5G, smart city, food, trasporti, giornalismo, diritto d’autore, voto elettronico e legal: la blockchain può essere applicata a tutti i settori tecnologici oggi di uso comune. “Quali servizi non useranno la blockchain”, ci dice Alessandro Civati, ceo Lirax, piattaforma blockchain, specializzata in certificazione e tracciabilità, con cui abbiamo parlato a 360° della nuova tecnologia, che può offrire una pluralità di vantaggi per la Pa, aziende e consumatori.
Key4biz. Da diversi anni domina l’hype sulla blockchain. È la soluzione a tutti i problemi?
Alessandro Civati. Assolutamente no. La cultura e la formazione sono la soluzione a tutti i problemi. La blockchain è un grandioso strumento, che se a monte non traccia l’identità di chi fornisce l’informazione e non rende i dati oggettivi ed indipendenti, semplicemente diffonderà dati “non modificabili” falsi o non esatti. Con la giusta educazione tecnologica ed una formazione trasversale allora con la blockchain si risolveranno tanti e complicati problemi.
Key4biz. In quali settori oggi la tecnologia blockchain può dare valore?
Alessandro Civati. Reputo che la tecnologia integrerà tutti i settori tecnologici oggi di uso comune, e su molti altri, soprattutto legati al mondo del 5G ne diverrà il cuore. Con la Blockchain tutti i settori che puntano a dare informazioni certe saranno coinvolti, tra cui ad esempio: il mondo nella stampa, nella lotta alle fake news; il settore alimentare, con la tracciabilità della filiera; il settore dei trasporti; quello artistico e molti altri. Il settore legale in particolare sarà profondamente colpito in quanto tra l’intelligenza artificiale e la blockchain, tantissime professioni dovranno essere ripensate, in quanto l’imparzialità e la verifica dell’informazione sarà assegnata alla macchina. Insomma, un cambiamento completo.
Key4biz. Quindi in che modo blockchain e 5G come possono integrarsi?
Alessandro Civati. L’integrazione è un processo naturale e fisiologico. Reti sempre maggiori e nuove tecnologie di iscrizione sulla blockchain porteranno evoluzione a tutto il modo IT. Oggi le criticità sono legate all’ampiezza di banda ed alla fiducia degli operatori. Con le due tecnologie unite, almeno per il mondo Lirax, le potenzialità di sviluppo saranno praticamente illimitate e sconvolgenti.
Key4biz. Nelle smart city la blockchain quali servizi innovativi può offrire?
Alessandro Civati. Più che altro direi “quali servizi non useranno la blockchain”. Il concetto stesso di Smart city implica certezza ed ottimizzazione del dato, che solo la Blockchain può offrire. Tracciabilità dei rifiuti ed ottimizzazione dei consumi elettrici sono tra le principali e più intuitive aree di sviluppo, ma anche tutta la gestione dei trasporti e della domotica ne saranno coinvolti. Ad oggi collaborando con alcune aziende nazionali, quotate, stiamo valutando integrazioni strutturali in cui migliorare ed ottimizzare differenti offerte. Il dato con l’oggetto saranno il nuovo futuro per lo sviluppo.
Key4biz. Lirax in quali ambiti ha terminato le sperimentazioni o offre soluzioni? Alessandro Civati. Abbiamo terminato con successo 5 sperimentazioni con strutture private, associazioni ed enti pubblici.
Ci
siamo rivolti al mondo dei legali (avvocati, consulenti del lavoro e
notai);
al mondo alimentare (tracciamento completo della filiera in modo
oggettivo compresi i sistemi IoT), settore scuola/lavoro (offerta
completa della nostra piattaforma a ragazzi e docenti, con emissione di
certificati di partecipazione/
diploma/laurea) includendo l’ambito delle competenze trasversale alla
scuola/lavoro/ cultura, portando finalmente alla luce, dopo decenni di discussioni
il “Libretto del Lavoratore” chiamato in Lirax semplicemente “Il Libretto” in
cui tutte le competenze vengono tracciate e rese oggettivamente valide a chiunque
ed ovunque; ed al mondo delle notizie (sviluppando ed integrando
applicazioni multiple e traversabili per la tutela dell’informazione e la lotta
alle notizie false).
Inoltre, a fine marzo termineremo la sperimentazione per la nostra piattaforma di voto elettronico in blockchain (attiva da oltre 7 mesi), ed altre seguiranno in successione. Grazie ai nostri partner internazionali ed alla nostra squadra di sviluppo, di oltre 70 persone, siamo attivi in molti altri campi, oltre che nell’implementazione costante di quanto già realizzato.
Key4biz. Nel food il consumatore come può avere la certezza che un prodotto sia tracciato dall’origine con la blockchain?
Alessandro Civati. Di base qualunque informazione in blockchain può essere falsa. La soluzione che noi proponiamo è quella di identificare grazie alla nostra interfaccia di identità digitale, i singoli soggetti aderenti alla filiera. Solo in questo modo, se tutte le parti sono identificate, io dico “se ci hanno messo la faccia”, allora il consumatore potrà essere sicuro di quello che compera e soprattutto mangia.
Key4biz. Lirax ha avviato un progetto nel food?
Alessandro Civati. Sì. Il nostro programma di tracciabilità cambia la prospettiva dell’informazione. Attualmente siamo attivi nella tracciabilità del latte, del formaggio, del grano, della pasta ed a breve della carne. I nostri strumenti, davvero semplici da usare, non necessitano di alcun software esterno, e si interfacciano a sempre più dispositivi di rilevamento IoT in modo da rendere ancora più sicuro il dato inserito. Ad oggi chiudiamo letteralmente il cerchio della tracciabilità e l’utente che compera i prodotti dei nostri clienti, avrà vari livelli di consapevolezza. Attualmente operiamo nell’alimentare in 4 Nazioni, tra cui l’Italia.
Key4biz. Sulla piattaforma Lirax un semplice utente cosa può verificare se conosce l’hashcode?
Alessandro Civati. Praticamente ogni dato “volutamente” reso pubblico da chi lo ha creato. Mi spiego meglio. Nel rispetto della privacy ed al diritto all’oblio, abbiamo impostato vari gradi di condivisione. Se parliamo di tracciabilità alimentare con l’hashcode finale, ed il relativo QR, l’utente può risalire a tutta la filiera e nel caso accedere ad informazioni supplementari, come avvisi e/o richiami dei produttori o delle autorità. Se parliamo invece di informazione, sapere in primis se un dato è davvero certificato dalla nostra piattaforma o meno, e se in modalità pubblica, verificarne il dato originale.
Key4biz. Una delle caratteristiche principali del progetto LIRAX è il suo protocollo blockchain con API aperte. Qual è il vantaggio?
Alessandro Civati. Lirax nasce per essere una grande piattaforma aperta a tutti gli sviluppatori di prodotti in Blockchain e non solo. Con Lirax, un utente privato come un potenziale cliente, può accedere ad alcuni vantaggi incredibili tra cui confermare in modo univoco la sua identità – servizio KYC – e soprattutto NON comprare alcuna cryptovaluta necessaria a operare sulla Blockchain. La nostra piattaforma offre infatti soluzioni sempre maggiori per far dialogare servizi ed ambienti diversi con il nostro sistema, in questo modo un’azienda pugliese o siciliana che sviluppa APP conto terzi, può ridurre notevolmente i costi di sviluppo, ed ottimizzare i profitti. Potranno infatti vendere le loro APP su Lirax, non dovendo loro stessi sviluppare un ambiente di identificazione e soprattutto non dovendo obbligare i loro clienti a comperare crypto ed attivare i relativi wallet. Ad oggi Lirax è basata su Ethereum ma già da oltre 8 mesi stiamo sviluppando la nostra Blockchain, che includerà notevoli ed impressionanti benefici a tutti i nostri utenti. Il lancio al pubblico è previsto subito dopo l’estate, raggiunto il numero di 1500 nodi attivi in 10 nazioni (ad oggi siamo a circa 750 nodi in 6 nazioni) migreremo l’intero ambiente nella nuova Lirax Blockchain.
Key4biz. Con la legge Semplificazioni (11 febbraio 2019, n. 12) è stata indicata la definizione di smart contract. Cos’altro potrebbe fare la politica?
Alessandro Civati. A mio avviso servirebbe un vero osservatorio internazionale in cui si dia ampia visibilità al mondo attorno a noi. Siamo entrati in una nuova fase dell’evoluzione umana ed il legislatore, soprattutto quello italiano ed europeo in generale, deve rendersene conto. Oggi con uno smart phone ed una connessione ad Internet è possibile lavorare ovunque. Salvo pochi ambiti, in cui l’uomo a mio avviso dovrà dire sempre la sua, quasi tutto potrà essere fatto da remoto ed in modalità digitale. A livello di impresa e sviluppo di Stato Digitale, si dovrebbe creare consapevolezza nel modo in cui fare business e valorizzare il dato come patrimonio nazionale. I dati, le informazioni, oggi, sono la vera ricchezza e non andrebbero trascurati. Sempre a mio avviso, favorire la nascita di startup per meri fini politici è inutile se non si favorisce a monte, l’istruzione e la formazione. Senza cultura ogni idea imprenditoriale è destinata a fallire. In ambito più esteso bisognerebbe valorizzare di più le aziende italiane ed europee; se tutti i nostri dati – e torniamo cosi sul concetto iniziale – sono in mano a soggetti esteri, vuol dire che anche la ricchezza è stata totalmente trasferita all’estero.
Key4biz. Cos’altro vuole aggiungere?
Alessandro Civati. Da italiano dico che bisognerebbe fare squadra. Internet è senza dubbio una delle invenzioni più importanti della storia dell’uomo, ma ha aperto enormi problemi troppo spesso sottovalutati. Il sistema Italia, basato fin dal dopo guerra sulle PMI e sull’individualismo del singolo, con Internet ha perso tutte le sue protezioni; le aziende se vorranno continuare ad eccellere e vivere, dovranno allearsi o raggrupparsi!