Questa mattina, si è tenuta a Roma, presso la sede del Vicariato in Piazza San Giovanni di Dio, la presentazione dell’annuale “Rapporto sulla povertà” nella Capitale edizione 2021, curato dalla Caritas romana, quest’anno intitolato provocatoriamente “False ripartenze?”, un dossier ben curato ed utile per comprendere lo stato deficitario delle politiche sociali in Italia.
Un prezioso rapporto di ricerca che denuncia una situazione inquietante: 1 persona su 4 (ovvero quasi il 24 % della popolazione) vive in uno stato di “disagio economico“, il 10 % è in “grave deprivazione materiale”, il 14 % è a “rischio povertà”, mentre il 6 % “arriva con fatica a fine mese”.
È stata proposta una fotografia che vede non soltanto una situazione peggiore in alcuni casi alla media italiana, ma anche l’allargarsi della “forbice” tra quel 2,4 % di cittadini che detiene un reddito superiore ai 100mila euro ed il 18 % del reddito totale, e il resto della popolazione.
Quattro romani su 10 hanno un reddito inferiore ai 15mila euro…
Impressionante anche il dato secondo il quale quasi la metà della popolazione romana vive sola, ovvero un 45 % (quota percentuale in aumento rispetto all’anno precedente). Aumenta anche il disagio psichico: nel 2021, i casi sarebbero cresciuti di ben il 30 per cento…
Ancora una volta, è Caritas (sia a livello nazionale sia a livello romano) a denunciare una situazione che dovrebbe essere oggetto di una attenta riflessione autocritica da parte del Governo.
Eppure non ci sembra che la sensibilità dello Stato italiano verso queste tematiche sia accentuata, allorquando il dibattito verte sull’incremento delle spese militari (e si ricordi che il controverso livello del “2 per cento” del Pil è stato incardinato nelle politiche pubbliche nazionali ben prima del conflitto Russia-Ucraina…).
La presentazione del Rapporto ha visto anche gli interventi del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Roma, e del Sindaco della Capitale Roberto Gualtieri.
Caritas si domanda se il Pnrr ed il Fondo Nazionale Complementare saranno gli strumenti per mettere mano concretamente a questa deriva drammatica: “l’interrogativo di fondo è quali potranno realmente essere le conseguenze positive delle ingenti risorse disponibili per gli ‘ultimi’, per gli ‘scartati’ che vivono a Roma Capitale e nel Lazio…”. L’eco delle parole di Papa Francesco è giunto ben chiaro.
Giustino Trincia (Direttore Caritas Roma): “chiamiamolo azzardo, non gioco”
Quel che ci ha colpito in particolare – dal punto di vista del ricercatore sociologico ed al contempo mediologico – è il dato relativo al “gioco d’azzardo” a Roma: è stato lo stesso Direttore della Caritas romana, Giustino Trincia, nonché coordinatore del gruppo di lavoro della ricerca, a denunciare come soltanto a Roma siano stati spesi 11,4 miliardi di euro, grazie ad una rete di ben 10.142 “sportelli azzardo” e 50mila “canali di gioco”…
Si tratta di cifre impressionanti: sconfortanti e deprimenti.
Il diacono Trincia ha sostenuto che non aiuta a combattere il fenomeno l’offerta di trasmissioni televisive che propongono una visione della vita “ludica”, ovvero la chance di una fortuna materiale grazie ad una logica di “gioco”. Ha sostenuto Trincia: “e chiamiamolo semplicemente azzardo… e non… gioco”. Ha ragione: la precisione semantica è importante, su tematiche così delicate.
Il Direttore della Caritas ha perfettamente ragione, ma purtroppo in Rai sembrano fare orecchie da mercante (in questo caso la metafora è letterale: la logica che prevale è proprio mercantile), e non si rendono conto della gravità della messa in onda di trasmissioni che offrono una “visione del mondo” basata non sull’impegno, sullo sforzo, sul lavoro, sul merito, bensì sulla dea bendata…
Nel 2021, spesi 108 miliardi di euro in sale giochi e su web
Si ricordi che nel 2021 gli italiani hanno speso per puntate in sale giochi e su web più di 107,5 miliardi di euro, tornando di fatto ai livelli del 2019 (nel 2020 si era scesi a 88,3 miliardi, a causa del Covid e delle restrizioni del Governo, tra le quali la chiusura delle sale giochi per alcuni periodi di “lockdown”).
Molte associazioni antiusura denunciano come sia in forte aumento la quantità di persone che chiedono un aiuto per essere finite in mano agli strozzini proprio per le spese di azzardo, soprattutto online e “gratta e vinci”.
La crisi economica finisce per stimolare l’illusione di cambiare la propria vita affidandosi al gioco.
E giunge naturale l’eco di una delle pochissime strutture che in Italia denuncia queste patologie, che sono ideologiche e spirituali: risale ad una decina di giorni fa l’ennesima (inascoltata, ahinoi) denuncia dell’Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici, che ha denunciato il programma “Affari Tuoi Formato Famiglia”, prodotto da Endemol Italia, in onda nella nuova versione “family” (una sorta di “spin-off”) dal 19 febbraio 2022 al 26 marzo 2022.
Maurizio Fiasco (Consulta Nazionale Antiusura): “la violenza autoritaria della tv… la banalizzazione mediatica sulla pericolosità del gioco d’azzardo…”
Il 19 marzo l’Aiart (acronimo che sta per “Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione”) ha rilanciato una dichiarazione di Maurizio Fiasco, sociologo tra i massimi esperti in Italia di usura e gioco d’azzardo e consulente della Consulta Nazionale Antiusura, che ha segnalato la pericolosità di questa narrazione Rai: “la sofferenza, nell’attesa dell’estrazione, delle dignitosissime persone di una famiglia di modesta condizione, inquadrata stringendo il campo sui volti; sbeffeggiata dalle crasse risate (preregistrate) a ogni frustrazione: quando ‘tirare’ un pacco valeva a espungere i premi più cospicui. Consolata con il coro dell’Hallelujah della Messa di Handel, al rinnovarsi dell’attesa di vincita… Uno spettacolo grottesco, una squalifica della persona e della famiglia, con tutta la violenza autoritaria della Tv”.
Ha precisato Fiasco: “sarà un caso, ma l’aggiunta nella scorsa puntata, di una persona in abito talare, ci è parsa la risposta, con la tecnica del messaggio subliminale, alla recensione che ‘Avvenire’ aveva pubblicato della prima puntata della new edition di ‘Affari Tuoi’”.
In effetti, il qualificato quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) diretto da Marco Tarquinio aveva denunciato la nefandezza del programma, ancor più nella nuova edizione qualificata come “formato famiglia” (sic).
Questa presa di posizione di Fiasco è stata segnalata soltanto dall’agenzia stampa della Cei, Agensir.
Ricaduta sui principali quotidiani e media?! Tendente a zero.
Fiasco non è certo nuovo a queste denunce: si rimanda a quel che sosteneva, con accuratezza, un anno fa, sulla rivista dell’Aiart “Il Telespettatore”: “la banalizzazione mediatica sulla pericolosità del gioco d’azzardo sterilizza ogni approfondimento e curiosità critica; fino ad influenzare anche le decisioni politiche e amministrative” (vedi l’articolo di Maria Elisa Scarcello, “Politica, se ci sei batti un colpo…”, su “Il Telespettatore” del 13 aprile 2021).
Se l’interpretazione di Fiasco fosse corretta, secondo il Presidente dell’Aiart ci si troverebbe di fronte ad “un nuovo dettaglio della raffinata manipolazione, nel tentativo di salvare la reputazione di un programma indifendibile tanto in un vaglio ‘tecnico’ quanto in una riflessione semplice e di buon senso”. Baggio ha chiesto “agli organi di competenza un’assunzione di responsabilità. È fondamentale analizzare il linguaggio, i contenuti e le possibili conseguenze di questa potente regia dell’immaginario familiare attorno a soldi, destino e fortuna. Il continuo silenzio su queste gravi ‘condotte’ altro non è che colpevolezza di un (dis)servizio antieducativo”.
E qui casca l’asino (il Paese, non Biaggio): quali sarebbero gli… “organi di competenza”?
Senza dubbio, in primis l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), e subordinatamente il Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), suo organo ausiliare.
Ma, su questi temi, l’Agcom continua a dormicchiare (incomprensibilmente, anzi incredibilmente) e la voce del Cnu (che non è dotato delle risorse minimamente sufficienti per svolgere il suo ruolo istituzionale) è così labile da non essere registrata dai media.
Interrogazione parlamentare del senatore Lannutti (Gruppo Misto) ed altri: “Affari Tuoi è istigazione all’azzardo?! La Rai viola il contratto di servizio con lo Stato?”
Alcuni senatori, già il 1° marzo 2022, avevano presentato una interrogazione parlamentare che merita essere segnalata (Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06680), prendendo spunto proprio dall’articolo di “Avvenire”: si tratta di Elio Lannutti (Gruppo Misto), Vilma Moronese (M5s), Luisa Angrisani (M5s), Cataldo Mininno (M5s), Silvana Giannuzzi (M5s), Barbara Lezzi (Misto), Rosa Silvana Abate (Misto), Elena Botto (M5s), Virginia La Mura (Misto), che si sono rivolti al Ministro dello Sviluppo Economico (il titolare del Mise).
Merita essere riprodotta con attenzione: “Dal 2003, Ra1 manda in onda una trasmissione dal titolo “Affari tuoi”. Si tratta di un gioco in cui un concorrente (che rappresenta una regione) viene sorteggiato tra 20. Costui deve mano a mano eliminare i pacchi in possesso di ciascun concorrente facendoli aprire. Ciascuno di questi pacchi contiene una vincita in denaro (anche una grossa somma) oppure un oggetto di poco valore. Il gioco termina quando resta un solo pacco, che contiene la vincita da parte del concorrente. Oppure termina quando il concorrente accetta un’offerta in denaro da parte della produzione del programma, impersonata da una voce che si definisce “il dottore”; da quest’anno “Affari tuoi” si è trasformata in “Affari tuoi – formato famiglia”. Si tratta di sei puntate di prova. Questa edizione ha come protagonisti due concorrenti (di cui una persona comune e un vip) insieme ai propri parenti e amici che svolgono il ruolo di “pacchisti”; considerato che il quotidiano “Avvenire” ha ipotizzato che in questa edizione “Affari tuoi” sia stato trasformato in un vero e proprio gioco d’azzardo. Il concorrente che rifiuta l’offerta del ‘dottore’ e va avanti è il giocatore che gioca al rialzo, esattamente come il gambler al tavolo del poker”, scrive il giornale (…)”.
E concludono, giustamente, i 9 senatori: si tratta “di una pedagogia sociale della vita domestica nell’atmosfera dell’alea”.
E domandano al Ministro Giancarlo Giorgetti (Lege Salvini) “se non ritenga che un format del genere possa istigare all’azzardo e se, in tal caso, debba intervenire, nell’ambito delle sue attribuzioni, perché venga rispettato il dettato del contratto di servizio tra Rai e Ministero dello Sviluppo Economico”.
Si ricordi che “Affari Tuoi” in versione novella era stato annunciato il 22 giugno 2021 dal Direttore di Rai1 Stefano Coletta, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei nuovi palinsesti di Viale Mazzini, come “format inedito al quale partecipano famiglie anche allargate”…
Il tutto nel mentre il settore del “gioco” in Italia attende l’annunciato “riordino”: tre settimane fa, in occasione di un convegno organizzato dall’Istituto per la Competività (ICom), il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni (tecnico “in quota” Lega, in carica da fine settembre 2021 al posto del dimissionario Claudio Durigon) ha sostenuto che “la legge delega è pronta… Speriamo che la tempistica sia compatibile con la fine della legislatura. L’assetto della Legge delega è neutro e dovrebbe trovare l’approvazione da parte dei partiti, visto che si basa sul contrasto al gap, al riciclaggio, a tutti quei fenomeni distorsivi che hanno inquinato il gioco lecito, che ricordiamo è un fenomeno fisiologico e autorizzato dalla Stato. Dobbiamo combattere le distorsioni del fenomeno, non il fenomeno”. E già questa affermazione la dice lunga sull’approccio, ideologico e culturale, al fenomeno. “Il gioco va regolato, non va ucciso”, ha sostenuto il Sottosegretario. L’annunciato approccio… “neutro” è veramente preoccupante, ed il terreno del “gioco lecito” appare veramente assai scivoloso. Su queste tematiche, si rimanda a precedenti nostri interventi su queste colonne, come quello del 18 novembre 2021, “Concessionari di giochi e scommesse in fermento, in barba alla ludopatia”. Il 25 marzo scorso, il Sottosegretario ha confermato è “ormai in dirittura d’arrivo al Consiglio dei Ministri”.
Il Sottosegretario Freni forse non riflette sul fatto che, così graziosamente operando (anche per arricchire le casse dell’erario…), si uccide lo spirito di centinaia di migliaia di persone… E non ci riferiamo soltanto alla punta dell’iceberg dei giocatori patologici, ma alle dinamiche infra-psichiche di milioni di cittadini. Al di là del sempre latente rischio di dipendenza. Lo Stato finisce per proporre una “Weltanschauung” malata e patogena: e si stenda un velo penoso sulla “lotteria degli scontrini”, anch’essa indegna di uno Stato civile (anche se – certamente… – essa rientra nel concetto di “gioco legale”: sic… sigh!).
Nel mentre, Amadeus & Consorte co-conduttrice (l’ex ballerina Giovanna Civitillo) hanno continuato a celebrare simpaticamente il loro rito, in nome della “Famiglia Media” italica. Ed altri dopo di loro verranno…
Tutto continua come prima (per la gioia di milioni di telespettatori?! si noti che la puntata del 26 marzo 2022 di “Affari Tuoi” ha registrato ben 3,9 milioni di spettatori, con una share del 18,2 %…). Anzi peggio di prima, con… l’azzardo “in formato famiglia” offerto da una Rai benedicente.
Rai tace. Agcom tace. Ed il Governo è “neutro”…
Clicca qui, per le slide di infografica del Rapporto Caritas “La povertà a Roma (2021): un punto di vista. False ripartenze”, presentato a Roma, Vicariato, 1° aprile 2022