Le autorità europee, i principali operatori di internet fra cui Google, Facebook, Microsoft e Twitter, e la società civile hanno deciso di cooperare per contrastare il massiccio fenomeno del reclutamento online di nuovi adepti occidentali messo in campo negli ultimi tempi dall’Isis (Stato Islamico). Questo il risultato del vertice informale che si è tenuto ieri in Lussemburgo fra ministri Ue ed esponenti delle web company Usa per analizzare il problema della propaganda estremista via web.
Lo si legge in una nota congiunta pubblicata oggi dal ministro degli interni, Angelino Alfano, in quanto presidente di turno dell’Ue, e dal commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmstroem.
Sul tavolo alla cena di ieri sera, organizzata in occasione del summit dei ministri dell’Interno europei, si è discusso delle “sfide poste dalla propaganda terrorista su internet”, in un momento in cui “è accresciuta la propaganda online diretta al pubblico occidentale da parte di organizzazioni terroriste in Iraq e Siria”, si legge nella nota.
Le parti hanno concordato di “organizzare sedute di formazione congiunta e per aumentare la comprensione del fenomeno alle quali parteciperanno rappresentanti delle autorità di sicurezza, dell’industria di internet e della società civile”.
Sono circa 3 mila gli jihadisti europei che si trovano in Siria e Iraq, secondo stime del coordinatore europeo per la lotta al terrorismo Gilles de Kerchove.
Secondo recenti stime, sono circa 500 i cittadini del Regno Unito che sono stati reclutati per combattere nelle file del terrorismo in Siria e Iraq.