Gli Usa spingono l’acceleratore sul 6G e pianificano nuove porzioni di spettro per il 5G. E’ quanto emerge dall’intervento di Jessica Rosenworcel, presidente della Federal Communications Commission (FCC) americana al Mobile World Congress di Barcellona. Rosenworcel ha fatto appello ai carrier Usa perché comincino già da ora a preparare l’avvento del 6G, per evitare le secche e i ritardi già vissuti con il rollout del 5G, in particolare con l’industria aeronautica e le onde millimetriche.
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Per quanto il 6G sia ancora anni lontano da un concreto sviluppo, tanto che secondo gli esperti non lo vedremo prima del 2030, Rosenworcel ha detto che è cruciale per la FCC e i carrier identificare già da subito la banda intermedia necessaria, in modo che sia pronta e disponibile quando il 6G sarà pronto.
“Non è troppo presto per armonizzare questi sforzi a livello globale, perché questo è il mondo in cui assicureremo che la prossima generazione possa raggiungere tutti ovunque”, ha detto Rosenworcel nel suo intervento al MWC di Barcellona.
Aprire la strada al 6G
La scorsa estate, Rosenworcel ha creato un nuovo Consiglio consultivo tecnologico della FCC per assicurarsi che gli Stati Uniti possano rimanere all’avanguardia delle tecnologie di comunicazione emergenti. L’obiettivo principale è monitorare cosa sta succedendo con gli sviluppi del 6G per assicurarsi che tutto sia pronto quando arriva il momento.
Rosenworcel spera di evitare i pasticci che hanno afflitto il lancio del 5G, che sono stati spesso il risultato di una scarsa allocazione dello spettro e della mancanza di una collaborazione anticipata per affrontare potenziali problemi con altre parti interessate come l’industria aeronautica
La giusta programmazione avrebbe potuto evitare gran parte dei problemi e dei conflitti vissuti negli Usa con il 5G e l’obiettivo è evitare che situazioni del genere si ripetano con il 6G.
A tal fine, Rosenworcel ha affermato che la FCC prevede di iniziare a identificare il miglior spettro di banda media da utilizzare per il 6G ora, anni prima della sua effettiva implementazione. In combinazione con l’iniziativa di coordinamento dello spettro annunciata il mese scorso, ciò dovrebbe fornire ampio spazio per la discussione sull’impatto del funzionamento di reti cellulari pubbliche 6G su queste frequenze, oltre a numerose opportunità per la sperimentazione e la certificazione delle apparecchiature.
Più spettro per il 5G in banda 2.5 Ghz
Rosenworcel non guarda soltanto al futuro, ma anche al presente che oggi significa 5G. Per il nuovo standard la presidente della FCC ha annunciato che ben presto le aziende potranno partecipare ad un’asta per nuove risprse spettrali in banda 2.5 Ghz. Si tratta della “singola fascia più ampia di spettro di banda media contiguo che abbiamo al di sotto di 3 GHz”. Questa nuova porzione di spettro è destinata ad aiutare gli operatori ad ampliare la copertura 5G nelle aree meno densamente popolose, per raggiungere una copertura sull’intero territorio nazionale.
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T-Mobile ha già incamerato una parte considerevole dello spettro a 2.5 GHz nella sua fusione con Sprint nel 2020 e lo sta facendo buon uso. Tuttavia, secondo quanto riferito, spera anche di acquisirne di più in questa prossima asta, che si terrà a luglio.
La FCC non ha intenzione di fermarsi con l’asta a 2.5 GHz, con Rosenworcel che aggiunge che una volta risolto il problema, l’agenzia lavorerà con altre agenzie federali per iniziare ad aprire, ancora di più, lo spettro 5G a banda media nel range fra 3.1 GHz e 3.45 GHz. Questa porzione di spettro si trova all’estremità inferiore della banda C, appena al di sotto delle controverse frequenze che hanno reso l’industria aeronautica così nervosa, ma a questo punto è ampiamente utilizzato per applicazioni militari. Un’asta è prevista entro il 30 novembre 2024.