Spagna, il governo presentera’ a gennaio una legge per gestire un’eventuale Brexit “disordinata”
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo presentera’ in Parlamento, il prossimo gennaio, una proposta di legge per gestire un’eventuale uscita senza accordo del Regno Unito dall’Unione europea, la cosiddetta Brexit “disordinata”. Lo riferisce il quotidiano economico “Expansion”, spiegando che l’esecutivo guidato da Pedro Sanchez sta mettendo a punto i dettagli di un piano che mira a fornire chiarezza sulle contingenze che potrebbero insorgere dopo il divorzio di Londra. Il testo, che non e’ ancora stato chiuso, mira, ad esempio, a facilitare il transito di passeggeri e merci tra i due paesi. Il ministro dell’Industria, del turismo e del commercio, Reyes Maroto, aveva gia’ assicurato, lo scorso novembre, in un incontro con i dirigenti di societa’ spagnole a Londra, che il governo Sanchez si sarebbe messo a lavoro su un piano per affrontare qualsiasi eventualita’. L’obiettivo, secondo i bene informati, e’ conferire poteri speciali all’amministrazione per garantire che i cittadini e gli affari spagnoli non vengano danneggiati, sull’esempio di quanto gia’ fatto in Francia dal presidente Emmanuel Macron. I rapporti tra Londra e Madrid sono strategici in diversi aspetti che l’esecutivo non vuole vedere compromessi dalle difficolta’ del negoziato, che si e’ complicato dopo la ribellione dei parlamentari conservatori piu’ euroscettici. Ad esempio, i britannici sono fondamentali per mantenere le entrate del settore turistico, poiche’ il Regno Unito e’ il primo paese di origine dei visitatori in Spagna, con 18,8 milioni di presenze ogni anno, per un giro di affari di circa 17,5 miliardi di euro. Allo stesso modo, per quanto riguarda il trasporto merci, si calcola che la Spagna esporti 18,95 miliardi verso le isole, importandone 11,4 miliardi, con un surplus di oltre 7,5 miliardi di euro all’anno. Inoltre, le imprese britanniche hanno investito piu’ di 3,1 miliardi di euro l’anno scorso in Spagna, il che rende Londra il principale investitore europeo.
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Afghanistan, colloqui tra diplomatici statunitensi e talebani per porre fine alla guerra in Afghanistan
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Diplomatici statunitensi hanno tenuto ieri, 17 dicembre, dei colloqui con i delegati talebani negli Emirati Arabi Uniti per discutere possibili strategie per porre fine alla guerra in Afghanistan. Lo ha riferito il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, e da funzionari del governo afgano. L’iniziativa e’ stata intrapresa dall’amministrazione del presidente Usa Donald Trump, nel tentativo di porre fine alla campagna militare che gli Usa conducono ormai da 17 anni in Afghanistan. Lunedi’ ad Abu Dhabi l’inviato speciale degli Usa per la pace in Afghanistan, Zalmay Khalilzad, ha incontrato i rappresentanti dei talebani, dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti e del Pakistan per discutere una road map per i colloqui. L’Arabia Saudita, il Pakistan e gli Emirati Arabi Uniti furono le uniche nazioni a riconoscere l’Emirato Islamico dell’Afghanistan dei talebani, quando questi ultimi governarono il paese dal 1996 fino alla loro estromissione alla fine del 2001. La delegazione talebana all’incontro di ieri includeva funzionari di alto livello, tra cui due rappresentanti del leader talebano Hibatullah Akhundzada e uno per ciascuno dei suoi due vice, il mullah Yaqoob e Sirajuddin Haqqani, secondo quanto riferito al quotidiano statunitense “Wall Street Journal” da una persona vicina alla leadership talebana. Funzionari dei talebani hanno detto che i colloqui avranno un seguito. Non e’ invece giunta alcuna conferma ufficiale dal palazzo presidenziale a Kabul sulla presenza alla riunione di funzionari del governo afgano, ma il consigliere per la sicurezza nazionale dell’Afghanistan, Hamdullah Mohib, ha scritto in un tweet di aver incontrato domenica negli Emirati Arabi Uniti i funzionari dei tre paesi e degli Stati Uniti. Mohib ha detto di aver discusso la road map del presidente Ashraf Ghani per la pace nel paese, che consentirebbe ai rappresentanti dei talebani di prendere parte al processo politico e di candidarsi. Il piano prevede anche la prospettiva di emendamenti costituzionali. Nel confermare i colloqui negli Emirati Arabi Uniti, un portavoce dell’ambasciata statunitense a Kabul ha dichiarato: “Gli incontri ad Abu Dhabi fanno parte degli sforzi degli Stati Uniti e di altri partner internazionali per promuovere un dialogo intra-afgano volto a porre fine al conflitto in Afghanistan”.
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Stati Uniti, secondo il Senato sono ancora in corso tentativi di influenza russa tramite social network
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – La campagna di influenza russa sui social media in occasione delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 punto’ soprattutto sugli afroamericani, usando una serie di tattiche per cercare di ridurre l’affluenza alle urne tra gli elettori democratici e scatenando una bufera di post su Instagram ben superiore rispetto a Facebook. E’ quanto sostiene un rapporto della Commissione Intelligence del Senato Usa, citato dal quotidiano “New York Times”. Secondo il documento, realizzato dalla New Knowledge, una societa’ di cybersicurezza con sede ad Austin, nel Texas, insieme a ricercatori della Columbia University e Canfield Research LLC, “le operazioni di interferenza attiva e continua si svolgono ancora su diverse piattaforme”, nel tentativo per esempio di influenzare l’opinione pubblica sulla Siria, a favore del presidente siriano Bashar al Assad di cui la Russia e’ alleata. Il rapporto di New Knowledge, ottenuto in anticipo dal “Nyt”, e’ uno dei due commissionati dalla commissione del Senato e che si basano in gran parte su dati relativi alle attivita’ russe fornite al Senato da Facebook, Twitter e dalle altre societa’ le cui piattaforme sono state utilizzate per condurre la campagna di influenza nel 2016. Il secondo rapporto e’ stato stilato dal Computational Propaganda Project presso l’Universita’ di Oxford insieme a Graphika, una societa’ specializzata nell’analisi dei social media. Entrambe le relazioni sottolineano come la societa’ di San Pietroburgo Internet Research Agency (Ira), di proprieta’ dell’uomo d’affari Evgenij Prigozhin, abbia creato falsi account sui social media praticamente su ogni piattaforma disponibile, con l’obiettivo di alimentare divisioni prima delle elezioni presidenziali. Prigozhin e una dozzina di dipendenti della compagnia sono stati incriminati lo scorso febbraio dal procuratore speciale Robert Mueller, nell’ambito delle indagini sul cosiddetto “Russiagate”, ovvero sulle ingerenze russe durante le presidenziali del 2016. E’ difficile, secondo il rapporto citato dal “Nyt”, valutare se i tentativi di influenza tramite i social network abbiano avuto un effetto significativo, anche se l’affluenza alle urne da parte degli elettori di colori e’ diminuita nel 2016 per la prima volta in 20 anni in un’elezione presidenziale. Infine il rapporto della New Knowledge sostiene che la presenza di Ira su Instagram e’ stata sottostimata e potrebbe essere stata altrettanto o piu’ efficace di quella su Facebook. Il documento afferma che ci sono state 187 milioni di interazioni su Instagram – ovvero di utenti che hanno condiviso o gradito i contenuti creati dalla societa’ russa – rispetto ai 76,5 milioni su Facebook.
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Spagna, gli indipendentisti in carcere chiedono l’aiuto dell’Unione europea
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – I quattro leader catalani in regime di carcerazione preventiva con l’accusa di ribellione e sedizione, a seguito del referendum sull’indipendenza del 1 ottobre 2017, hanno inviato una lettera a tutti i capi di Stato e di governo dell’Unione europea e a tutte le autorita’ comunitarie per denunciare la paralisi costituzionale della Spagna. Lo riferisce il quotidiano “El Pais”, precisando che i politici detenuti – Jordi Turull, Josep Rull, Joaquim Forn e Jordi Sanchez – hanno lamentato, in 40 missive, l’atteggiamento della Corte costituzionale che, di fatto, starebbe loro impedendo l’accesso alla giustizia europea. Pilar Calvo, portavoce dei prigionieri che, fra l’altro, sono in sciopero della fame dallo scorso 1 dicembre, ha spiegato che si tratta di una “nuova azione internazionale” per attirare “l’attenzione” dei governi europei su una “situazione grave”. “Siamo nove persone in carcere in attesa di processo da oltre un anno, accusati di ribellione per aver indetto un referendum pacifico, in violazione del nostro diritto alla presunzione di innocenza”, si legge nel documento scritto dai prigionieri e inviato anche al primo ministro Pedro Sanchez. Nelle lettere, i politici denunciano in particolare lo stallo dei loro ricorsi dinnanzi alla Corte costituzionale che, lasciando in sospeso le loro pratiche, impedisce la possibilita’ di rivolgersi alla giustizia europea. Per quanto riguarda lo stato di salute dei quattro prigionieri, Pilar Calvo ha assicurato che sono tutti “forti, fermi e determinati” e che l’unico che ha richiesto il ricovero in ospedale e’ Jordi Turull.
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Regno Unito, premier May sfida leader laburista Corbyn a presentare in parlamento mozione di sfiducia
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro britannico, Theresa May, ha sfidato il leader del Partito laburista, Jeremy Corbyn, a presentare in parlamento un’autentica mozione di sfiducia che ha piu’ volte minacciato. Secondo quanto riferito oggi dalla stampa britannica, l’obiettivo di May e’ prendere in contropiede i laburisti, che in queste ore stanno spingendo perche’ la Camera dei comuni voti entro Natale una mozione sul governo molto piu’ generica e priva di immediati effetti concreti, una sorta di giudizio sull’operato del primo ministro. Per il quotidiano britannico “The Times”, lo scopo del Partito laburista e’ “stringere d’assedio governo conservatore”. In primo luogo, i laburisti puntano a dare subito voce al malcontento serpeggiante tra i deputati della maggioranza per il caos sulle prospettive della Brexit, Secondariamente, Corbyn e i suoi attendono il voto del parlamento sull’accordo per la Brexit tra Regno Unito e Ue, rinviato al prossimo mese di gennaio. Infine, l’affondo decisivo, la vera e propria mozione di sfiducia che Corbyn ha piu’ volte ribadito di voler sferrare “a colpo sicuro” per far cadere il governo e portare il Regno Unito a elezioni anticipate, che il Partito laburista ritiene di poter vincere. per il “Times”, la sfida che May ha deciso di lanciare a Corbyn potrebbe rivelare il “bluff” dei laburisti e vanificarne l’intera strategia in parlamento, ricompattando il Partito conservatore e i suoi alleati del Partito democratico unionista (Dup). Per uscire dallo stallo sulla Brexit, la premier May chiedera’ oggi ai suoi ministri di votare tre diversi pacchetti di misure basate su altrettanti diversi scenari: l’ultima opzione e’ quella di abbandonare i piani di emergenza che sono in preparazione in caso di “no-deal Brexit”. Un’opzione che scommetterebbe quindi sull’ipotesi che il parlamento approvi l’accordo tra Regno Unito e Commissione europea sulla Brexit. Le altre due opzioni prevedono di mantenere lo stato attuale dei preparativi per una “no-deal Brexit” o invece di accelerare tali piani, concentrandoli inoltre a livello di governo centrale. Quest’ultima ipotesi, scrive il “Times”, e’ quella che ha le maggiori probabilita’ di essere approvata oggi dal gabinetto e rappresentera’ un significativo passo verso il recesso del Regno Unito dall’Ue senza alcun accordo sui rapporti post-Brexit.
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Francia, la Nissan fa orecchie da mercante alle richieste della Renault
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – La Nissan ignora le richieste della Renault. E’ quanto afferma “Le Figaro”, dopo che il costruttore automobilistico giapponese ha deciso di non convocare un’assemblea generale come e’ stato richiesto dal gruppo francese, suo principale azionista. In seguito all’arresto per frode di Carlos Ghosn, ex presidente dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, ieri Nissan avrebbe dovuto eleggere un nuovo presidente, ma il consiglio di amministrazione non e’ arrivato a una decisione. “Non abbiamo una scadenza precisa in testa”, ha detto Hiroto Saikawa, direttore generale della Nissan, sottolineando che la decisione potrebbe essere presa anche a marzo. Saikawa ha respinto l’ipotesa della Renault di convocare un’assemblea generale straordinaria. In questo modo, il gruppo nipponico vuole dimostrare che Renault non puo’ intervenire nella sua governance. Il quotidiano ricorda che il costruttore francese detiene il 43,4 per cento del capitale della Nissan. Secondo delle informazioni trapelate ieri in serata, oggi ad Amsterdam il direttore generale della Renault, Thierry Bollore’, potrebbe incontrare Saikawa per la prima volta dall’arresto di Ghosn.
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Francia, Macron apre al referendum di iniziativa cittadina
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, apre con prudenza al dibattito sul referendum di iniziativa cittadina (Ric), proposto dai gilet gialli. Lo scrive il quotidiano francese “Le Figaro”, aggiungendo che Macron discutera’ de Ric con alcuni dei suoi ministri durante un incontro nella giornata di oggi. Essenzialmente, il Ric mira a sottoporre al voto popolare temi riguardanti la vita politica della Francia. Il primo ministro, Edouard Philippe, ha ricordato che per il momento il tema e’ oggetto di un “semplice dibattito”. Il governo vuole evitare la creazione di uno strumento che andrebbe ad indebolire la democrazia rappresentativa e le prerogative presidente della Repubblica. “E’ un tema sul quale e’ facile avere idee semplici o semplicistiche”, fanno sapere fonti interne all’esecutivo francese. Nel corso della sua campagna elettorale, Macron aveva proposto due temi vicini al Ric. Il primo prevede la creazione di giurie cittadine volte a valutare il lavoro dei parlamentari, il secondo consiste nell’aiutare i comuni a creare dei “bilanci partecipativi”. Per il momento, il governo sta ancora discutendo di tali iniziative e il dibattito proseguira’ fino a marzo prossimo.
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Afghanistan, ministro Difesa tedesco, “necessari” negoziati tra talebani e forze sicurezza
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Per “garantire quanto finora raggiunto” nel processo di stabilizzazione dell’Afghanistan sono “necessari” negoziati tra i talebani e le forze di sicurezza del paese. Secondo quantor riferito oggi dall’emittente televisiva tedesca “Zdf”, e’ quanto affermato dal ministro della Difesa della Germania, Ursula von der Leyen, giunta ieri, 17 dicembre, in Afghanistan per visitare il contingente tedesco schierato nel paese. Von der Leyen e’ giunta a Mazar i-Sharif, citta’ dell’Afghanistan nord-occidentale dove e’ stanziato il contingente di 1.300 militari tedeschi che partecipa alla missione “Resolute Support” della Nato, avviata nel 2015. La missione in Afghanistan, ha affermato von der Leyen, “dimostra che il passaggio del processo di pace agli afghani richiede tempo e pazienza”.
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Italia-Ue, la svolta di Salvini e Di Maio sulla legge di stabilita’
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – I leader dei due partiti della coalizione populista al potere in Italia, Matteo Salvini della Lega e Luigi DI Maio del Movimento 5 Stelle, hanno accettato le proposte avanzate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per tagliare la spesa pubblica prevista nel prossimo anno e cercare cosi’ di evitare le sanzioni della Commissione europea. Lo scrive oggi il quotidiano britannico “Financial Times”, riferendo che Salvini e Di Maio, al termine del vertice della maggioranza tenuto a Roma il 16 dicembre scorso, hanno annunciato di aver accettato le modifiche alla legge di stabilita’ proposte da Conte. “C’e’ stato un completo accordo tra Conte, Salvini e Di Maio sui numeri e sul contenuto della proposta da mandare alla Commissione europea di Bruxelles”, ha dichiarato un portavoce della Lega. Le modifiche al bilancio saranno sottoposte al voto del Senato in questa settimana per essere poi approvate dal parlamento entro la fine dell’anno. Secondo il “Financial Times”, le modifiche alla legge di stabilita’ comporteranno una diluizione nel tempo e nella sostanza delle misure che sono state le bandiere di Lega e Movimento 5 Stelle nella campagna elettorale ed oltre: il “reddito di cittadinanza” per il M5s e la “quota 100” delle pensioni per la Lega. Queste modifiche, commenta il “Financial Times”, segnano una brusca inversione di rotta per Salvini e Di Maio, che fino a poco tempo fa avevano entrambi sempre ribadito di voler mantenere ad ogni costo le rispettive promesse elettorali. Le concessioni di Conte potrebbero non bastare a soddisfare le richieste della Commissione europea: il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, le ha definite “un passo nella giusta direzione, anche se ancora non ci siamo”. Al termine del vertice del 16 dicembre, Salvini ha dichirato ai giornalisti: “Abbiamo trovato un accordo su ulteriori tagli alla spesa pubblica che probabilmente saranno apprezzati dall’Unione Europea”, riferisce il giornale britannico riprendendo un lancio dell’agenzia di stampa italiana “Ansa”. Da parte sua Di Maio in un suo post sul blog ufficiale del Movimento 5 Stelle non ha spiegato in dettaglio come potranno restare inalterate le principali proposte economico-sociali del suo partito alla luce delle modifiche al Bilancio, dicendo soltanto che “c’e’ molto poco tempo per approvare una Legge di stabilita’ che contiene riforme che tutti dicevano sarebbero state impossibili da realizzare”.
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Italia-Ue, colloquio telefonico tra ministro Tria e commissari europei Moscovici e Dombrovskis, focus su accordo su legge di stabilita’
18 dic 11:02 – (Agenzia Nova) – Il raggiungimento di un accordo tra Italia e Commissione europea sulla questione della legge di stabilita’ per il 2019 e’ stato al centro del colloquio telefonico avuto ieri, 17 dicembre, dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, con i commissari europei Pierre Moscovici (Affari economici) e Valdis Dombrovskis (Euro e dialogo sociale, Stabilita’ finanziaria, servizi finanziari e mercato unico dei capitali). Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa austriaca “Apa”, durante la conversazione telefonica con Mosovici e Dombrovskis, l’obiettivo di Tria e’ stato evitare l’apertura della procedura di infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti dell’Italia richiesta dalla Commissione europea quando ha bocciato la legge di stabilita’. Dopo la riduzione dell’obiettivo del deficit dal 2,4 al 2,04 del Pil nella legge di stabilita’ per il 2019 recentemente decisa dal governo italiano, la Commissione europea “valutera’ i prossimi passi” nei confronti dell’Italia “in base ai risultati del dialogo in corso” tra Bruxelles e Roma. E’ quanto dichiarato dal portavoce della Commissione europea, Margaritis Skinas, in merito al colloquio telefonico tra Tria, Moscovici e Dombrovskis.
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