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Bussola della competitività Ue, per startup e scale-up regime giuridico uniforme per il Mercato Unico

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Tra le misure principali contenute nella "Bussola", investimenti in AI, materiali avanzati e biotech, un 'Clean Industrial Deal' per abbassare il costo dell’energia e nuove partnership commerciali per garantire l’accesso alle materie prime. Con questo approccio, l’Unione europea punta a colmare il divario di produttività con le altre grandi economie globali e a consolidare la propria leadership nel mercato unico. I punti chiave del documento.

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La Bussola della competitività, così l’Ue prova a trasformare il Rapporto Draghi in una roadmap

Presentata oggi la prima iniziativa di spessore della nuova Commission europea, guidata per la seconda volta consecutiva dalla Presidente Ursula von der Leyen. Si tratta del “Competitiveness Compass”, quadro strategico di riferimento per orientare il lavoro della Commissione per i prossimi anni.

Un lavoro difficile, va riconosciuto, vista la situazione internazionale, le tensioni globali, le guerre in corso, una delle quali ai confini orientali del continente europeo, le emergenze economico-finanziarie e le turbolenze sui mercati legate anche alle diverse strategie messe in atto dalle economie più avanzate, alcune delle quali alleate di Bruxelles.

Sulla carta l’Unione europea (Ue) dispone di tutte le risorse necessarie per affrontare le tante sfide di questi anni e del prossimo decennio, a partire da un “mercato unico solido”, come è stato descritto nel documento, da un’infrastruttura sociale avanzata, da forza lavoro qualificata, da capitali e risparmi.

Bisogna però agire subito e in alcuni casi urgentemente. “L’Europa ha tutto il necessario per vincere queste sfide. Ma allo stesso tempo, dobbiamo affrontare le nostre debolezze per recuperare competitività. Il Competitiveness Compass trasforma le raccomandazioni del rapporto Draghi in una roadmap. Ora abbiamo un piano. Abbiamo la volontà politica. Ciò che conta è la rapidità e l’unità. Il mondo non ci aspetta. Tutti gli Stati membri sono d’accordo su questo. Quindi, trasformiamo questo consenso in azione”, ha dichiarato Ursula von der Leyen.

Tre aree di intervento: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza

Come anticipato dal Rapporto Draghi, sono tre i settori su cui per rilanciare la competitività. Il Compass definisce sia l’approccio, sia le misure da adottare per tradurre queste priorità in realtà:

  1. Colmare il divario dell’innovazione: l’UE deve riaccendere il proprio motore innovativo, creando un ecosistema favorevole alle startup emergenti e rafforzando la leadership industriale nei settori tecnologici ad alta crescita. Per questo motivo, la Commissione proporrà iniziative come le “AI Gigafactories” e il programma “Apply AI” per accelerare l’adozione industriale dell’intelligenza artificiale (AI) nei settori strategici. Verranno inoltre presentati piani d’azione per tecnologie avanzate come materiali innovativi, quantum computing, biotecnologie, robotica e spazio.

Per sostenere le nuove imprese, l’UE lancerà una “Strategia per startup e scale-up, eliminando le barriere che frenano la crescita di nuove realtà imprenditoriali. Inoltre, verrà introdotto un “regime giuridico uniforme per il Mercato Unico, semplificando le normative su diritto societario, insolvenza, diritto del lavoro e fiscale, riducendo i costi e facilitando l’operatività delle aziende innovative in tutta l’UE.

  1. Un piano congiunto per decarbonizzazione e competitività: l’elevato e volatile costo dell’energia rappresenta una sfida cruciale per l’industria europea. Il Clean Industrial Deal delineerà una strategia per garantire che l’Europa rimanga una destinazione attrattiva per la produzione industriale, promuovendo tecnologie pulite e nuovi modelli di business circolari.

Un “Piano d’Azione per l’Energia Accessibile contribuirà a ridurre i costi energetici, mentre l’“Industrial Decarbonisation Accelerator Act velocizzerà le autorizzazioni nei settori in transizione. Il Compass prevede anche piani d’azione su misura per i settori ad alta intensità energetica, come acciaio, metalli e chimica, che rappresentano il cuore del sistema manifatturiero europeo ma sono tra i più esposti ai rischi della transizione.

  1. Ridurre le dipendenze e aumentare la sicurezza: la capacità dell’UE di diversificare le proprie fonti e ridurre le dipendenze critiche è legata all’efficacia delle partnership globali. L’Europa possiede già la rete di accordi commerciali più estesa e in rapida crescita al mondo, coprendo 76 Paesi che rappresentano quasi la metà degli scambi commerciali dell’UE.

Per rafforzare ulteriormente la sicurezza delle forniture, il Compass propone una serie di “Clean Trade and Investment Partnerships per garantire l’approvvigionamento di materie prime critiche, energia pulita, carburanti sostenibili e tecnologie verdi da tutto il mondo. Inoltre, la revisione delle normative sugli Appalti Pubblici introdurrà una preferenza europea per i settori strategici, proteggendo le tecnologie chiave.

Cinque fattori abilitanti per la competitività

A supporto di queste tre priorità, il Competitiveness Compass individua cinque fattori abilitanti essenziali per rafforzare la competitività in tutti i settori economici:

  • Semplificazione normativa: ridurre drasticamente gli oneri amministrativi per le imprese. La Commissione mira a tagliare la burocrazia almeno del 25% per tutte le aziende e del 35% per le PMI. L’Omnibus Proposal semplificherà la rendicontazione sulla sostenibilità, la due diligence e le tassonomie;
  • abbattimento delle barriere nel Mercato Unico: una nuova “Strategia per il Mercato Unico” aggiornerà il quadro normativo, eliminando ostacoli tra Stati membri e velocizzando i processi di standardizzazione, soprattutto per PMI e startup;
  • finanziamento della competitività: l’UE deve sviluppare un mercato dei capitali efficiente per trasformare i risparmi in investimenti. La Commissione presenterà la “European Savings and Investments Union, per incentivare il capitale di rischio e migliorare la circolazione degli investimenti in tutta l’UE.
  • promozione delle competenze e del lavoro di qualità: il capitale umano è alla base della competitività europea. L’UE lancerà una “Union of Skills per incentivare la formazione continua, attrarre talenti qualificati dall’estero e migliorare il riconoscimento delle qualifiche professionali.
  • migliore coordinamento delle politiche UE e nazionali: verrà introdotto un “Competitiveness Coordination Tool, che collaborerà con gli Stati membri per garantire l’attuazione efficace delle riforme e degli investimenti. Inoltre, il “Competitiveness Fund sostituirà diversi strumenti finanziari esistenti, centralizzando le risorse per massimizzare l’impatto economico.

Con il Competitiveness Compass si va quindi a definire un’agenda strategica per rilanciare la competitività dell’Unione, affrontando le sfide della transizione digitale e verde, rafforzando l’industria e riducendo le dipendenze critiche.

L’obiettivo è uno: garantire che l’Europa non solo resti competitiva nel mercato globale, ma diventi il motore dell’innovazione e della crescita sostenibile per i decenni a venire. Vedremo se ne saremo capaci fino in fondo e se davvero c’è unità di intenti tra tutte le parti. Le elezioni politiche in Germania a febbraio saranno un primo significativo banco di prova.

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