Blockchain e riscossione delle tasse, un matrimonio che potrebbe aiutare governi ed enti locali a monitorare i pagamenti ma anche a incassare direttamente, in real time, le somme dovute per imposte e bolli vari. Lo scrive il sito specializzato Cointelegraph.com.
L’idea, ancora in fase embrionale, arriva dalla Sage Communications, società americana che sta esplorando la possibilità di applicare la tecnologia più trendy del momento al sistema fiscale per fornire benefici concreti ai governi nella gestione e riscossione delle tasse.
Oggi come oggi, le tasse vengono per lo più raccolte da intermediari in punti fisici e sportelli per poi essere trasmesse a comuni ed enti governativi in somme forfettarie. Dopodiché, tutte le transazioni vengono valutate e processate dagli enti destinatari e i totali vengono poi incrociati fra loro per verificare la correttezza degli importi riscossi.
In caso di discrepanze è necessario effettuare controlli ancor più minuziosi per trovare l’inghippo, coinvolgendo molte risorse umane in questa attività di controllo che spesso però non risolve il problema.
L’idea di Sage è realizzare una blockchain direttamente nel punto di raccolta delle tasse, consentendo di saltare tutta la fase di controllo degli incassi da aperte degli enti destinatari trasmettendo direttamente le somme, in real time, agli enti locali.
Resta da capire se questo sistema sarà poi concretamente percorribile dai governi, tanto più che l’utilizzo di criptovalute suscita ancora diffidenza nelle istituzioni pubbliche e la diffusione della blockchain è ancora in fase embrionale.
Ma di certo una soluzione di questo tipo potrebbe alla lunga rivelarsi positiva per risolvere diversi problemi legati alla riscossione e al monitoraggio del pagamento delle tasse.