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La Banca d’Italia spinge sul Fintech. Visco: “Operativo il nostro Milano Hub”

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La Banca d’Italia spinge sul Fintech, svela che la metà degli investimenti, per il prossimo biennio, da parte di banche e intermediari non bancari sarà sull’innovazione tecnologica e contribuisce fortemente al rafforzamento della resilienza cibernetica. Sono questi i tre punti chiave, dal nostro punto di vista, nelle Considerazioni finali della relazione annuale da parte di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia.

La Banca d’Italia, Hub per il Fintech

“Siamo impegnati a sostenere l’adozione delle tecnologie digitali da parte degli operatori del sistema finanziario. Il nostro nuovo centro di innovazione, Milano Hub, ha iniziato a operare con l’obiettivo di promuovere l’evoluzione digitale in ambito finanziario tra istituzioni pubbliche e private e favorire l’attrazione di investimenti e di talenti”, ha detto Visco.

Che cos’è Milano Hub, il centro di innovazione della Banca d’Italia

Milano Hub è il nuovo centro di innovazione realizzato dalla Banca d’Italia per sostenere l’evoluzione digitale del mercato finanziario italiano e favorire l’attrazione di talenti e investimenti. L’Hub si rivolge al mondo dell’iniziativa privata e rappresenta il luogo, fisico e virtuale, nel quale la Banca d’Italia – nel rispetto dei ruoli istituzionali ad essa assegnati – assiste gli operatori, collabora allo sviluppo di progetti e favorisce la verifica della qualità e sicurezza di specifiche innovazioni.

L’obiettivo del Milano Hub, il centro di innovazione della Banca d’Italia

L’obiettivo è quello di supportare l’adozione delle tecnologie digitali da parte del mercato finanziario in Italia e di favorirne un utilizzo sicuro per garantire la stabilità finanziaria ed evitare l’adozione di soluzioni azzardate e potenzialmente pericolose.  L’Hub mira inoltre a rafforzare la capacità di risposta degli intermediari alle sfide poste dalla digitalizzazione sul piano dei costi e dei servizi resi.  I progetti proposti dal settore privato saranno selezionati sulla base di criteri trasparenti e predeterminati e gestiti nel disegno e nello sviluppo, approfondendo il loro potenziale impatto e utilizzo pratico; nel farlo si potrà contare sul contributo di gruppi di esperti indipendenti, sul dialogo con le università e con l’industria finanziaria e non finanziaria.

Visco: “La metà degli investimenti in innovazione tecnologica per il prossimo biennio da parte di banche e intermediari non bancari”

Visco ha messo in evidenza i vantaggi della direttiva europea Payments Service Directive 2, o PSD2“La concorrenza è particolarmente elevata nel settore dei pagamenti, dove l’innovazione è stata favorita dalla regolamentazione europea che rende ora possibile l’offerta di servizi innovativi basati sull’accesso di “terze parti”, previo consenso, ai conti della clientela (l’open banking)”.

Infatti, anche gli OTT possono farci da banche. Inoltre, il governatore ha indicato anche un nuovo trend: “Circa la metà degli investimenti in innovazione tecnologica programmati per il prossimo biennio da banche e intermediari non bancari risulta essere destinata a progetti di questo tipo”. 

Rischi cibernetici? Richiede la collaborazione delle autorità e degli operatori

Infine, Visco ha messo in evidenza il nesso tra pagamenti digitali e il rafforzamento della resilienza cibernetica: come autorità finanziaria, Banca d’Italia sta lavorando molto anche sul mitigare gli attacchi informatici.

“Il presidio dei rischi cibernetici”, ha affermato il governatore, “richiede la collaborazione delle autorità e degli operatori; nelle sedi di cooperazione si realizzano lo scambio tempestivo e l’analisi delle informazioni sulle principali minacce e si definiscono le iniziative di sensibilizzazione su tale tipologia di rischi”.

Visco: “Euro digitale? Sviluppo da definire con cura su tempi e modalità”

Infine, Visco ha parlato anche dello sviluppo dell’euro digitale, a cui sta lavorando la BCE“La Banca d’Italia è impegnata nell’Eurosistema delle banche centrali nelle attività di analisi e sperimentazione di possibili soluzioni per l’introduzione di un euro digitale. È uno sviluppo, questo, da definire con cura tanto nei tempi quanto nelle modalità, anche sulla base delle indicazioni provenienti dalla consultazione pubblica appena conclusa. L’utilizzo della piattaforma Tips predisposta dalla Banca per conto dell’Eurosistema per il regolamento dei pagamenti istantanei nell’area dell’euro potrebbe costituirne un fondamentale elemento”, ha concluso il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nelle Considerazioni finali della relazione annuale. 

Se l’euro digitale dovesse diventare realtà “si farà sicuramente, ma non prima di cinque anni”, ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde, la piattaforma per i pagamenti instantanei Tips, teoricamente potrebbe essere utilizzata anche a supporto del digital euro.

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