 4G e 5G?  

E’ l’ultima polemica in Francia nel mercato delle Tlc: l’ADEME, l’Agence de la transition écologique, ha proposto di realizzare un sistema di tariffazione progressiva per dissuadere i consumatori dal sottoscrivere abbonamenti con troppi giga inclusi. L’obiettivo, scrive Numerama, sarebbe quello di ridurre il consumo in 4G e 5G, che di fatto è più energivoro del WiFi.

L’ADEME si trova al centro del dibattito e propone di regolare, restringendolo, il numero minimo di giga che si possono inserire in offerte a forfait per il mobile, allo scopo di dissuadere gli utenti da consumi eccessivi.

Questa proposta non è passata inosservata

Al di là di tutto, la proposta metterebbe fine all’estrema competitività che c’è sul mercato francese del mobile, con una efficacia però discutibile visto che la media francese di consumo mensile di giga è piuttosto bassa, pari a 17 e quindi avere un tetto generoso di consumo non è per forza indice di un problema. Detto questo, il fondatore di Free Mobile Xavier Niel (gruppo Iliad) ha subito dichiarato come la pensa: è contrario.  

C’è da dire che, contrariamente a quanto dicano in molti in questi giorni, l’ADEME non ha l’autorità di proporre una legge in questo senso.

Come si legge sul suo sito web, la sua missione è quella di “accelerare la transizione verso una società più sobria e unita, creando posti di lavoro più umani e armoniosi”. Uno dei suoi ruoli è quello di “condividere la propria expertise” nei settori di competenza, in modo che lo Stato, o i suoi deputati, possano poi recepirne le proposte. Può presentare una proposta al Ministero della Transizione Energetica, ma la sua azione si ferma lì.

Sulle offerte mobili, inoltre, la sua proposta al momento si trova in fase embrionale.

Si tratta solo di un suggerimento contenuto in un articolo di Le Parisien pubblicato il 30 gennaio, che mette in discussione l’eccezione francese nel settore delle telecomunicazioni. “L’uso del 4G e del 5G genera un impatto ambientale dieci volte superiore a quello del Wi-Fi”, dice in questo articolo Mathieu Wellhoff, responsabile del dipartimento di sobrietà digitale dell’ADEME. L’agenzia sta cercando delle soluzioni, ma non ha ancora preso alcuna iniziativa. Non è questa l’idea che ha ispirato l’articolo su Le Parisien.

Consumo di giga incide sull’impronta di carbonio

“Un pacchetto da 200 GB a 19,99 € al mese”: dietro queste offerte si nasconde una realtà: il consumo eccessivo di dati mobili incide pesantemente sulla nostra impronta di carbonio. Di fronte a questa constatazione, la Francia potrebbe imporre un cambiamento radicale nel modo in cui consumiamo Internet mobile. Lo scrive Frandroid, il sito francese che ha dato il via al dibattito.

In Francia i gigabyte vengono venduti a un prezzo scontato. Nel giro di cinque anni si è passati da pacchetti con 50 GB a offerte che superano i 200 GB, a prezzi sempre più bassi.

Questa guerra di offerte ignora il fatto che secondo gli ultimi dati di Arcep, il consumo medio mensile di un utente francese non supera i 17 GB. In altre parole, i francesi utilizzano l’8,5% dei 200 GB loro offerti.

Per Ademe, invece, è un problema. Secondo uno studio congiunto di Arcep e Ademe del 2022, il settore digitale rappresenta il 4,4% dell’impronta di carbonio nazionale. Secondo questo studio, l’uso delle reti 4G e 5G genera un impatto ambientale dieci volte maggiore di quello del Wi-Fi. Questo è ciò che ora spinge le autorità a considerare misure drastiche.

La proposta di legge

Ademe sta attualmente lavorando a un disegno di legge volto a introdurre una tariffazione progressiva per i dati mobili. L’obiettivo è quello di incoraggiare i consumatori ad adattare il loro utilizzo in base alle loro reali esigenze.

Questo sistema, già sperimentato in alcuni paesi scandinavi, permetterebbe di fatturare in modo diverso i primi gigabyte e quelli successivi, invogliando così gli utenti a privilegiare, quando possibile, il WiFi.

Non sorprende che gli operatori guardino con sospetto a questo potenziale sviluppo. Per gli operatori, i pacchetti XXL rappresentano un potente argomento di marketing, anche se la maggior parte dei clienti ne utilizza solo una piccola parte.

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