2015 – Italia
Enrico Giusti fa un lavoro unico e lo fa solo lui… Ha a che fare tutti i giorni con i cosiddetti “figli di papà”, che non sanno mandare avanti l’impero economico ereditato. Enrico li avvicina, diventa loro “amico” e li convince a vendere prima del fallimento. Il regista Gianni Zanasi porta sul grande schermo l’Italia dei cattivi dirigenti di azienda, quelli che sperperano, sbagliano investimenti e mandano a rotoli tutto, causando il licenziamento di tantissime persone. Costante di tutto il film è il rapporto irrisolto tra Enrico e il padre, scappato da casa in seguito alla bancarotta. ‘Uno dei fili che ha guidato la storia è il rapporto con il padre, una condizione che unisce tutti i personaggi’, commenta Zanasi.
Otto anni dopo Non pensarci (film e serie televisiva), Gianni Zanasi torna dietro la macchina da presa per seguire le gesta dell’eroico tagliatore di teste Enrico Giusti, interpretato da Valerio Mastandrea. Squadra che vince non si cambia, e la coppia artistica torna con una sorprendente commedia dolce e amara dal titolo La felicità è un sistema complesso, presentato al 33. Torino Film Festival. Si ride tanto e si riflette molto. Enrico è sicuro del suo lavoro e fiero, ma sarà il “prossimo caso” e l’incontro con la fidanzata israeliana del fratello minore a spingerlo a rivedere la sua posizione.
Zanasi torna con il suo cinema calmo e riflessivo che non perde mai ritmo. La felicità è un sistema complesso è infatti un film accompagnato dalla musica, scena dopo scena. Si spazia dai Nouvelle Vague con la celebre In a Manner of Speaking ai Dead Can Dance di Children of the Sun e a Niccolò Contessa con I Cani. E ancora, brani come Ça plane pour moi di Plastic Bertrand e She’s a Rainbow dei Rolling Stones. ‘Da regista sogno una platea che si alza e si mette a ballare tutta insieme mentre continua a guardare il film’, afferma Zanasi. Su queste musiche sospese tra il tutto e il niente prende forma una commedia profonda e leggera, a volte un po’ incantata e fantasiosa, altre ammiccante e divertente.
Accanto al bravissimo e ironico Valerio Mastandrea, in questo periodo impegnato con la campagna di promozione per la nomination agli Oscar di Non essere cattivo come Miglior film in lingua straniera, c’è un bizzarro Battiston. Il suo è un ruolo minore, ma molto significativo. È “un figlio di papà”, di un imprenditore (interpretato da Teco Celio) che lucra acquistando le aziende in fallimento e rivendendole. È il capo di Enrico, che vive tra cinismo e lusso. E poi c’è Hadas Yaron, attrice israeliana vincitrice della Coppa Volpi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2012 per La sposa promessa. Il suo personaggio, come il suo ingresso in scena, è esilarante. Se in un primo momento risulta fuori luogo e marginale, con il passare dei minuti diventa una presenza essenziale per il cambiamento di Enrico.
Quando Enrico Giusti incontra due adolescenti rimasti da poco orfani e che hanno ereditato l’importante gruppo industriale fondato dai genitori, qualcosa cambia. Filippo Lievi ha appena 19 anni ed è diventato “sfortunatamente” l’azionista di maggioranza insieme a Camilla, ancora una bambina. Enrico, come di consueto, deve convincerli a cedere l’azienda, ma quella che potrebbe sembrare la missione più facile diventa qualcosa di logorante. Qualcosa in lui cambia. E il cambiamento è un altro tema portante di La felicità è un sistema complesso.‘Avevo il desiderio di parlare del cambiamento, della necessità e dell’ambiguità del cambiare – dice Gianni Zanasi –. È un tema che mi porto dentro dal mio primo film, in questo caso oltre alla sfera individuale mi piaceva metterlo in relazione ad una dimensione più collettiva e vedere come questi elementi si intrecciavano tra di loro’.
Regia: Gianni Zanasi
Attori: Valerio Mastandrea (Enrico Giusti), Hadas Yaron (Achrinoam), Giuseppe Battiston (Carlo Bernini), Filippo De Carli (Filippo Lievi), Camilla Martini (Camilla Lievi), Maurizio Donadoni (Zio Umberto), Teco Celio (Bernini Sr.), Daniele De Angelis (Nicola Giusti), Maurizio Lastrico (Ivano), Paolo Briguglia (Matteo Borghi), Domenico Diele (Assistente di Bernini)
Soggetto: Gianni Zanasi
Sceneggiatura: Gianni Zanasi, Michele Pellegrini, Lorenzo Favella
Fotografia: Vladan Radovic
Musiche: Niccolò Contessa
Montaggio: Rita Rognoni
Scenografia: Roberto De Angelis
Costumi: Grazia Colombini
Durata: 117’
Genere: Commedia
Data di uscita in sala: 26 novembre 2015