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La beatificazione laica di Piero Angela

Piero Angela

Due giorni fa, in prima serata TV su RAI1, è iniziato il processo di beatificazione laica di Piero Angela. Esattamente il contrario di quel che avrebbe voluto lui, che per altro era ateo. Ad officiare la cerimonia il figlio ed erede Alberto. So che quanto sto per dire scatenerà le ire di qualche magnificatore, ma me ne faccio una ragione sin d’ora. Stimo Angela come giornalista, conduttore televisivo, divulgatore scientifico. Ma, al di là dei suoi indiscutibili meriti nell’aver spiegato agli italiani i progressi della scienza, non condivido l’impostazione di fondo del suo lavoro mediatico, i cui capisaldi sono due messaggi subliminali rivolti alle masse degli ascoltatori.

Il primo messaggio è che il genio dell’uomo può tutto ed è perciò superiore al genio della Natura. Sintetizzando (virgolettato mio): “abbiate fede nella scienza dell’uomo. Presto giungerà a rivelare qualunque segreto della Natura, magari anche ad evitare l’invecchiamento e sconfiggere la morte. Non vi è nulla che l’uomo non possa creare grazie alla tecnica.” Il corollario, non detto, di questa concezione specista (la specie umana è superiore a qualunque altra non solo in termini di gerarchia ecologica ma anche dal punto di vista dei diritti) è grave: “qualunque danno il genio dell’uomo possa causare alla Terra, lo stesso genio dell’uomo saprà curarlo”. Un esempio: gli oceani si riempiono di plastica? Nessun problema. Con la tecnica l’uomo produrrà una macchina capace di mangiare tutta la plastica.

Il secondo messaggio è l’apologia di quello che un grande scienziato, il premio Nobel per la medicina Konrad Lorenz, definì “riduzionismo ontologico”. Spiega Lorenz ne “Il declino dell’uomo” che si ha riduzionismo ontologico laddove si “nega che l’esperienza soggettiva abbia carattere di realtà”. In altri termini il riduzionismo “riduce” il reale e l’esistente (da qui il termine “ontologia”) solo a ciò che può essere misurato, calcolato, sperimentato (metodo scientifico). Tutto il resto (tanto per fare qualche esempio: religione, mistero, spirito, anima, irrazionale, sguardo soggettivo sul mondo etc.) semplicemente non esiste. Per cui (virgolettato sempre mio) “non incantatevi dinanzi alle favole, alle illusioni delle vostre menti ottenebrate dal sentimento e dall’irrazionale ed attenetevi solo a ciò che può essere dimostrato”. Che è poi il succo dell’imperante paradigma neopositivista (“positivismo” in senso di completa adesione filosofica all’idea della verificabilità scientifica del reale) che domina tutte le branche del sapere.
Ma Angela ha sempre omesso di spiegare che il metodo scientifico lo applicano gli uomini e che le ricerche scientifiche sono finanziate non da filantropi che hanno a cuore le sorti dell’umanità, ma da magnati interessati solo ad aumentare i profitti delle loro corporation. Sicché il metodo scientifico applicato alla realtà solo ove non sia usato in conflitto di interessi rispetto a chi lo finanzia è neutrale. Con la conseguenza che la scienza, per lo più, non fa altro che tradurre in calcoli, misure ed esperimenti dei copioni già scritti da chi paga gli scienziati. Non esiste cioè un’etica della scienza realmente applicata alla ricerca, ma esistono scienziati che fanno prevalere l’etica (una minoranza) e scienziati che mettono, invece, dinanzi a tutto il profitto (la maggioranza).

Questo non significa affatto che la scienza sia inutile o sia marcia, ma semplicemente che non va idolatrata come la nuova religione del nostro tempo (scientismo). E non significa nemmeno che l’uomo sia stupido, anche se molto spesso i suoi comportamenti lo fanno pensare. Significa invece che credere che il genio umano possa sopravanzare quello della Natura è un’idea intrisa di presunzione. E significa pure, come diceva Werner Heisenberg, premio Nobel per la fisica, che le leggi della matematica non sono le leggi della natura ma sono solo le leggi di uno dei tanti meccanismi che l’uomo ha per conoscere la natura.

Da buon divulgatore, Piero Angela non poteva non conoscere quanto scrisse Konrad Lorenz: “L’uomo è un mammifero dell’ordine dei primati è una proposizione indiscutibilmente vera; ma l’affermazione che l’uomo non è null’altro che un mammifero dell’ordine dei primati è indiscutibilmente falsa.” E concludeva: “[Gli uomini in posizione di potere] considerano reali soltanto due cose […] sulle quali essi sono costretti a pensare in continuazione: il denaro e il potere. […] Come stupirsi che gli ecologi siano considerati dei sognatori nostalgici quando ammoniscono che l’oro e il denaro sono soltanto dei simboli e che le materie prime necessarie alla vita, come l’aria pura e l’acqua non inquinata, presto non si potranno più acquistare per tutto l’oro del mondo?”

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