Secondo l’ultimo report appena pubblicato dalla Commissione Broadband per lo sviluppo sostenibile dell’Onu, che fotografa la situazione in quattro dei paesi meno sviluppati a livello globale (Cambogia, Ruanda, Senegal e Vanuatu, una nazione nel Sud Pacifico composta da circa 80 isole che si estendono per 1300 km), la banda larga gioca un ruolo importante per aiutare i paesi più poveri a superare i loro problemi endemici sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda le condizioni della popolazione, in particolare grazie a sms e pagamenti mobili.
Mancano invece in larga misura le digital skill, visto che l’alfabetizzazione digitale è scarsa.
Il report è stato condotto in collaborazione dall’ITU e dall’Unesco http://www.broadbandcommission.org/Pages/default.aspx.
Il report ‘Broadband for national development in Cambogia, Ruanda, Senegal e Vanuatu’ evidenzia un netto miglioramento per quanto riguarda la diffusione delle infrastrutture e il miglioramento dell’accessibilità alla banda larga in tutti i paesi presi in esame.
In particolare, in Ruanda sono in via di realizzazione reti 4G/Lte che copriranno il 95% della popolazione entro il 2018.
Il Senegal sta concretizzando una serie di partnership pubblico-privato per consentire l’accesso a banda larga a tutta la popolazione.
Vanuatu dal canto suo ha un obiettivo di copertura del 98% del paese entro fine anno.
La Cambogia conta prezzi di connessione fra i più bassi a livello globale.