La Camera dei deputati è pronta al voto a distanza, in piena sicurezza, per i deputati in quarantena o isolamento fiduciario, ma manca la maggioranza politica per l’iVoting.
Infatti non c’è l’accordo, al momento, tra i gruppi parlamentari per introdurlo con la modifica del regolamento di Montecitorio, come proposto da 116 onorevoli, guidati dal primo firmatario Stefano Ceccanti (PD).
Il presidente della Camera Roberto Fico ha aperto alla possibilità di valutare la modalità di voto a distanza per i deputati a fronte dell’emergenza Covid.
Fico: “Proposto voto a distanza per i deputati in quarantena”
“In Giunta per il regolamento ho presentato una serie di proposte da mettere in campo per essere pronti a ogni evenienza. Fra queste anche la possibilità del voto a distanza per i deputati in quarantena”, ha detto Fico. “Su questa come su altre soluzioni per riorganizzare spazi e lavori”, ha aggiunto, “continueremo a confrontarci”.
“Costruire un diritto parlamentare dell’emergenza”
“Per costruire un diritto parlamentare dell’emergenza”, ha spiegato il presidente della Camera, “occorre infatti partire dalle intese fra i gruppi parlamentari”.
“Nelle prossime settimane”, ha concluso Fico, “la Camera sarà chiamata ad assolvere fondamentali compiti legislativi, su tutti la legge di bilancio. Abbiamo una grande responsabilità davanti al Paese, ed è dunque necessaria la massima cooperazione e partecipazione”.
PD e M5S favorevoli
Il PD “è più che compatto”, ci dice il dem Emanuele Fiano, sul voto telematico, così come i deputati M5S: “È una grande opportunità e rafforza il ruolo del Parlamento in questa nuova fase di emergenza. L’opposizione collabori”, il messaggio del 5s Giuseppe Brescia.
“Le parole di Fico vanno nella giusta direzione”, ha commentato a Key4biz Stefano Ceccanti (PD), tra i primi sostenitori dell’iVoting, “anche se”, ha aggiunto, “io preferireri parlare di diritto nell’emergenza e non dell’emergenza, perché la prima espressione dà meglio l’idea della specificità della fase che stiamo vivendo”.
Invece, sono contrari al voto a distanza Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva.
S. Baldelli (Fi): “No al voto a distanza, non lo consente la Costituzione”
“No all’iVoting per nessuna fase parlamentare prevista con il voto”, dice a Key4biz, Simone Baldelli di Forza Italia e membro della giunta per il regolamento della Camera. “Il deputato a casa a causa del Covid”, continua, “può risultare presente solo ai fini legali, ma non esercitare il voto, che deve essere espresso in Aula”.
Perché no all’iVoting di Forza Italia e Lega?
“A Costituzione vigente non è possibile introdurre il voto a distanza per i deputati, ci sono ostacoli”, ci spiega Baldelli, che, invece, elenca una serie di proposte per favorire in sicurezza l’attività della Camera: “Rendere ancora maggiore il distanziamento in Aula tra i parlamentari e adottare misure per consentirci di lavorare in presenza con maggior sicurezza e questo è possibile con l’attuale regolamento della Camera, serve solo l’accordo tra i gruppi parlamentari”. Infine, conclude “sospendere i lavori dell’Assemblea per una settimana al mese, per permettere alle commissioni impegnate in sede referente di riunirsi in presenza nell’emiciclo o nell’auletta dei gruppi parlamentari”.
Un no al voto a distanza arriva anche dalla Lega: “I parlamentari devono dare l’esempio ai cittadini ed andare a lavorare in Parlamento come fa il resto dei lavoratori”, dice a Key4biz Vanessa Cattoi, Lega e membro della giunta per il regolamento alla Camera. “Il voto a distanza per la legge di Bilancio? Non serve”, risponde Cattoi, “perché per approvarla servirà la maggioranza semplice e non quella assoluta, dato che abbiamo già votato con la maggioranza assoluta lo scostamento di bilancio con la nota di aggiornamento al Def”.
iVoting mai alla Camera?
“Al momento secondo la Lega non ci sono le condizioni per l’iVoting”, concluce la deputata Cattoi, “se la situazione sanitaria dovesse peggiorare staremo a vedere il da farsi. Ora è importante avere in tempo alla Camera il testo della legge di Bilancio per iniziare in modo programmato il lavoro in Commissione”.
Ad oggi sono 60 i deputati in quarantena, di cui 17 positivi al coronavirus. Tutte le proposte, dall’iVoting al fare da casa il Question Time o rendere più sicuro il voto in Aula, saranno valutate alla prossima conferenza dei capigruppo.